Incontrando l’Associazione “Matumaini” per essere vicini ai bambini dell’Africa
Lo scorso 20 ottobre, nel Museo Didattico dell’Istituto Comprensivo “Foscolo” di Barcellona Pozzo di Gotto, si è svolto un interessante incontro con Carmen Falletta, presidentessa dell’associazione “Matumaìni-Speranza Onlus” che ha sede a Milazzo e da diversi anni sostiene un gemellaggio tra l’Istituto e una scuola del villaggio di Amadi, nella Repubblica Democratica del Congo. Il progetto dell’associazione è in particolare quello di aiutare i bambini di quel paese attraverso la fornitura di attività fondamentali per sopravvivere, come ad esempio le medicine, la scuola, l’acqua potabile e tante altre cose. Essa si occupa, inoltre, del rendimento scolastico di ogni alunno sotto la propria custodia perchè, come sappiamo, in quei luoghi è difficile cercare e trovare dei bambini a cui trasmettere l’istruzione, essendo la scuola poco frequentata e il tasso di analfabetismo molto alto.
L’associazione “Matumaini” cerca quindi di mantenere in vita la scuola del piccolo villaggio di Amadi, dove i bambini sono costretti a lavorare sin da piccoli. È stato duro per i volontari convincere le famiglie locali ad aiutarli in questo importante progetto ed infine, nel 2011, è stata resa possibile la nascita di un insediamento. La scuola del villaggio è oggi divisa in tante casette e ognuno di esse è adibita a classe. Essa è frequentata anche da bambini di villaggi lontani, che percorrono molti chilometri per raggiungerla, e gli studenti hanno un’uniforme che comprende, per i ragazzi, una camicia bianca e un paio di pantaloni blu, mentre per le ragazze una camicia bianca e una gonna blu. Tutto questo è stato possibile vedere anche attraverso un primo video, che Carmen Falletta ha mostrato agli alunni nel corso dell’incontro.
Un secondo video, invece, ha documentato il rapporto tra la scuola “Foscolo” e il villaggio di Amadi. Nelle immagini si notava, in particolare, la felicità dei bambini mentre esponevano i loro lavori e ringraziavano i loro coetanei dell’Istituto per il continuo sostegno, per i disegni e le lettere che ogni anno inviano, nonché per il materiale scolastico ottenuto grazie alla loro generosità. L’associazione ha da poco aperto anche un ospedale con all’interno perfino una stanza per la raccolta e la conservazione del sangue, ma la situazione è molto difficile. Per arrivare al villaggio bisogna infatti compiere un viaggio di ben quattro giorni partendo dall’Italia e non esistono strade né energia elettrica. Ogni aiuto è quindi solo una goccia nel mare, ma tutti i ragazzi della “Foscolo”, consapevoli del loro essere molto fortunati rispetto ai coetanei congolesi, sono molto orgogliosi di contribuire alla loro istruzione, strumento fondamentale di miglioramento sociale ed economico di quel paese.
Joao Pedro Flaccomio
Classe II, Scuola Sec. di 1° grado “Foscolo” di Barcellona P.G.