LA RIVOLUZIONE DELLE AUTO ROBOT
Ho sempre sognato di poter possedere un giorno un’auto robot a guida autonoma che mi conduca in posti nuovi e meravigliosi. Da questo interesse nasce questo articolo che fa un po’ il punto sullo stato attuale della ricerca.
Google, pioniera nel progetto dell’auto a guida autonoma, ha fondato una nuova azienda, la Waymo, per portare su strada entro un anno una flotta di taxi a guida semi autonoma, simili a quelli sperimentati da Uber.
Waymo ha scelto come partner Fiat Chrysler (Fca) che fornirà i 100 minivan necessari per i test.
L’accordo con Fiat Chrysler per lo sviluppo di minivan a guida autonoma ma equipaggiati con sterzo e pedali risale a maggio. Per la compagnia tecnologica di Mountain View, Fca sta lavorando a un nuovo prototipo di veicolo basato sul minivan.
Alla base della svolta di Google ci sarebbe la concorrenza di aziende rivali del calibro di Uber e Tesla che puntano a portare sulle strade flotte di auto autonome.
Google è stata pioniera nel progetto dell’auto a guida autonoma: la sperimentazione è iniziata nel 2009.
Google è stata la prima a lanciare la sua Car, ben sei anni fa, ma nonostante i milioni di chilometri già macinati su strada è ancora ben lontana dalla commercializzazione ad ampio raggio perché costruire e vendere un’auto robot è più difficile che realizzare uno smartphone.
La rivoluzione delle auto senza pilota sembra però non doversi fermare e già le prime scorazzano sulle strade di diverse città tra gli sguardi meravigliati degli altri conducenti e dei pedoni.
“La rivoluzione non è che le vetture guidano da sole con gli uomini a bordo – ha spiegato a Repubblica l’ingegnere aerospaziale italiano Emilio Frazzoli, che vive e lavora negli Stati Uniti – ma che lo fanno anche quando sul sedile non c’è nessuno. A disposizione di altri membri della famiglia, o altri cittadini delle stesse città, una volta che ci hanno portato a destinazione”. Tra le nuove e le vecchie macchine passa la differenza che c’è tra il nuovo smartphone e il vecchio telefonino.
Siamo agli inizi di una tecnologia che “cambierà la mobilità”, le nostre abitudini e il volto delle città.
Mi auguro che da grande possa provare il piacere di essere portato in giro da un’auto robot a guida autonoma mentre, senza tenere le mani sul volante, continuo a parlare con i miei amici o ascolto la mia musica preferita.
Deve essere qualcosa di molto emozionante.
Antonio Celi, classe 2^A