domenica, Dicembre 22, 2024
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“GLI UOMINI PASSANO, MA LE IDEE RESTANO E CAMMINANO SULLE GAMBE DI ALTRI UOMINI …” (GIOVANNI FALCONE)

Il 23 maggio in occasione del 25° anniversario della strage di Capaci si è ricordato il sacrificio di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti che lo proteggevano, a cui farà seguito due mesi dopo, esattamente il 19 luglio 1992, l’attentato di via D’Amelio a Palermo, in cui resteranno uccisi Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, grandi amici nella vita, accomunati dallo stesso tragico destino, sono stati i magistrati che hanno portato avanti con coraggio, fermezza e determinazione la difficile lotta contro la mafia utilizzando le leggi dello Stato.

Sacrificando la loro vita per il bene comune ci hanno fatto capire che la legalità deve trionfare sempre su ogni cosa.

In una delle sue ultime interviste Falcone affermò che la “mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”, ma aggiunse che “non si può vincere pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impiegando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”.

Falcone e Borsellino hanno fatto solo quello che era il loro dovere, per questo non avevano certo paura per sé stessi ma per ciò che sarebbe potuto accadere alle loro famiglie. Erano pienamente consapevoli dei rischi legati al loro lavoro di magistrati e avevano accettato di vivere una vita “blindata”, ma sapevano che qualcosa stava cambiando.

Falcone, pronunciando la famosa frase “gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”, era fermamente convinto che, qualora fosse stato ucciso, altri avrebbero continuato la sua opera e lottato come lui perché la mafia venisse definitivamente sconfitta.

In questa giornata dedicata alla memoria del giudice anche noi alunni della “Zirilli”, come gli alunni giunti a centinaia a Palermo da tutta Italia con la nave della legalità, abbiamo ricordato la figura del giudice con la visione di brevi videobiografie e la lettura di testi significativi a cui sono seguite le nostre riflessioni e siamo sempre più consapevoli del fatto che “le loro idee continuano sulle nostre gambe”.

Martina Russo

Carmen Saraò

Samuele Scauso

Classe 3^ D -Zirilli

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