E’ la Salmonella il killer degli Aztechi.
Ancora una volta sotto accusa.
Ancora una volta colpevole è l’Europa dei conquistatori.
Ancora una volta si parla di flagello europeo per la popolazione di 25.000.000 di abitanti indigeni falcidiata dalla epidemie infiltrate nel nuovo mondo insieme a Cortès.
Nel XVI Sec. è nelle terre del “buon selvaggio” che si consuma l’ecatombe più tragica, l’80% percento della popolazione azteca nel giro di cento anni passa dai 25milioni ad un milione di abitanti.
Cosa li ha uccisi?
Vaiolo, tifo, morbillo, febbre emorragica?
La prima evidenza genetica arriva, oggi, da un gruppo di scienziati genetisti guidati da J Krause.
La ricerca condotta su 28 sepolture, risalenti al 1540, rinvenute nella regione di Oaxacan, ha rilevato la presenza nel DNA di Salmonella enterica, del ceppo Paratyphic C.
Questa scoperta spiega una nuova teoria sulla causa della scomparsa degli Aztechi e rinsalda l’idea di una Europa aggressiva ed implacabile che ha avuto la meglio su una popolazione indifesa e fiduciosa negli emissari divini, come venivano considerati gli europei al tempo di Ataualpa.
RICCARDO CRISAFULLI