Un giorno con Giacomo Mazzariol
Giorno 28 marzo, presso il salone delle bandiere di Palazzo Zanca, le classi seconde e terze dell’I. C “.Mazzini” nell’ambito del progetto “Incontro con l’autore”, curato dalla prof.ssa Tiziana Marchese, hanno avuto modo di confrontarsi con Giacomo Mazzariol, autore del romanzo “Mio fratello rincorre i dinosauri.”
Il libro, che è un romanzo di formazione, racconta di come la nascita del fratello Giovanni,affetto dalla sindrome di Down, abbia profondamente sconvolto la vita di Giacomo e della sua famiglia. Giacomo, a cui era stato annunciato l’arrivo di un fratellino “speciale”, dovrà fare i conti con una realtà assai diversa da quella che immaginava :lungi dal possedere dei superpoteri, Giovanni ha piuttosto una serie di limiti che gli rendono difficile fare ciò in cui tutti gli altri riescono con facilità. Invece di avere una marcia in più, Giovanni sembra averne una in meno rispetto a chiunque altro : è lento, apprende con difficoltà, è fragile e si ammala facilmente, ha strane manie e la fissazione dei dinosauri. Crescendo, Giovanni comincia ad essere motivo di imbarazzo per Giacomo, che, vergognandosi del fratello, ne tiene nascosta l’esistenza agli amici e ai compagni di scuola, specialmente dopo aver sperimentato quanto i commenti perfidi dei suoi coetanei possano ferire. Di fronte alle situazioni imbarazzanti che Giovanni crea con la sua spontaneità, Giacomo avverte un forte disagio, non sa come comportarsi, annaspa, cerca conforto nelle sorelle, che prima di lui riescono a trovare una modalità “felice” per gestire tali situazioni.
Lentamente però si fa strada anche in Giacomo l’idea che ciascuno di noi è speciale, in quanto unico e irripetibile e che, se è vero che Giacomo ha dei limiti, è vero anche che in alcune cose riesce meglio degli altri, come nel contagiare il buonumore o nel ricordarci l’aspetto gioioso e giocoso della vita.
Giacomo, insomma, comincia a scorgere la bellezza che la diversità racchiude e finisce per comprendere che le sue remore e i suoi timori, i suoi imbarazzi e le sue vergogne non sono altro che un stato mentale.
Infine, grazie soprattutto ai genitori, scopre l’ironia, che non è solo il registro stilistico che prevale nel romanzo, ma è proprio lo sguardo sul mondo che Mazzariol ci invita ad avere, la modalità salvifica di approcciare la vita e le sue durezze. Attraverso questo percorso di crescita, Giacomo giunge a far pace con se stesso, ad appropriarsi di un se stesso migliore, che rinnega gli anni della vergogna e che tenta di recuperare il tempo perduto, diventando finalmente un vero fratello per Giovanni.
Il testo, di cui è facile cogliere le innumerevoli implicazioni didattiche e formative, ha il pregio di trattare una materia ostica ovvero un tema forte come quello della disabilità, con leggerezza ed ironia, impiegando un linguaggio fresco, semplice e quotidiano, che attinge a piene mani al gergo giovanile . Del resto Mazzariol è poco piu che ventenne, dunque il suo non è un linguaggio che ammicca ai giovani, non è falsamente giovanilistico, ma è autenticamente giovane. Il libro, infatti, colpisce per la sua genuinità e per l’assenza, forse voluta, di orpelli retorici.
Allo stesso modo Giacomo Mazzariol si è presentato all’incontro con la nostra scuola, risultando semplice, spontaneo,ironico, e brillante comunicatore. Ci ha intrattenuto per circa due ore che sono volate, schermendosi dagli elogi ricevuti e rimanendo sempre coi piedi ben piantati per terra, come quando ha ricordato a noi ragazzi -che nei lavori presentati abbiamo celebrato l’elogio della diversità- che, al di là della facile retorica sulla diversità come ricchezza, la disabilità è e resta un grosso problema che condiziona pesantemente la vita di ogni giorno di migliaia di famiglie, spesso lasciate sole dalle istituzioni. Del resto, prima di scrivere il libro, Mazzariol aveva girato un video in cui, con la consueta leggerezza ed ironia, metteva il dito sul grande problema dell’autonomia dei disabili e della difficoltà del loro inserimento nel mondo del lavoro.
Il video, girato per celia, insieme al fratello, simula ,infatti, un improbabile colloquio di lavoro con tanto di “le faremo sapere”. Caricato su YouTube, “The simple interview” ebbe migliaia di visualizzazioni,diventando virale in poche settimane. Dal successo del video, alla proposta di Einaudi di scrivere un libro sulla sua esperienza di fratello di un bambino down, il passo è stato breve.
In poco tempo Mazzariol ha ricevuto anche le attenzioni dei media. Memorabile la sua partecipazione a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio, in una puntata sulla diversità cui prese parte anche Roberto Saviano.
Durante l’incontro, con umiltà e senso delle proporzioni, Mazzariol ha tenuto a precisare di non sentirsi uno scrittore , ma solo un ragazzo a cui è stata offerta una opportunità.
Dopo avergli mostrato i nostri elaborati -presentazioni in power point, video e cortometraggi, poesie, recensioni e disegni – e avergli posto una serie di domande, a cui Mazzariol ha risposto con l’abituale franchezza, il giovane autore si è infine concesso un bagno di folla, firmando le nostre copie e posando insieme a molti di noi per degli scatti che hanno immortalato una giornata memorabile.
Sofia Panebianco
classe III sez.A