venerdì, Novembre 22, 2024
In Primo Piano

“BLU WHALE GAME”

Ci ritroviamo catapultati in una realtà in cui sono andati persi i valori e i punti cardine dell’esistenza e della convivenza tra gli individui.
Pur essendo nel XXI secolo la società sta lentamente regredendo, tornando così ad uno stato primitivo dove prevale l’istinto piuttosto che la capacità di discernimento.

Nuove forme di comunicazione, quali i social network, hanno prodotto mutamenti radicali nel pensiero e nello stile di vita degli individui.

Si è passati da uno stile di vita in cui prevaleva la più totale riservatezza al trasformare tutte le vicissitudini in “cibo per bestiame” poiché, oggi, nell’era digitale, più like annoveri più “cool” diventi.

Si è innescato, come in un effetto domino, il desiderio incontrollato di voler provare l’ebrezza del rischio, dell’estremo.  “Blue Whale Game” è la nuova inquietante tendenza che spopola in rete tra gli adolescenti.
Si tratta di un vero e proprio gioco al suicidio in 50 giorni: chi sceglie di partecipare deve superare una serie di prove estreme, sempre più hard. Si tratta di una serie di imperativi rivolti ai partecipanti: “incidi sul tuo braccio una balena col coltello” (da cui prende nome il gioco), “guarda film horror per 24 ore” o “svegliati ogni giorno alle 4.20”. Alla fine arriva la prova più estrema e devastante: “Trova il palazzo più alto… e salta”. Tutto, viene, tragicamente, documentato con appositi selfie. In Russia, già in 130 partecipanti a questo gioco di morte sono arrivati fino in fondo.
Le ultime due vittime di questa battaglia masochista sono Yulia Konstantinova, 15 anni, e Veronika Volkova, 16 anni, trovate morte ai piedi dello stesso edificio. Prima di lanciarsi nel vuoto, entrambe hanno twittato la parola “fine” sui rispettivi profili.
In Italia la sfida al suicidio non è ancora sbarcata, ma i recenti casi di cronaca dimostrano la presenza di validi presupposti. L’ultimo dramma si è verificato a Soverato, in Calabria, dove un tredicenne è stato travolto e ucciso da un treno in corsa: insieme a due amici si era posizionato sui binari in attesa che il convoglio arrivasse, per poi spostarsi all’ultimo minuto. Esito positivo per i suoi amici ma non per lui: il tempo non è stato suo amico.
La vita ha perso ogni valore; non si mira più alla salvaguardia del proprio stato di benessere bensì si cerca, sempre più frequentemente, di tirare la corda senza sapere che, prima o poi, anch’essa si spezza.
La vita è il dono il più grande che possediamo e, purtroppo, ancora oggi non tutti possono goderne a pieno ed altri lo sprecano.
La superficialità che impera, recata dai “bisogni” del mondo virtuale, ha prodotto l’alienazione dell’individuo, rendendolo insensibile dinanzi alle critiche poiché pienamente convinto di essere nel giusto.
Ci troviamo in una realtà controversa; tra chi finge il suicidio al solo scopo di postare una foto shock su Facebook, come nel caso del tredicenne della Campania finito in rianimazione dopo essersi stretto al collo una cintura ma, fortunatamente, risvegliato dopo 24h di coma farmacologico e, invece, chi stabilisce in accordo col proprio partener un suicidio di coppia accoltellandosi a vicenda. L’episodio si è verificato in Texas, in cui, pur non essendo nei piani, lui è sopravvissuto e ha postato su Facebook una foto della fidanzata nuda con la gola tagliata e un selfie col volto coperto di sangue e le parole “pregate per noi”.
Stiamo lentamente precipitando nel baratro sfiorando l’inconcepibile.
C’è chi lotta giorno dopo giorno, con tutte le sue forze, per poter guardare la luce del sole anche per un solo giorno in più, per poter baciare in fronte il figlio e sorridere alla vita un’ultima volta; mentre l’uomo medio fa gli sgambetti alla vita, credendo inconsciamente di essere più forte di lei.
Come disse Madre Teresa di Calcutta: “La vita è un gioco, giocate. La vita è troppo preziosa, non distruggetela.”.

Di Salvo Aurora VC BS

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