Non solo musica: la parola ai ragazzi
Il Festival della canzone italiana che si svolge a Sanremo diventa l’occasione, ogni anno, di ascoltare nuove canzoni che spesso offrono spunti di riflessione sul mondo contemporaneo. Nell’ambito del progetto di scrittura creativa abbiamo letto e analizzato le canzoni, che ormai da qualche giorno sono diventate la colonna sonora dei nostri momenti di svago, elaborando delle riflessioni personali. Alessandra Bonanno ha definito “Che sia benedetta” un vero e proprio inno alla vita. È la canzone di chi lotta senza arrendersi di fronte agli ostacoli del cammino, di chi non si perde mai d’animo. Nel testo della canzone si legge che la vita si può presentare come testarda, incoerente, assurda, complessa, ma, nonostante tutto, essa risulta perfetta. Sicuramente alcuni hanno delle vite difficili e dolorose, ma hanno cercato di superare le difficoltà con coraggio. Altri invece sprecano la vita senza accorgersi che essa è la cosa più preziosa che noi tutti possediamo, insieme alla famiglia e agli amici. Anche per Stefania Sorge è la canzone dell’amore per la vita. È l’esortazione a vivere intensamente il presente e a non sprecare il tempo che passa, vivendo ogni momento come se fosse l’ultimo, è l’invito ad esser consapevoli che la vita deve essere vissuta sempre, persino quando ci chiediamo se vivere abbia un senso. “Ho sbagliato tante volte…. Chissà quante ancora sbaglierò” canta la Mannoia, malgrado gli errori che noi esseri umani commettiamo la vita è sempre perfetta, viviamola quindi intensamente, cogliendo ogni opportunità che essa ci riserva. Numerose riflessioni ha suscitato anche “Occidentali’s Karma”, per Giulia Pispisa essa non è un motivetto allegro, ma una fonte di insegnamento perché descrive l’uomo del nostro tempo, un uomo talmente preso dalla fretta da essere incapace di pensare in maniera autonoma, impegnato a seguire mode e modi di pensare che spopolano su internet. Il messaggio di questa canzone, apparentemente frivola, è proprio questo: non dobbiamo seguire la moda, ma il nostro cuore! Benedetta Canio D’Arrigo aggiunge che lo smartphone e internet riempiono tutta la nostra vita. Molti costruiscono amicizie e rapporti con i social network, ma mostrano un’immagine di sé stessi che non sempre corrisponde alla realtà. L’uomo di oggi, ogni giorno, sceglie una nuova maschera e l’indossa, può essere quella della persona felice, alla moda o depressa, ma quasi nessuno vuole mostrare agli altri il suo vero animo, che sia dolce, duro o sensibile e ciò è più facile sul web. Valentina Squadrito nota che il testo di Francesco Gabbani e Fabio Ilacqua vuole farci riflettere sull’uomo impegnato a imitare gli orientali per rilassarsi, in realtà incapace di comprendere quella cultura perché troppo preso dalla superficialità e dalla voglia di sopraffazione dell’altro. Dopo duemila anni l’uomo è sempre una scimmia anche se nuda!
Classe 1 A Scuola Media “Verona Trento”