venerdì, Novembre 15, 2024
Il bello del Majorana

Il Majorana incontra Erasmus

Dirigente, docenti ed alunni provenienti dalla Polonia incontrano il Majorana nell’ambito del progetto di mobilità territoriale europea Erasmus.

Già da alcuni giorni l’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” ha accolto sette giovani studenti polacchi che, per un mese, svolgeranno delle attività di stage formativo. Ogni tirocinante, impegnato secondo l’orario scolastico in vigore, è stato già affidato a un docente della specializzazione di Chimica ed assisterà, partecipando fattivamente, alle varie attività laboratoriali, con momenti sia teorici che pratici.

Un momento particolarmente interessante dell’iniziativa di mobilità transnazionale dei programmi d’istruzione e di formazione per costruire un autentico spazio europeo dell’apprendimento permanente, per promuovere l’occupazione e ridurre la povertà e per contribuire a promuovere un’attiva cittadinanza europea , così come raccomandato dal Parlamento europeo, è stato l’incontro tra il dirigente polacco prof. Jacek Kasek del Centrum Kształcenia Zawodowego di Raciborzu ed il nostro Dirigente scolastico, prof. Vadalà, il quale, in un clima di assoluta cordialità e disponibilità, ha personalmente guidato la piccola delegazione polacca nella visita della scuola, illustrandone dettagliatamente aule didattiche e  laboratori.

Alla fine della visita, in cui il preside si è dichiarato positivamente colpito dall’efficienza di tutti gli operatori incontrati e, soprattutto, dall’atmosfera di cordialità che ha respirato, ha risposto ad alcune nostre domande.

Ha riscontrato differenze o analogie tra il sistema scolastico del suo Paese ed il nostro?

 Fino a qualche anno fa il sistema scolastico polacco prevedeva un ciclo di studi suddiviso in 3 tappe: 6 anni di scuola elementare, 3 anni di scuola media e 3 o 4 anni di liceo o istituto tecnico. Dallo scorso anno scolastico, una riforma ha rimodulato il corso di studi prevedendo una suddivisione in 8 anni di scuola elementare e media insieme e 5 anni di liceo o istituto tecnico.

Che cosa pensa della validità del progetto Erasmus? Quali sono i pregi e i difetti?

Da due anni abbiamo partecipato a progetti Erasmus prima in Spagna e poi in Portogallo e adesso qui in Italia. L’esperienza è stata assolutamente positiva perchè ha dato ad ogni componente del gruppo l’opportunità di andare all’estero per vivere una nuova esperienza, conoscere altra lingua, cultura e soprattutto gente con cui confrontarsi. E’ oltremodo formativo vivere questi momenti di stage, di pratica ed esperienza nei laboratori, in sistemi scolastici o lavorativi diversi rispetto al nostro non solo per gli studenti ma anche per i docenti in visita, per i quali l’esperienza può rappresentare un aggiornamento ed approfondimento circa la didattica e l’organizzazione di altre realtà europee con inevitabile feedback positivo.

Come funzionano nel suo Paese i rapporti tra scuola, famiglia e territorio?

Sono molto sorpreso positivamente e piacevolmente dalle relazioni cordiali che ho visto tra voi, siete molto disponibili e amichevoli; molto diversamente da quanto avviene in Polonia dove non siamo molto aperti. Con le famiglie le comunicazioni sono limitate ai momenti di meeting prestabiliti che, comunque, non sono molto usati se non nei casi di effettivo bisogno. Dirigo una scuola molto grande, al centro della città, e i ragazzi arrivano da luoghi distanti anche oltre 10 chilometri pertanto le comunicazioni con le famiglie risultano spesso difficili. Con gli enti locali e con le istituzioni i rapporti sono buoni e tutti volti al benessere dell’allievo.

L’ultima domanda la rivolgiamo alle ragazze:

Qual è la vostra opinione sul percorso formativo finora effettuato?

L’unica problematica riscontrata è quella relativa alla comunicazione ma risolta immediatamente grazie ai docenti di lingua inglese, ad alcuni ragazzi che parlano il polacco ed al desiderio comune di capirsi. Come capita a volte nelle difficoltà, ciò è diventata un’ulteriore opportunità, da entrambe le parti, per sforzarsi nella direzione dell’intercultura e dello scambio.

Franca Genovese

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