martedì, Novembre 5, 2024
In Primo PianoParliamo con...

INTERVISTA AL COMANDANTE FABIO ROTTINO, Comandate della Capitaneria di porto di Milazzo

Il Capitano di Fregata, Fabio Rottino, è il Comandate della Capitaneria di porto di Milazzo dal 2015.

Con estrema disponibilità, ha accettato di farsi intervistare dal L’Ettore, chiarendo il ruolo della Capitaneria di porto in una realtà fatta da esigenze diversificate come quella della costa milazzese.

Come in tutte le interviste, è necessario rompere il ghiaccio e stabilire il giusto clima tra intervistatore ed intervistato. Pertanto iniziamo con una domanda che fa leva sui ricordi personali del Comandante.

Qual è il motivo che l’ha ispirata nella sua scelta professionale. È stato l’innegabile fascino della divisa o c’è di più?

Sicuramente le divise hanno esercitato su di me, figlio di un militare, un fascino particolare. Se aggiungiamo il fatto di essere nato a Napoli, quindi in un posto di mare, la mia scelta non può che apparire più che naturale

IL CORPO DELLA CAPITANERIA DI PORTO-GUARDIACOSTIERA È UNO DEI CORPI SPECIALISTICI DELLA MARINA MIILITARE ITALIANA CHIEDIAMO AL COMANDANTE ROTTINO DI SPIEGARCI QUALI SONO LE COMPETENZE PRINCIPALI RIGUARDO GLI USI CIVILI DEL MARE

La Capitaneria di porto dipende da vari ministeri. Il principale    è quello delle Infrastrutture e trasporti, in merito alle competenze relative alla gente di mare, al diporto nautico, al demanio marittimo, al soccorso in mare, alla sicurezza della navigazione ecc., viene poi quello delle Politiche Agricole e Forestali per quanto riguarda il controllo della pesca, il Ministero dell’ambiente per quanto concerne la tutela dell’ambiente marino e, ovviamente, essendo un corpo militare, dipendiamo anche dal Ministero della Difesa. Siamo collegati inoltre alla Protezione Civile in caso di calamità naturali, come potrebbe essere l’emergenza rappresentata dallo Stromboli.

Quindi abbiamo compiti sia amministrativi, sia di polizia marittima e di polizia giudiziaria. Siamo a livello internazionale una delle prime Guardie costiere ed in particolare in Europa siamo i primi nel settore della sicurezza della navigazione.

COME SI REALIZZA LA SALVAGUARDIA DELLA VITA UMANA IN MARE E QUALI SONO I MEZZI E GLI STRUMENTI IN DOTAZIONE SUL NOSTRO TERRITORIO?

Abbiamo varie motovedette: una classe 800 utilizzata per i soccorsi in mare anche col cattivo tempo, una classe 500 che utilizziamo per attuare interventi veloci di polizia marittima come il controllo della pesca o dell’inquinamento marino e delle attività di balneazione e un gommone ancora più agile e veloce per gli interventi immediati.

I mezzi sopra citati appartengono alla Capitaneria di Porto di Milazzo, ma abbiamo pure gli uffici circondariali marittimi di Lipari e Sant’Agata Militello. Il compartimento si estende infatti da Villafranca a Santo Stefano di Camastra.

Ogni Circo mare ha comunque i propri mezzi, considerata anche l’intensificarsi dell’attività di controllo nel periodo estivo, soprattutto nelle Eolie.

Ovviamente i tempi tecnici dell’intervento in mare richiedono mezzi sul posto, pertanto tutto ciò che abbiamo in dotazione viene dislocato e distribuito a seconda delle necessità.

COME SI CONCILIA L’IMPORTANTE COMPITO DEL CONTRASTO ALL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA CON LA GRANDISSIMA EMERGENZA UMANITARIA CHE STIAMO VIVENDO?

In realtà il nostro compito istituzionale e primario, ai sensi della Costituzione di Amburgo, è la salvaguardia della vita in mare e non il contrasto all’immigrazione clandestina.  L’obiettivo della Guardia costiera è dunque quello di mettere in atto il soccorso delle vite in pericolo: può accadere di cooperare con le altre istituzioni per contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, ma non è questo il nostro compito principale.

Il controllo sull’immigrazione spetta istituzionalmente invece alla Guardia di Finanza o alla Polizia. Devo dire che a Milazzo non ci è mai capitato uno sbarco di clandestini. In realtà, quando mi trovavo in servizio a Gela ho fatto questa esperienza di prestare soccorso a chi è finito in mare dai barconi in difficoltà.  Un’esperienza di indubbio stress emotivo, visto che può accadere anche di dover recuperare cadaveri.

COME AVVIENE DI FATTO UN SALVATAGGIO IN MARE?

C’è una normativa internazionale a cui ci dobbiamo adeguare.  Esiste un International Maritime Rescue Coordination Center (IMRCC), la nostra centrale operativa che si trova a Roma e che controlla tutto ciò che avviene lungo le nostre coste anche attraverso sistemi satellitari. Esistono poi centri divisi per aree denominati Maritime Rescue Sub Center (MRSC), che operano sotto la centrale operativa madre, presso le Direzioni Marittime, nello Specifico in Sicilia sono Catania e Palermo. Poi ci sono le unità costiere di guardia, che sono istituite presso le Capitanerie di Porto e gli altri uffici minori come Milazzo, Lipari, Sant’Agata di Militello, Messina, Augusta, ecc. Esiste una griglia di copertura del soccorso che noi chiamiamo” copertura SAR (search and rescue)” ed in caso di chiamata di soccorso i mezzi competenti intervengono immediatamente, salvo l’invio di mezzi aerei e navali da altre località in caso di eventi di maggior rilevanza.

