“LE MANI” di Eduardo De Crescenzo il nostro inno contro la Mafia
La canzone “Le mani “di Edoardo De Crescenzo è un testo di facile orecchiabilità e di squisita musicalità. A prima lettura, sembra quasi una filastrocca, ma se ascoltata attentamente ogni parola acquista un significato ben preciso e dà spazio alle nostre riflessioni.
Protagoniste sono le mani, qui rappresentate come oggetti personificati, mani che sanno parlare, che sanno guarire, che sanno pregare. Le mani raccontano, svelano lo stato d’animo, dichiarano l’amore, uniscono.
Queste mani che abbracciano il mondo intero, capaci di dare protezione al bambino innocente, queste mani che si congiungono davanti ad un altare per pregare o per sancire un patto, basti pensare al matrimonio, quando i coniugi si scambiano gli anelli, o quando con il sacramento della Cresima viene posta la mano sulla fronte, queste mani però sono anche capaci di commettere azioni criminose, possono diventare mani assassine, mani spietate che danno la morte.
Queste mani che sanno essere avare, che vogliono solo accumulare ricchezze, tradendo chi sta vicino, come è accaduto a Cristo che è stato tradito per 30 denari, queste mani sanno però essere anche oneste. Le mani dei lavoratori sanno essere vere mani perché capiscono la fatica, sanno cosa vuol dire guadagnarsi un tozzo di pane. Sono mani che sanno di mare, di terra, mani che producono, che scavano per salvare vite umane, come accaduto recentemente per il disastro della valanga di Rigopiano.
Queste allora sono mani pulite, mani che hanno insieme sapore di terra e di mare, ma soprattutto mani che avvicinano l’uomo a Dio e ci permettono di continuare il cammino della vita.
Stefania Sorge IA
I.C. “Boer-Verona Trento”