martedì, Novembre 5, 2024
Comprensivo Boer Verona-Trento, Messina

Le fortificazioni messinesi nel Cinquecento: Castel Gonzaga

Qualche giorno fa noi alunni della II E abbiamo partecipato a un’escursione a Castel Gonzaga, nell’ambito del progetto di valorizzazione dei beni architettonici della nostra città, realizzato in collaborazione col CAI. Questa imponente fortezza fu costruita intorno al 1540 per volere di Carlo V d’Asburgo, che aveva visitato la nostra città nel 1535.   Il forte prende il nome dal viceré di Sicilia del tempo, Don Ferrante Gonzaga, figlio del marchese di Mantova, che considerava Messina “la chiave del sistema di difesa del regno”. Proprio in seguito alla visita dell’imperatore si decise di ampliare e rinforzare la struttura difensiva della città per bloccare le continue incursioni degli ottomani, così Castel Gonzaga divenne parte di un complesso sistema difensivo composto da altre costruzioni come Forte Castellaccio o Forte S. Salvatore. Il progetto, ideato dall’architetto militare Antonio Ferramolino da Bergamo, fu completato nel 1545. Secondo alcuni documenti, collaborò alla costruzione dell’opera anche lo scienziato messinese Francesco Maurolico. La fortezza fu coinvolta in episodi bellici durante i secoli successivi, rivolta antispagnola del 1674-1678, moti del 1848, guerre mondiali, ma per varie motivazioni si è mantenuta sostanzialmente integra, resistendo anche ai terribili terremoti che hanno colpito la città.

Castel Gonzaga sorge sul monte Tirone o Montepiselli a 100 metri sul livello del mare in un punto strategico perché proprio da lì si poteva controllare tutto lo Stretto di Messina. Non bisogna dimenticare, inoltre, che il forte fu costruito al termine di una strada che dai monti Peloritani giungeva fino alle mura della città, con lo scopo di difendere gli accessi alla città dai monti. E’ stato progettato a forma di stella irregolare con sei grandi bastioni angolari di forma triangolare e spigoli rivestiti di blocchi di calcare.  Spettacolare il panorama che si ammira dalla terrazza, dove si trova una piccola cappella. Sono parte integrante della struttura una cisterna molto capiente, per poter riempire il fossato intorno alla fortezza, e un tunnel sotterraneo che portava direttamente allo Stretto.   La visita al forte è stata interessante e coinvolgente perché le guide ci hanno raccontato storie e leggende come quella del fantasma della fidanzata di Don Ferrante Gonzaga. Ci hanno illustrato, inoltre, alcuni strumenti di tortura del passato, ma soprattutto ci hanno spiegato come si svolgevano i combattimenti. Questo è stato il momento più coinvolgente perché ognuno di noi ha provato a tirare con l’arco e addirittura abbiamo simulato degli scontri con le spade. Hanno suscitato molto interesse anche i racconti e le spiegazioni sulla falconeria, diffusissima in tutto il Medioevo e fino al Rinascimento, infatti proprio i Gonzaga erano considerati i migliori addestratori e allevatori d’Europa.

Abbiamo “vissuto” alcuni momenti della storia di Messina e del Mediterraneo nel Cinquecento: non li dimenticheremo facilmente!

Andrea Di Marco, Alessandro Guarnera, Francesco Di Fiore 2E

Scuola Media Verona Trento

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