Orgoglio mediterraneo
Tradizione e cultura sono le prime parole che vengono in mente quando ci si riferisce all’annuale raccolta delle olive. In un paese, spesso oggetto di stereotipi riguardanti l’obsoleta tecnologia e la mancanza delle moderne occupazioni, la raccolta delle olive ha sempre mostrato una facciata più bella e salutare. Stiamo parlando proprio del Sud Italia, ancora più nello specifico della nostra bella Sicilia. Infatti, la Sicilia è conosciuta in tutto il mondo per i suoi prodotti freschi e genuini, a partire dai mandarini fino ai legumi e approdando al prodotto di questa terra per cui siamo apprezzati maggiormente da decenni: l’olio.
L’olio di oliva è un prodotto alimentare estratto dai frutti degli ulivi; la tipologia detta “vergine” viene ottenuta attraverso un determinato processo chiamato spremitura meccanica. Abbiamo recentemente avuto la fortuna di visitare un frantoio di tipo tradizionale, l’oleificio Pollicino di Venetico. La visita al piccolo ma inestimabile frantoio è stata guidata da uno degli stessi operai dell’edificio, il quale ci ha mostrato come viene prodotto l’olio, il tutto accompagnato da una spiegazione sia sugli strumenti -bilance di una certa portata, una molazza di grandi dimensioni in cui venivano schiacciate le olive insieme ai noccioli e tale prodotto veniva posto in determinate dosi su delle piattaforme di nylon le quali venivano impilate le une sopra le altre, dopo di che si sistemavano nella pressa- sia sull’estratto e sui suoi derivati, quali l’olio di Sansa e scarti. Questa breve uscita ci ha dato, inoltre, la possibilità di avviare l’attività della “buona scuola” ovvero l’Alternanza scuola-lavoro, che prevede varie esperienze per fornire a noi giovani la possibilità di osservare e provare concretamente come applicare le proprie conoscenze e energie.
Carico di un’atmosfera d’altri tempi, il frantoio era circondato da un’infinita distesa di campi, la maggior parte incolti al giorno d’oggi. Questo ha fatto sorgere in me un dubbio spontaneo: perché nonostante la vasta possibilità di terreno e strumenti, la gran parte della mia generazione non prova ad abbracciare queste tradizioni? Perché ci ostiniamo a bandire tutto ciò che è “vecchio”? A volte bisogna mettere da parte i telefoni e sporcarsi un po’ le mani. Abbiamo una fortuna immensa tra le mani e non ce ne rendiamo conto. Pochi sono i Paesi che producono prodotti come i nostri ma quando i nostri nonni e genitori non ci saranno o non avranno più la forza e la possibilità di muoversi agevolmente, toccherà a noi mantenere vivo l’orgoglio mediterraneo.
Miriam Cambria III C BS