L’evoluzione del web dagli anni ‘90 ad oggi!
Se la storia di internet inizia negli anni ’60 con la creazione da parte del ministero della difesa statunitense del progetto ARPANET, che nel 1969 permise di collegare tra di loro 4 computer, la rete è rimasta appannaggio di governi ed organismi statali fino agli anni ’90, quando divenne accessibile anche agli utenti comuni. Pochi anni dopo, a partire dal 2000, iniziò la diffusione domestica su larga scala di internet. E dai 10 milioni di computer connessi nel 1996 si è arrivati ai 3,3 miliardi del 2015.
Ovviamente lungo quest’arco temporale il web ha subito un’evoluzione notevole.
Il web che si è sviluppato a partire dalla sua diffusione domestica (1994) fino al 2004 viene definito web 1.0; il web 1.0 era caratterizzato da semplici pagine statiche scritte in html che non permettevano interazioni con l’utente. Si potrebbe paragonare questo tipo di web ad un’enciclopedia, dove è possibile consultare pagine riguardanti diversi argomenti, ma non inviare feebdack o comunicare direttamente con gli autori del testo. Il commercio era limitato e le aziende non erano pronte ad ascoltare le esigenze e le opinioni degli utenti, ma si limitavano a presentare il loro catalogo virtuale.
Nel primo decennio degli anni 2000 invece si verificò una rivoluzione grazie all’avvento dei social network (Facebook, Linkedin, Myspace) che consentirono agli utenti di entrare in comunicazione tra loro e di condividere contenuti vari. Iniziarono così a formarsi le prime reti sociali, ovvero gruppi di utenti accomunati dalla provenienza geografica o da interessi comuni.
Inoltre l’evoluzione di linguaggi lato server come il PHP e lo sviluppo di applicativi per la gestione di database, come MySQL ha permesso la nascita dei forum, delle vere e propri comunità con una precisa gerarchia sociale, dove gli utenti potevano aprire discussioni e parteciparvi intorno ad un tema centrale.
Il web 2.0 aveva quindi abbandonato quella staticità e quella freddezza tipiche della rete degli anni precedenti, permettendo un confronto diretto tra gli utenti, ma costituiva comunque una dimensione in cui i confini tra reale e virtuale sono ben definiti.
In seguito l’evoluzione dei linguaggi di programmazione per il web, l’enorme incremento della capacità e della velocità di trasferimento dei dati (dai 56K delle connessioni DIAL-UP alle migliaia di MB che si raggiungono in alcuni paesi del mondo come il Giappone) e lo sviluppo di portali dove gli utenti creano la propria realtà virtuale hanno portato allo sviluppo del web 3.0 che, sebbene sia iniziato nel decennio scorso, è ancora in atto; le caratteristiche di questo nuovo tipo di web, quindi, sono in continuo cambiamento.
Il web 3.0 mira a trasformare internet in un grande database. Inoltre vengono introdotti nuovi concetti, come quelli di web semantico e web potenziato. Con web semantico si intende un web “intelligente”, in cui i contenuti sono collegati tra loro in base ad associazioni di metadati, secondo un meccanismo simile a quello della mente umana. Questo, ovviamente, richiede un grande e rivoluzionario sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il termine web potenziato, introdotto nel 2011, si riferisce invece alla capacità del web di influenzare la realtà più di ogni altro mezzo di comunicazione. Infatti grazie al web è stato possibile lanciare petizioni, organizzare proteste, influenzare la dimensione politica e governativa degli stati…
Ecco che il web 3.0 diventa una vera e propria dimensione virtuale completa sotto tutti i punti di vista, che si affianca a quella reale; pertanto riguarda non più solo l’informatica, ma anche la psicologia e la sociologia. Negli ultimi anni sono infatti cresciuti gli studi che hanno per oggetto il comportamento degli utenti nella rete. Alcuni fenomeni peculiari, come il trolling e lo spamming hanno assunto caratteristiche diverse, sebbene esistano fin dagli anni ’80. La netiquette, ovvero l’insieme di regole di comportamento che gli utenti del web sono tenuti a seguire nelle varie dimensioni del web (forum, social network, newsgroup, p2p sharing), ha assunto un’importanza minore, perché il web è diventato più ordinato grazie ad altri strumenti di controllo. Infine molte community come Yahoo! Answers, purtroppo, hanno perso le caratteristiche originarie di forum avviandosi verso il socialing.
Tiziano Borgia III A Classico