25 NOVEMBRE: GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Negli ultimi anni l’argomento è stato al centro dell’attenzione a causa delle numerose violenze subite dalle donne che non hanno potuto contenere né frenare i loro compagni, ex mariti, padri, datori di lavoro…Ed è di questi giorni, ad esempio, l’ondata di denunce da parte di donne abusate per poter accedere al mondo dello spettacolo. Non è più tollerabile, nel terzo millennio, una società patriarcale e maschilista in cui l’uomo vive in un generale clima di onnipotenza ed uccida per possesso o gelosia. Nel microcosmo famiglia, vittima e carnefice precipitano in un vortice di passione e odio trascinando nel baratro della disperazione anche i figli che si sentono smarriti perché privati dell’amore immenso della propria madre che nessuno più potrà colmare. A ciò si aggiunge la beffa di perdere anche l’altro genitore perché macchiatosi di un crimine efferato. I figli cadono dunque in un enorme buco nero nel quale saranno per sempre condannati ad un ergastolo di tristezza. Questo crimine brutale viola i diritti umani! Oggi, parte di questi reati vengono alla luce grazie ai mass media che danno continuamente notizie di donne che non hanno saputo o potuto difendersi e che hanno perso la vita per mano di colui che avrebbe dovuto proteggerle o, peggio, aiutarle. Ciò poiché quanto più la donna cerca di affermarsi con uguale dignità, valore e diritti all’uomo, tanto più quest’ultimo reagisce in modo violento per paura di perdere potere, diventando aggressivo e violento. Solo un “piccolo uomo” pratica la violenza perché è incapace di affrontare un dialogo o di comprendere l’altra metà, l’unico linguaggio a sua disposizione è la brutalità! Il fenomeno del femminicidio è solo la punta più visibile del dramma; sono varie le forme di violenza: fisica, psicologica e per finire lo stolking, una nuova forma di persecuzione attraverso il web con e-mail, messaggi, appostamenti. Storie quasi sempre simili, storie in cui il “sesso debole” denuncia atti di violenza, ma nessuno le dà ascolto, richieste d’aiuto cadute nel vuoto, provvedimenti non presi per giungere all’epilogo già annunciato, l’assassinio. A mio parere non bisogna sottovalutare nessun condotta o azione che possano degenerare in comportamenti aggressivi, uno schiaffo minimizzato e perdonato può diventare l’inizio di un incubo. Se si pensa a tutte quelle donne che sognano l’amore e invece si ritrovano a subire umiliazioni e maltrattamenti tra le mura della propria casa, in luoghi familiari, dove dovrebbero sentirsi protette, ci si rende conto di quanto sia paradossale. Credono di poter uscire da tale situazione da sole, ma in realtà è difficile trovare il coraggio di denunciare le violenze subite a causa delle minacce del “violento” o perché non hanno un’indipendenza economica o per amore dei propri figli. Negli ultimi anni sono nate molte associazioni e centri di accoglienza, dove le donne maltrattate vengono salvate da un terribile destino. Posso solo immaginare come si sentano: disorientate, infrante, pugnalate, tormentate e alienate. Tutto ciò non deve avere il sopravvento. Resto incredula che tanto amore possa trasformarsi in tanto disprezzo e rancore. Queste individui vanno allontanati perché la vita è unica e splendida. Bisogna quindi trovare il coraggio di parlarne. Solo facendo conoscere il problema si può trovare una soluzione. C’è senz’altro una responsabilità individuale, le donne vanno tutelate, rispettate e soprattutto devono sentirsi protette dalla legge! Legge che spesso è scritta dagli uomini!
FOTI AURORA CLASSE 2 A
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “E. FERMI” SAN FILIPPO DEL MELA
Complimenti alla mia alunna che ha egregiamente trattato un tema importante e con parole che hanno toccato il mio cuore.