venerdì, Novembre 22, 2024
I.I.S. La Farina - Basile Messina

“Qualcosa” è successo l’’8 agli studenti del Liceo Classico “G. La Farina” con Chiara Gamberale

“Qualcosa” è una favola per adulti, Chiara Gamberale nella prima parte dell’incontro racconta la storia della principessa Qualcosa di Troppo che, abituata a vivere emozioni forti e amplificate, si trova a dover affrontare un grande dolore, la perdita della madre. La principessa si ritrova con “un buco al posto del cuore” e non riesce a concepire come proprio lei, abituata ad emozioni tanto forti, adesso non ne provi più nessuna. Così, sentendosi smarrita, Qualcosa di Troppo inizia a vagare presso i confini del regno e lì incontra il Cavalier Niente che vive in cima ad una montagna e passa tutte le sue giornate a non fare assolutamente nulla. I due protagonisti, in realtà non sono soltanto due personaggi, ma due aspetti diversi della personalità umana: Qualcosa di Troppo rappresenta tutti noi quando ci dedichiamo a troppe attività; il Cavalier Niente rappresenta il bisogno di fermarci per riflettere sulla nostra vita. Grazie a lui, anche Qualcosa di Troppo scopre il valore della noia, da cui era sempre fuggita, che la aiuta a sviluppare la sua immaginazione; tuttavia, presto la principessa si ribella e si dedica allo Smorfialibro, il nuovo modo di comunicare attraverso ritratti che vengono appesi alle finestre dei ragazzini, che simboleggia Facebook e l’attaccamento dei giovani ai social network. Attraverso questo metodo, Qualcosa di Troppo inizia a sentirsi accettata dai suoi coetanei, i Ragazzini Abbastanza, ma il suo aspetto continua a peggiorare e il suo viso diventa sempre più pallido. A questo punto, Qualcosa di Troppo decide di dedicarsi all’amore e vive diverse avventure con cinque pretendenti, ma presto la principessa si rende conto di non poter vivere una storia d’amore se non prima riesce a conoscere se stessa e a superare il dolore.

Chiara Gamberale spiega che la scelta della favola morale è dettata dal fatto di voler trattare un argomento molto complesso: affrontare il dolore, metaforicamente e con un linguaggio semplice e lineare, in modo tale che tutti possano comprendere il messaggio. Proprio per questo ha deciso di cambiare il modo con il quale presentare il suo ultimo libro: cosa c’è di meglio che fare un laboratorio sull’analisi dei propri sentimenti? Senza microfono, con un Nokia 3310 per sfuggire alla tecnologia che invade ogni secondo la nostra vita, con la sua voglia di conoscerci, Chiara Gamberale incita ogni studente a spegnere il cellulare e a scrivere in un foglio tre cose fatte nell’ultimo anno di cui si è pentito o che non sono servite a nulla e tre cose che avrebbe voluto fare e che non ha fatto. La richiesta, apparentemente banale, risulta invece per molti di noi difficile da scrivere, soprattutto per le cose fatte e che non valeva la pena fare. Dopo circa 15 minuti in cui il silenzio tra gli oltre 90 studenti, regnava sovrano, la Gamberale ha cominciato a chiedere chi volesse dire le proprie scelte per poi confrontare ciò che diversi studenti avevano scritto. Grazie a questo laboratorio ogni studente ha avuto la possibilità di scoprire nuovi aspetti di se stesso e anche dei compagni, ci si rende conto che, forse, due persone apparentemente agli antipodi, in realtà, hanno parecchie cose in comune.  Che tutti noi viviamo emozioni molto forti, positive o negative, che ci avvicinano e ci rendono simili in una fase difficile della nostra vita. Chiara Gamberale si è dimostrata, oltre che un’abile scrittrice, anche una persona particolarmente empatica e profonda e posso indubbiamente affermare quanto per la nostra scuola sia stato un piacere, oltre che un onore, avere l’opportunità di conoscerla e di lavorare insieme a lei.

Laura Ieni IID

Liceo Classico “G. La Farina”

 

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