A scuola di Legalità: MEGLIO IL LUPO CHE IL MAFIOSO
Nell’ambito del progetto Educazione alla Legalità, la scuola media Verona Trento di Messina ha organizzato presso il Palacultura un incontro coinvolgente e pieno di significato con la giornalista Eleonora Iannelli, autrice del libro “Meglio il lupo che il mafioso”.
La scrittrice ci ha spiegato il messaggio del libro: il lupo delle favole, nella fantasia dei bambini il personaggio più cattivo, in realtà è meno cattivo e pericoloso del mafioso. Del resto proprio i criminali di “Cosa nostra” sono stati capaci di commettere i peggiori orrori: delitti, stragi con autobombe e perfino uccisioni di bambini.
Con l’autrice, in un dialogo aperto, tutti noi alunni abbiamo compreso l’importanza del ricordare, per non dimenticare le vittime di mafia e dei tanti servitori dello Stato: magistrati, poliziotti, carabinieri, giornalisti, sindacalisti, sacerdoti. A questo proposito la giornalista ha citato una bellissima poesia di Umberto Santino, amico di una vittima di mafia, il giovane Peppino Impastato, che si intitola appunto “Ricordati di ricordare”.
L’incontro suggestivo e particolarmente toccante si è concluso con un video che ha illustrato la storia dei giudici Rocco Chinnici, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, attraverso le tante testimonianze interessanti di parenti, colleghi e giornalisti. Alla fine di questo incontro io e i miei compagni abbiamo riflettuto quindi sull’importanza dell’educazione alla legalità e sul contributo che ciascuno di noi può dare nella propria vita attraverso il rispetto delle regole. Anche noi studenti, infatti, ci siamo resi conto che dobbiamo e possiamo contribuire allo smantellamento della cultura mafiosa, rispettando le regole, le persone e le cose pubbliche. La mia classe, IF, ha voluto omaggiare l’autrice con una maglietta, da noi realizzata, che, tenendo a mente il titolo del libro “Meglio il lupo che il mafioso”, attraverso frasi significative sulla mafia, inneggia a questo valore grande che è la legalità, vero futuro del nostro mondo!!!!!
Io ho rivolto alcune domande all’autrice:
Com’ è nata l’idea di questo progetto e del libro?
Dopo aver realizzato tanti incontri con ragazzi più grandi del liceo, ho avuto voglia di rivolgermi ai lettori più piccoli e mi è venuto in mente questo titolo. Secondo me, bisogna iniziare a parlare di legalità già ai bambini della scuola primaria. L’esperimento è riuscito con entusiasmo e grande partecipazione.
Dove ha trovato il coraggio di lottare contro la mafia?
In realtà, oggi non occorre un grande coraggio, perché per fortuna non si corrono pericoli a parlare di mafia. Invece, nel periodo compreso tra la fine degli anni Settanta e gli inizi degli anni Novanta, parlare e scrivere di mafia era davvero pericoloso. Per questo motivo, infatti, furono uccisi i giornalisti Mario Francese del “Giornale di Sicilia” e il messinese Beppe Alfano della “Sicilia”.
Ma la mafia sarà sconfitta un giorno?
Dobbiamo crederci e lottare, tutti insieme, per debellarla. E’ stata ridimensionata negli ultimi due decenni, i boss sono in carcere e i loro beni sono stati sequestrati, ma ancora c’è molta strada da fare, ricordando il sacrificio dei servitori dello Stato.
Alessandro Majolino IF Scuola Media Verona Trento Messina