SIMONE BOMBACI E LA GRANDE PASSIONE PER LA BATTERIA
Simone aveva circa otto anni quando, un giorno, con aria seria, mi disse che aveva una cosa importante da chiedermi. Lo incoraggiai a parlare e lui mi espresse il desiderio di iniziare a studiare uno strumento musicale. Naturalmente accolsi con entusiasmo la sua richiesta – io stesso sono un grande appassionato di musica – e gli chiesi quale strumento gli sarebbe piaciuto suonare.
La sua risposta indirizzò immediatamente il mio pensiero alla reazione che avrebbero avuto i vicini di casa con i quali, fino a quel momento, c’era stato un ottimo rapporto. Infatti lo strumento scelto dal bambino si prestava sicuramente, per motivi facili da intuirsi, a far crollare istantaneamente ogni relazione di buon vicinato: la BATTERIA.
Pensando si trattasse di una richiesta che, come accade spesso ai bambini, lo avrebbe fatto desistere di fronte ai primi studi teorici, lo accompagnai presso la sede di una scuola di musica di Messina dove ha iniziato a muovere i primi passi. Non solo non ha desistito, ma ha portato avanti con tenacia la sua passione studiando con impegno e dimostrando una grande attitudine verso lo strumento scelto. Il maestro che lo ha seguito da subito (Massimiliano Parisi) ha intuito le sue doti e lo ha incoraggiato e sostenuto dandogli le basi tecniche che oggi gli permettono di suonare, praticamente, tutti i generi musicali.
Simone collabora con diversi gruppi ed è molto apprezzato per le sue doti di musicista di talento e per l’impegno e la passione che mette a disposizione degli altri musicisti. Il suo percorso di formazione passa anche attraverso la partecipazione a seminari tenuti dai più grandi batteristi italiani, durante i quali ha avuto la possibilità di affinare e perfezionare la sua tecnica. Il confronto con esponenti di rilievo del panorama batteristico nazionale ha permesso a mio figlio di rafforzare la sua scelta (tra tutti vorrei citare Ettore Mancini, ritenuto tra i massimi didatti dagli addetti ai lavori, al quale Simone è legato da profonda stima ed affetto).
Insieme a mia moglie abbiamo cercato di incoraggiare questi contatti ed abbiamo sostenuto il ragazzo nel suo percorso di crescita personale ed artistica. Sono del parere che se un giovane ha una passione forte debba essere messo in grado di seguirla. Quando mio figlio suona leggo nel suo sguardo il piacere di esprimersi, di sentirsi appagato. Studiare uno strumento è impegnativo, comporta enormi sacrifici, ma questi vengono ricompensati ampiamente quando si raggiungono dei buoni risultati.
Simone ha partecipato ad importanti eventi “live” (ultimo il concerto tenutosi a piazza Duomo nella ricorrenza della giornata della musica) ed ha esperienza di registrazione in studio. Recentemente, inoltre, è stato chiamato a scrivere le parti per batteria di alcuni brani inediti di una band che mira ad inserirsi nel panorama musicale non solo locale. Tra le altre esperienze ha partecipato, in qualità di percussionista, ad uno spettacolo teatrale in cui si rivisitavano in chiave acustica i maggiori cantautori italiani.
Di rilievo, anche, la partecipazione ed il superamento della selezione per la costituzione di una band per accompagnare dal vivo due ragazze che hanno partecipato ad un noto programma RAI.
Si può ritenere importante anche il conseguimento (con un esame superato a pieni voti) dell’abilitazione all’insegnamento della batteria di primo livello con il metodo Yamaha. Il raggiungimento di tale obiettivo gli ha consentito di insegnare lo strumento ad un gruppo di bambini di una scuola di musica privata, arricchendo notevolmente il suo bagaglio di esperienze.
Il linguaggio della musica e dell’arte in generale non ha bisogno di grammatica o di vocabolario, è diretto e immediato. L’esperienza vissuta dai ragazzi che suonano uno strumento racchiude in sé dinamiche che sono, in qualche modo, uno specchio della vita di relazione.
Il confronto con gli altri, il superamento degli ostacoli rappresentati dalla tecnica e lo studio teorico della musica possono essere paragonati senz’altro alle esperienze che ogni individuo, soprattutto giovane, deve fare per crescere. Ed io ho potuto seguire in mio figlio questo continuo percorso di maturazione.
Oggi Simone ha 21 anni e non ha mai smesso un secondo di studiare e di dedicare allo strumento che ha scelto, la batteria, tantissime ore di applicazione. In cambio ha avuto in dono la conoscenza e, in tantissimi casi, l’amicizia di tantissime persone che, come lui, condividono il dono della musica.
ROSARIO BOMBACI