Il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia: Padre Puglisi raccontato in un film del regista Francesco Millonzi
Si articolerà in due giornate l’incontro col regista del film “ Il sacrificio di un Beato” dedicato a Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come Padre Pino Puglisi. Il 7 e l’8 marzo il regista Francesco Millonzi incontrerà ,dopo la visione del film, che ha ricevuto il suo quarto “Premio Internazionale sulla Legalità ed Impegno Sociale: “LIVATINO-SAETTA-COSTA”, noi alunni. Chi era Padre Puglisi, di lui si sa quasi tutto, è un personaggio amato e studiato nelle scuole, vogliamo ricordare la sua vita e ripercorrere le tappe principali del suo operato fino alla sua triste fine. Nacque a Palermo il 15 settembre 1937.
Di umili origini, era figlio di un calzolaio, Carmelo, e una sarta, Giuseppa Fana, e se la data del 15 settembre è stata quella di nascita purtroppo è stata anche quella della morte , venne ucciso da “Cosa Nostra” il 15 settembre del 1993 , il giorno del suo 56º compleanno. Fu un presbitero italiano, e il 25 maggio 2013 con una toccante cerimonia , dinanzi a centomila persone che attendevano questo momento, venne proclamato Beato, sul prato del Foro Italico di Palermo. Giovanissimo ,ad appena 16 anni ,entra nel seminario palermitano, da cui poi ne uscirà sacerdote il 2 luglio 1960. Nel 1962 venne nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del Santissimo Salvatore nella borgata di Settecannoli ,vicina a Brancaccio e poi diventa rettore della chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi. Nel 1963 divenne cappellano presso l’orfanotrofio Roosevelt. Fu in questi anni che Padre Puglisi cominciò la sua attività educativa rivolta soprattutto ai giovani. Il 1º ottobre 1970 venne incaricato parroco a Godrano, un paesino che era interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose rivali. Grazie alla sua opera di evangelizzazione, Padre Pino Puglisi riuscì a toccare le corde dei loro cuori e farle riconciliare. Il 29 settembre 1990 divenne parroco a San Gaetano, un quartiere controllato da i fratelli Graviano, capi mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella: qui iniziò la lotta antimafia di Don Giuseppe Puglisi.
Egli cercava di non far cadere i ragazzi nel vortice mafioso in cui stavano per entrare ed attraverso attività e giochi faceva capire loro che si può ottenere rispetto non con la criminalità ma con la forza delle proprie idee e dei propri valori. Riuscì a strappare molti ragazzi alla malavita , a liberarli dal circolo della mafia che li impegnava nelle rapine e nello spaccio. Fu per questo che Don Giuseppe Puglisi attirò a sé l’ostilità dei boss, perché veniva considerato un ostacolo. Così decisero di ucciderlo: il 15 settembre 1993, il giorno del suo compleanno , alle 22:45 venne ucciso davanti al portone di casa.
Sulla base delle ricostruzioni, Don Pino Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno di colore bianco, e quando scese dalla macchina e si avvicinò al portone, qui ad attenderlo e chiamarlo c’era qualcuno ed un altro Killer gli arrivò alle spalle e lo freddò con un colpo alla nuca. Fu una vera e propria esecuzione mafiosa.
Il 19 giugno 1997 venne arrestato a Palermo il latitante Salvatore Grigoli, che era assieme al Killer Gaspare Spatuzza.
Mandanti dell’omicidio furono i capimafia Filippo e Giuseppe Graviano, arrestati il 26 gennaio 1994 ed entrambi condannati all’ergastolo. Furono condannati all’ergastolo dalla Corte d’assise di Palermo anche Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro e Luigi Giacalone, gli altri componenti del commando che aspettò sotto casa il prete[.
È meraviglioso che tutti, soprattutto gli uomini di Chiesa, lottino contro la mafia,
perché ciò significa quanto questi uomini, come i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ( e non solo) ,abbiano voluto lasciarci un mondo migliore, ed è quindi compito nostro continuare quello che loro hanno iniziato, affinchè le loro morti non siano state vane. E’ importante ricordare questi personaggi come noi faremo a scuola. Il Film : “IL SACRIFICIO DI UN BEATO” candidato a diversi festival del cinema internazionali , ripercorrerà le tappe della vita di padre Pino Puglisi, con testimonianze di persone che hanno vissuto con lui , compresi i fratelli Puglisi e chi lo ha soccorso nei momenti di agonia ,al momento della sua uccisione. La pellicola sta riscuotendo molto successo ed incontrando il favore del pubblico di ragazzi di tutte le scuole. Incontreremo oltre al regista, l’aiuto regista Maria Moschetto e la segretaria di produzione Lea Bilello. Il regista Millonzi prima della proiezione si esibirà con un monologo sulla legalità rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria ( nelle due rispettive giornate) ed alla visione della pellicola, seguirà un dibattito a cui prenderemo parte . Il film diventa un importante strumento educativo per farci comprendere il valore dell’altruismo, proclamato da Papa Francesco e praticato dal beato Giuseppe Puglisi, altruista a costo di sacrificare la propria vita ,nel condurre i cosidetti “picciotti” anziche’ a delinquere, all’istruzione e alla cultura, fondando a “Brancaccio”, quartiere di Palermo, il centro di accoglienza “PADRE NOSTRO” , costruendo scuole e strutture atte a salvare ragazzi assoldati dalla mafia e caduti nelle maglie della criminalità organizzata.
Laura Famà
Classe II B
Scuola media Garibaldi