Per chi si trova in difficoltà, la chiamata di soccorso può essere effettuata via telefono al numero 1530 oppure via radio sul canale radio VHF16. Possono pervenire richieste anche tramite i telefoni satellitari o gli altri ausili satellitari quali ad esempio le boe EPIRB, che identificano immediatamente l’imbarcazione e la posizione verso cui si dirigeranno mezzi di soccorso più vicini.

QUALI SONO LE ATTIVITA’ CHE IL TERRITORIO MILAZZESE RICHIEDE NELLA SUE SPECIFICITA’?

Le attività che la Capitaneria di Milazzo svolge sono ovviamente più o meno le stesse che vengono svolte da tutte le Capitanerie di Porto. Ma è vero anche che qui a Milazzo abbiamo un rilevante polo petrolifero quale la Raffineria di Milazzo che riceve un continuo flusso di petroliere, gasiere e chimichiere per le quali la Capitanerie deve svolgere numerosi compiti per garantire la sicurezza dei movimenti navali e tutelare l’ambiente marino. Inoltre, per ciò che riguarda il resto della costa di competenza sono numerose le bellezze paesaggistiche ed ambientali da tutelare lungo tutto il litorale, così come è anche rilevante il settore della pesca.

 LA TUTELA DELLA NAVIGAZIONE E DEL TRASPORTO MARITTIMO COME VIENE ESERCITATA?

La Tutela della sicurezza della navigazione avviene tramite le figure di ufficiali e sottufficiali con speciale abilitazione di State Port Control (PSC) per i controlli di sicurezza sulle navi. Tali controlli, effettuati anche con tecnici del Registro Italiano Navale (RINA), servono a verificare i sistemi di sicurezza delle navi e l’integrità dei mezzi stess, i oltre che a testare la preparazione degli equipaggi e la rapidità e l’efficacia di intervento in caso di emergenza, come ad esempio in caso di incendio.

 QUAL È LO STATO DELL’AMBIENTE MARINO DELLA NOSTRA COSTA? CI SONO AREE PROTETTE?

Le caratteristiche del nostro territorio fanno sì che ci sia un costante controllo delle aree costiere.  In particolare ricordiamo la Riserva dei Laghetti di Marinello e la zona del Capo di Milazzo per la quale è in corso l’iter per l’istituzione dell’Area Marina Protetto, su cui vigiliamo assiduamente per la tutela dell’ambiente marino costiero.

Ma la tutela ambientale si esplica anche con il contrasto alla pesca illegale ed alla salvaguardia delle risorse ittiche, nonché con il controllo degli scarichi a mare dei depuratori e dei torrenti che spesso sono causa di inquinamento del mare.

Frequenti sono i sequestri di pesce pescato illegalmente come i tonni ed i pescispada o di esemplari sottomisura come il fenomeno della pesca del bianchetto o “neonata”. Per ciò che riguarda gli scarichi fognari ed i torrenti i numerosi controlli, effettuati anche con la competente ARPA, hanno portato a numerose segnalazioni all’Autorità Giudiziaria ed all’elevazione di sanzioni.

COME AVVIENE LA VIGILANZA DELLA FILIERA DELLA PESCA?

Il pescato per legge deve essere tracciato lungo tutta la filiera produttiva dal pescatore al consumatore. I controlli che effettuiamo avvengono sia in mare che a terra, sui pescherecci, nei mercati ittici, nelle pescherie e persino nei ristoranti. Questa tracciabilità indica la provenienza e gli strumenti con cui il pesce è stato pescato.  Quando si acquista il pesce si deve fare attenzione al codice che lo contraddistingue che ne specifica la zona di provenienza.

Il singolo pescatore può invece vendere dalla barca direttamente al consumatore e ciò gli è consentito in quanto viene riconosciuta come un’attività artigianale. È una vendita al dettaglio, ma non deve avvenire con le caratteristiche della vendita all’ingrosso.

COME SI INSEGNA IL RISPETTO PER IL MARE?

I ragazzi devono necessariamente imparare a tutelare ciò che abbiamo di importante e prezioso lungo le nostre coste cercando di comprendere che le nostre azioni hanno sempre degli effetti sull’ecosistema. L’ambiente deve essere rispettato affinché possa essere consegnato nel miglior modo possibile alle generazioni future. È fondamentale dunque Insegnare il rispetto non solo per il mare ma per tutto l’ambiente anche quello lungo le coste e le aree interne, perché inevitabilmente un inquinamento seguendo i corsi dei fiumi e dei torrenti alla fine raggiunge il mare.

Periodicamente facciamo incontri con le scuole per far conoscere il nostro lavoro, per spiegare le ordinanze balneari, le regole da seguire per utilizzare nel modo più corretto la spiaggia e rendere più sicure le attività balneari e la navigazione in prossimità della costa. È fondamentale che i giovani capiscano che le regole dettate dall’ordinanza balneare sono improntate a garantire che tutti possano fruire del mare e delle spiagge nel miglior modo possibile e nel rispetto degli altri.

I Bagnini sono presenti in tutti i lidi in concessione per garantire la sicurezza dei bagnanti ed in realtà dovrebbero essere garantiti anche alle spiagge libere, ma non sempre le amministrazioni comunali hanno i fondi necessari ad istituire il servizio di assistenza alla balneazione, per cui diventa necessario informare con un cartello in più lingue il fatto che non esista un servizio di salvataggio ai bagnanti.

L’intervista trova a questo punto il giusto coronamento attraverso una visita alla Capitaneria, che ci permette di visionare gli strumenti con cui avviene il controllo delle coste.

Segue poi una piacevolissima visita al Molo Marullo per poter ammirare dal vivo i mezzi in dotazione alla Capitaneria.

Aurora Di Salvo V C BS

[aesop_gallery id=”4311″ revealfx=”off”]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.