Si svolge a Savoca: la più grande rappresentazione vivente del martirio di Santa Lucia rivissuta in una spettacolare processione!
Uno degli eventi più significativi tramandati in Sicilia è la rievocazione del martirio di Santa Lucia. Un‘occasione da non perdere per chi vuole vivere da vicino una suggestiva e spettacolare rappresentazione!
Ogni anno nel borgo medievale di Savoca si celebra la festa della sua patrona. Santa Lucia viene festeggiata il 13 dicembre, giorno in cui cade la ricorrenza santa; ma il secondo fine settimana di agosto vi è questa rappresentazione vivente del martirio subito dalla santa in una processione suggestiva che percorre le vie del paese.
La processione parte dalla Chiesa di San Nicolò. Santa Lucia è impersonata da una bambina savocese, di circa sei anni, vestita di bianco, che stringe tra le mani un ramo di palma, s(Qimubeostloo dseiml mboalrotigriioà presente fin dall’epoca paleocristiana è legato a un passo dei Salmi, dove si dice che come fiorirà la palma, così farà il giusto: la palma infatti produce un’infiorescenza quando sembra ormai morta, così come i martiri hanno la loro ricompensa in Paradiso). Ha una lunga corda stretta in vita, legata a due buoi addobbati con nastri colorati. Per tutta la durata della rappresentazione, la fanciulla si erge ad occhi chiusi sulle spalle di un paesano: deve compiere tre volte il giro del paese e rimanere immobile di fronte alle tentazioni. Davanti alla santa procedono anche numerosi Giudei, gli uomini del Governatore romano Pascasio (303 d.C. circa) che fece uccidere la martire siracusana. Indossano vesti sgargianti, giallo e porpora, e hanno l’elmo in testa: aggrappati alla corda, inscenano l’atto di tirarla, unendosi ai buoi nel tentativo di smuovere la santa.
Il personaggio che più di tutti anima la scena è u’ Diavulazzu (detto pure “u virseriu”), un buffone vestito di rosso che indossa una maschera lignea seicentesca di fine lavorazione. U’ diavulazzu porta una cintura di campanacci, così mentre si muove, il loro tintinnio avverte della sua presenza. La figura salta e corre lungo la strada del corteo, come un vero buffone, tentando e provocando “ Lucia”, mentre salta agita “u croccu”,(rocco) lungo bastone di legno, con alla sommità cinque punte ricurve all’indietro e incita i giudei a tirare con più forza. Lucia riesce a liberarsi dalla fune, e i buoi scappano per le vie del paese.
Infine la processione si conclude nella piazza principale ( Piazza Fossìa).La storia narra che non riuscendo a tirare la santa, la corda che la legava ai buoi si spezzò, i Giudei sorpresi dall’improvvisa rottura della corda, caddero in terra travolti e poi si dispersero nella folla. Nel frattempo il bovaro stimola con un pungolo i buoi alla corsa. La fuga dei buoi, dei Giudei e anche du Diavulazzu, simboleggiano la vittoria del bene , rappresentato da Santa Lucia ,che trionfa sulla malvagità.
Aurora Impalà
Classe I B Scuola media Garibaldi