mercoledì, Novembre 6, 2024
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SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO?

Siamo soli nell’universo?  È una domanda che molti si pongono, ma a cui nessuno finora è riuscito a dare una risposta certa. A tal proposito, grande clamore ha suscitato la notizia, data recentemente in una conferenza stampa della NASA, della scoperta di un nuovo sistema solare composto da sette pianeti orbitanti attorno ad una stella. Ciò che ha stupito di più il mondo è che tre di questi pianeti sono stati considerati abitabili. I sette pianeti si trovano a circa 39 anni luce dalla terra e sono simili a quest’ultima; la temperatura su tre di essi potrebbe consentire la presenza di acqua allo stato liquido e questa, come sappiamo, permette lo sviluppo della vita.  I pianeti orbitano attorno ad una stella, una Nana Rossa ultrafredda chiamata Trappist-1, dal nome del telescopio utilizzato per scoprirla. In realtà questa stella, corredata di tre pianeti, era stata scoperta un anno fa da un team di astronomi guidato da Michel Gillon dell’università di Liegi e ciò aveva indotto la NASA    a fare ricerche più approfondite che hanno portato alla scoperta di altri quattro pianeti.  I pianeti più interni sono rocciosi e il settimo, il più distante, pare abbia una superficie ghiacciata.

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I pianeti sono stati provvisoriamente chiamati Trappist 1 seguiti dalle lettere dell’alfabeto; i pianeti e,f,g, sono i tre considerati abitabili poiché: i primi tre (b, c, d) potrebbero avere temperature troppo elevate data la vicinanza alla stella Trappist – 1, anche se quest’ultima, essendo ultrafredda, emana un calore pari a 1/10 di quello del sole; il pianeta Trappist-1 h potrebbe essere troppo lontano e quindi avere una superficie ghiacciata. Nei tre pianeti abitabili invece non si esclude la presenza di acqua allo stato liquido, fondamentale per la presenza di forme di vita.

La scoperta di questo sistema planetario ha scatenato, da una parte, la fantasia di quanti già pensano ad alieni dalle forme più bizzarre, a navicelle ultraveloci e a mondi paralleli; dall’altra parte ha fatto crescere la percentuale di possibilità che non siamo soli nell’universo e che potrebbero esistere altri esseri viventi che però noi non siamo ancora in grado di studiare con gli strumenti attualmente disponibili. In futuro però è prevista la costruzione di telescopi di nuova generazione che ci permetteranno di studiare più da vicino questi pianeti e quindi identificare quelle che potrebbero essere le tracce di nuovi organismi viventi che aprirebbero le porte a nuovi mondi, ancora tutti da scoprire.

Ylenia Lazzaro, Giorgia Runci

Classe 3 sez. A Istituto Comprensivo2 “S. D’acquisto”

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