NO AL BULLISMO
Ciao sono Matteo, ho 10 anni e voglio raccontarvi la mia esperienza.
Fin da piccolo ho sempre amato giocare, correre, saltare…
I miei genitori, vedendo la mia voglia di vivere, hanno sempre cercato di impegnarmi. Fra le tante attività quelle che sono poi diventate la mia passione sono il nuoto e lo scoutismo.
Il nuoto, per me, ha sempre rappresentato la libertà di movimento in mare, l’esplorazione del mondo sommerso colmo di colori e forme di vita meravigliose. Lo scoutismo invece la libertà di movimento in mezzo alla natura, tra i campi, i boschi, i ruscelli e lo splendore della montagna.
Ma un giorno di settembre, in piscina, dopo l’allenamento, ero solito indossare la pelliccia per andare in tana a fare riunione. Finché un gruppo di ragazzi più grandi, vedendomi vestito così, ha cominciato a prendermi in giro. Mi toglievano il cappellino, mi tiravano il fazzolettone, mi deridevano per i pantaloncini corti di velluto.
Tutte le volte le prese in giro erano concentrate su di me. Uscivo dagli spogliatoi con un groppo alla gola e salivo in macchina senza parlare. Soffrivo in silenzio e ho cominciato ad odiare il nuoto e lo scoutismo.
Papà mi chiedeva puntualmente cosa avessi ed io rispondevo sempre col solito “niente”. Fin quando un giorno sono scoppiato a piangere davanti a tutti e salito in macchina con i lacrimoni che scorrevano giù per il viso senza sosta ho raccontato tutto a papà, il quale con un’inversione è tornato immediatamente indietro. Molto civilmente, ma arrabbiato ne ha parlato con l’allenatore dei ragazzi, il quale davanti a tutti li ha vivamente rimproverati e mortificati. Da allora, ho ripreso ad andare in piscina con entusiasmo e addirittura con qualcuno di loro son diventato amico.
Quindi ora vi dico: Non subite come ho fatto io! Parlatene con i genitori affinché i bulli non possano fare più del male a nessuno.
MATTEO VICINI
CLASSE 5°A SCUOLA PRIMARIA “SACRO CUORE” MILAZZO