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PRESENTAZIONE DEL PROGETTO NAZIONALE DELL’AIPD “DIRITTO AI DIRITTI”- INTERVISTA ALLA DOTTORESSA MARIA ROSARIA GELO

Avere l’opportunità di integrarsi nel tessuto sociale e culturale è un diritto di tutti gli essere umani. La possibilità viene spesso offerta dalle associazioni di volontariato finalizzate al miglioramento della qualità della vita dell’individuo. Proprio in virtù di questo scopo, si è tenuta giorno 27 aprile, nell’aula magna dell’ ITT Ettore Majorana di Milazzo, la presentazione del progetto “Diritto ai Diritti” dell’Associazione Italiana per Persone con sindrome di Down.  La Dott.ssa Gelo, delegata allo sviluppo del lavoro ha presentato il documentario “Diritto ai Diritti”, i cui protagonisti sono stati 4 ragazzi con sindrome di Down scelti fra quelli delle 16 sezioni dell’AIPD partecipanti. Claudia, Paolo, Renata e Leonardo si sono recati a Roma ed hanno raccontato la politica dal loro punto di vista. L’ appuntamento è stato fissato a Radio Radicale in presenza dei rappresentanti politici: Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia, Giulia Di Vita del Movimento 5 Stelle e Andrea Romano del Partito Democratico. Dopo la proiezione del documentario, alla conferenza sono intervenuti: l’assessore ai Servizi Sociali Giovanni Di Bella, l’avvocato Monica Piccione (volontaria dell’AIPD della sezione Milazzo-Messina) e il dottore Filippo Santoro.  Noemi Otera e Simone Merrina, alunni dell’ITT Ettore Majorana, hanno raccontato la loro esperienza di volontari. Un’ottima opportunità per il nostro territorio e prima della conferenza la dott.ssa Maria Rosa Gelo ha gentilmente rilasciato una intervista.

Quando nasce l’AIPD?

L’associazione Italiana Persone Down nasce, a livello nazionale, a Roma agli inizi degli anni ’80 mentre qui, la sezione di Milazzo-Messina, nasce nel 2003.

A chi è rivolta?

I soci sono persone affette con la sindrome di Down o familiari di persone con sindrome di Down; tutte le attività sono rivolte sia a coloro che hanno la sindrome sia alle loro famiglie.

Quali sono le finalità e gli obiettivi?

Le finalità e gli obiettivi sono incentrati sui ragazzi, si cerca di creare dei momenti integrativi attraverso i quali possano acquisire autonomia, dandogli la possibilità di dedicarsi e gestire la loro vita quotidiana, di essere indipendenti e di poter migliorare nelle difficoltà che possono avere.

Cos’è il progetto “Diritto ai Diritti”?

Riguarda la politica e la cittadinanza attiva. È il terzo progetto che l’AIPD nazionale ha dedicato a questo argomento e per la seconda volta è stata coinvolta la sezione dell’AIPD di Milazzo-Messina. È un progetto abbastanza impegnativo di cui parleremo in modo approfondito nella conferenza di oggi. Insieme ai ragazzi abbiamo svolto diverse attività sia qui a Milazzo che a Roccalumera, le due sedi della nostra sezione. Ne abbiamo svolte altre a Roma, abbiamo incontrato i politici nazionali. I ragazzi con sindrome di Down ed i collaboratori di altre sezioni sparse per l’Italia, ad oggi sono 50.

Com’è articolato il corso di educazione all’autonomia? Cos’è il “Club dei Ragazzi”?

A livello nazionale è un club che esiste da circa 20 anni, dà la possibilità di riunire periodicamente dei ragazzi con specifiche difficoltà e abilità e di farli lavorare autonomamente, sotto supervisione, esercitandosi riguardo ciò che potrebbe servirgli per avere una vita normale ed integrata da tutti i punti di vista, come la gestione della casa e della propria persona, con l’obiettivo finale di andare a vivere da soli e lavorare, come tutti noi. È una cosa fattibile ma che richiede un grande impegno ed allenamenti costanti e mirati. Si comincia con i progetti dedicati ai ragazzi fra i 10 e i 14 anni – preadolescenti –, si passa poi al Club dei Ragazzi dedicato a coloro che hanno fra i 15 e i 20 anni; a seconda della loro età e del loro livello, i ragazzi possono svolgere anche altre attività, i più grandi fanno parte dell’Agenzia del Tempo Libero. Purtroppo nella nostra sezione non è stato ancora possibile realizzare queste attività.

Fino ad ora è stato spiegato come l’AIPD aiuti e sostenga i ragazzi con sindrome di Down. I ragazzi in che modo sostengono l’Associazione?

Il loro ruolo è quello di essere attivi, presenti, di partecipare alle varie attività dando un proprio contributo secondo le proprie caratteristiche e qualità. Per quanto riguarda il Laboratorio di Ceramica, alcuni sono più bravi di altri e realizzano degli oggetti molto belli che poi vengono venduti, determinando una forma di auto-finanziamento importante.

Quando ha deciso di avvicinarsi all’AIPD? Per quale motivo?

Nel 2008, tramite una mia amica e collega, che mi aveva chiesto di darle una mano. Da quel momento ho iniziato a partecipare ad alcune attività come volontaria, finché ho potuto. Due anni fa ho ricominciato, contribuendo al progetto “Diritto ai Diritti” e partecipando a diverse attività per l’autonomia. Nel periodo estivo facciamo una vacanza di una settimana durante la quale i ragazzi dormono tutti insieme e gestiscono la loro vita autonomamente, come dovrebbe essere nel resto dell’anno. In questo modo ho ritrovato dei giovani che conoscevo già da tempo, con un obiettivo nuovo e significativo.

 Negli anni in cui ha fatto parte dell’Associazione, anche attraverso il volontariato, ha notato un miglioramento riguardo l’integrazione dei ragazzi con sindrome di Down nella società?

Un cambiamento culturale richiede molta costanza e impegno, soprattutto nelle iniziative per l’integrazione. Posso dire che ci sono più iniziative di prima, in cui si cerca di creare dei momenti in cui i ragazzi incontrano anche altri gruppi. Si parla di integrazione con gruppi esterni all’associazione o di integrazione nel mondo del lavoro. Tramite queste opportunità, alcuni dei nostri ragazzi hanno lavorato per un paio di mesi nelle pizzerie o nei bar. Forse non ho abbastanza esperienza all’interno dell’associazione per sapere se c’è stato un miglioramento nel tempo. Io credo che quello dell’integrazione sia un lavoro lungo e costante da fare perché ci sono diversi ragazzi molto sensibili che rispondono bene a queste iniziative, altri da cui invece non si può pretendere subito un riscontro. Certamente si intravede un miglioramento rispetto a prima ma la totale integrazione è molto difficile.

Gli altri, quelli che potremmo definire persone “normali” – oltre coloro che aiutano attivamente l’Associazione –, come possono contribuire all’integrazione?

Evitando di trattare i ragazzi con sindrome di Down come dei bambini, non girandosi dall’altra parte quando li vedono per strada, rendendosi conto che si tratta prima di tutto di persone, tutte con qualche difficoltà ma comunque con normali abilità in determinati campi. Sarebbe bene quindi puntare più su ciò che riescono a fare piuttosto che sulle loro difficoltà poiché per quello vengono già aiutati in altri contesti.

 

Sito dell’Associazione Italiana per Persone con sindrome di Down: www.aipd.it

Per maggiori informazioni riguardo la sezione Milazzo-Messina dell’AIPD, consultare il sito www.aipdmilazzomessina.it

 

Giorgia Di Bella 2B CH

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