Bullismo e legalità: la Camera Penale incontra l’I. C. Boer-Verona Trento.
Avvicinare i giovani alle Istituzioni e promuovere la cultura della legalità è uno degli obiettivi fondamentali della ricca offerta formativa dell’I. C. Boer-Verona Trento. A tal fine mercoledì 29 marzo 2017, nella sala “Vincenzo Palumbo” del Palacultura di Messina, si è svolta una conferenza per approfondire una delicata e importante tematica: il bullismo.
L’intento degli avvocati Marianna Barbaro, Paola Barbaro, Rosy Spitale e Dafne Musolino, è stato proprio quello di educare i ragazzi alla legalità attraverso la conoscenza della Costituzione, cioè la legge sui cui si basa il nostro paese. In una sala gremita di studenti, le relatrici, con grande chiarezza e competenza, ci hanno fatto varcare le porte di un mondo a noi sconosciuto, ma del quale dobbiamo imparare a comprendere le caratteristiche.
Oggi molti ragazzi non sanno quanto sangue è stato versato per il loro paese, non sanno cosa è bene e cosa è male, ed è proprio partendo da questi presupposti che ci siamo preparati ad affrontare questa conferenza.
L’incontro ha preso il via con la visione di uno spot anti-bullismo, realizzato dalla classe III G della scuola Boer-Verona Trento. Lo spot, dal titolo “Una luce nel buio”, ha permesso agli studenti di affrontare, attraverso il linguaggio cinematografico, questo problema.
“Il mondo in cui viviamo, devastato da guerre, malattie, e uomini che lo distruggono
non è un posto bellissimo” ha detto l’avvocato Marianna Barbaro, “ma sta a noi risanarlo, creando un’atmosfera positiva per il nostro benessere”. Una delle piaghe di questa nostra società è l’uso smodato delle tecnologie e i ragazzi ne sono le maggiori vittime.
L’avvocato Dafne Musolino ha spiegato agli alunni, che per i reati di bullismo sono previste conseguenze penali molto pesanti e, dopo aver citato i primi quattro articoli della Costituzione, ha chiesto ai ragazzi il significato della parola “bullismo”. Gli studenti interpellati lo hanno definito come un fenomeno di prevaricazione da parte di alcuni ragazzi che soffrono grandi disagi e che per le loro insicurezze hanno bisogno di sentirsi superiori agli altri.
L’articolo su cui specialmente gli avvocati si sono soffermati, è stato l’articolo 3, l’articolo sull’uguaglianza, che può essere definita in molteplici modi, ma non sarà tale fin quando non saremo noi a considerarci uguali l’un l’altro, perché non esistono diversità di genere, pelle, opinioni, e ricchezza. Disprezzare e denigrare la diversità è una delle prime cause di bullismo.
Alla fine dell’incontro, l’avvocato Paola Barbaro ha parlato di Internet, che è stato creato per la diffusione di informazioni utili per lo sviluppo umano, ma purtroppo oggi non viene usato solo a fin di bene. L’uso eccessivo e senza regole dei social, da parte dei ragazzi, è possibile perché si sentono protetti come da una maschera, uno scudo, per cui le parole possono uscire tranquillamente dalla bocca come lame taglienti e provocare danni irreversibili alle persone.
Nasce così il cyber-bullismo, il bullismo elettronico. Potremo mai riuscire a usare un’invenzione così rivoluzionaria, in un modo sensato e giusto?
L’avvocato ci ha spiegato anche la differenza tra cyber-bullismo proprio e improprio.
Quello di tipo proprio è tipico dei social, mentre quello improprio si manifesta con la diffusione di foto o video nella rete.
Finalmente oggi il fenomeno del bullismo, dopo la scia di morte e disperazione che si lascia alle spalle, sarà oggetto di una legge che contemplerà pene e sanzioni a carico dei responsabili. Forse questo sarà un nuovo capitolo della nostra storia? Un piccolo spiraglio di luce in questa oscurità infinita? Nessuno oggi può dare una risposta a questo interrogativo: possiamo solo sperare e impegnarci!
Claudio Messina III G I.C. Boer-Verona Trento