sabato, Gennaio 11, 2025
Comprensivo Milazzo 1

UNA GIORNATA NORMALE DI UN’INFANZIA SPECIALE

“Clara va al mare” è un racconto di Guido Quarzo, un insegnante di lettere che durante la propria carriera scolastica ha seguito molti bambini affetti dalla sindrome di down. Da qui gli viene l’idea di scrivere un libro in cui sono proprio i bambini “speciali” i protagonisti assoluti. In questa piccola avventura, Clara, una ragazzina down di 14 anni, incontrerà sul suo tragitto verso il mare le situazioni più disparate: da due bambini che litigano per il posto a una folle gara di forza. Il racconto, diviso in tre parti (Treno, Strada e Spiaggia) vedrà Clara imbattersi in un viaggio verso Savona, verso il mare. La protagonista, tuttavia, non ha avvisato nessuno della partenza, e con un piccolo zainetto contenente una manciata di banconote da mille lire e la sua tessera della piscina, si avventura in questo viaggio accodandosi ad un gruppo di bambini. Durante la spedizione, Clara ricorderà tutti i propri ricordi, le proprie esperienze, i consigli di Nonnachele e i giochi con Roberto. Mano a mano che andrà avanti nel suo viaggio, Clara incontrerà più persone che cercheranno di aiutarla, ma che lei eviterà, procedendo dritta verso la meta prefissata.

 

 

La “Giornata normale di un’infanzia speciale” è la definizione perfetta della vita dei ragazzini down, troppo spesso accantonati ed esclusi dalla società, perché ritenuti un “peso”, mentre invece possono fare bene molte cose, e le loro storie apprese tramite i mass media ce lo dimostrano. Questa è, purtroppo, la paura del “diverso”, di colui o colei che è più lento a fare i compiti, o che magari non è particolarmente bravo “in Educazione Fisica”. È un problema, che molto, troppo spesso è presente in ogni grado di scuola, occorre invece essere sensibili, imparare a conoscere le paure, i sentimenti, la sensibilità di ragazzi che non così tanto diversi da nostri. Dovremmo essere più attenti al rispetto dei” diversi” e prestare maggiore attenzione ai loro bisogni, magari provare ad avere la stessa sensibilità che hanno questi compagni davvero “speciali” ed unicamente diversi.

Francesco Gitto, III C Scuola media Garibaldi

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