LA NAZIONALE E IL MEDIOEVO DEL CALCIO ITALIANO
[aesop_quote type=”block” background=”#ff0000″ text=”#000000″ align=”left” size=”1″ quote=”Ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada lì ricomincia la storia del calcio” cite=”Jorge Luis Borges” parallax=”off” direction=”left” revealfx=”off”]
Uno degli sport più praticati a livello mondiale è oggi il calcio e uno degli eventi internazionali più importanti legato al calcio e disputato ogni quattro anni in una nazione differente è il Mondiale.
Si tratta di un torneo tra le nazionali calcistiche di tutto il mondo. Per accedere al Mondiale ogni nazione deve prima qualificarsi passando per la fase a gironi che prevede un sfida di andata e ritorno tra le sei squadre che lo compongono; si qualifica la squadra che è in testa nel girone con più punti, mentre la seconda squadra classificata deve affrontare un’ulteriore sfida con un’altra squadra che si è classificata seconda in un altro girone.
Il prossimo mondiale si svolgerà nell’estate 2018 in Russia e la notizia più eclatante è che la nostra Nazionale, l’Italia, non ne farà parte. Dopo tantissime vittorie e successi, grazie a grandissimi campioni che hanno fatto grande negli anni la nostra Nazionale, è adesso difficile immaginare la realtà così difficile che sta vivendo l’Italia del calcio attuale. Dopo aver vinto per ben quattro volte questa competizione, seconda solo al Brasile, la nazionale calcistica italiana non è a riuscita a passare le fasi di qualificazione ed è stata sconfitta tristemente dalla nazionale svedese.
Un’onta del genere l’avevamo già subita sessant’anni fa!
Adesso è il momento di interrogarsi sul perché di quella che è stata definita da molti una disfatta di Caporetto e tanti puntano il dito su parecchi di quei calciatori azzurri, colpevoli di non avere più l’età giusta per indossare la maglia azzurra e, quindi, invitati a farsi da parte per lasciare il posto a giovani calciatori che possano rappresentare il futuro e risollevare le sorti del calcio italiano e il morale degli italiani, tifosi e non. Altre voci fuori dal coro sostengono che le nuove leve calcistiche non possiedono la tecnica dei campioni di un tempo che hanno portato tanta gloria alla nazionale o che non hanno abbastanza spazio per esordire nelle squadre di club per poter conseguentemente crescere a livello tecnico e di integrazione.
[aesop_image img=”https://www.lettore.org/wp-content/uploads/2017/11/nazionale-di-calcio-980×400.jpg” align=”center” lightbox=”on” captionposition=”left” revealfx=”off” overlay_revealfx=”off”]
Il match di ritorno del girone di qualificazione ai Mondiali 2018 ha rappresentato una cocente delusione per moltissimi telespettatori italiani e, soprattutto, per il nostro capitano Gigi Buffon, che nel 2006 aveva alzato la coppa del mondo e che adesso ha annunciato il ritiro in lacrime, lasciando comunque un ricordo indelebile nelle menti di molti appassionati di calcio.
La FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ha deciso l’esonero del commissario tecnico Giampiero Ventura e di affidare il lavoro ad un altro allenatore per ricostruire il progetto di una squadra forte e ambiziosa, per rispondere alle numerose e giustificate critiche e riacquistare, soprattutto, la fiducia dei tifosi e giocatori, pronta ad affrontare qualsiasi sfida e a far rivivere le emozioni vissute la notte magica di Berlino del luglio 2006.
Andrea La Scala, Salvatore Lanuzza IV AMM