“Giovanni Falcone: Un eroe senza paura”
L’Aula Magna dell’Itt Ettore Majorana di Milazzo è stata ancora una volta teatro di una manifestazione di grande valenza educativa. Protagonista dell’evento “Giovanni Falcone: Un eroe senza paura”, la sorella del magistrato, la prof.ssa Maria Falcone.
Sempre in prima linea affinché le idee del fratello Giovanni possano camminare sulle gambe di altri uomini, Maria Falcone dedica questi momenti di incontro a promuovere nei giovani la riflessione sui temi della legalità e della giustizia.
Al tavolo dei lavori sono presenti il Sindaco di Milazzo, avv. Giovanni Formica, il Comandante della Guardia d Finanza, Michele Milazzo, il Capitano dei Carabinieri, Valentino Adinolfi, il Presidente della “La Rosa Foundation”, Antonio La Rosa. Moderatore dell’evento Filippo Russo. Tra gli organizzatori le docenti Genovese e Scaffidi.
Ad accogliere gli ospiti intervenuti, il D.S. Stello Vadalà che, rivolgendosi alla platea che vede riuniti gli studenti del comprensorio mamertino, sottolinea l’importanza di un momento dedicato alla giustizia e alla dedizione dei servitori dello Stato. <Il dolore per la morte di un uomo giusto va tradotto in sete di giustizia, perché finalmente la società prende coscienza della necessità del cambiamento. Dal momento della strage di Capaci in tutti noi si è generata la volontà della trasformazione rispetto ad una realtà che facevamo finta di non vedere. Invito gli studenti a trarre profitto da questa manifestazione. Solo nella legalità si pongono i presupposti per il futuro>
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Un prezioso contributo al dibattito viene offerto dal filmato che vede protagonista il dott. Carmine Russo, special agent FBI. Il dott. Russo si è occupato della famosa operazione antimafia “pizza connection”, i cui risultati sono il frutto del famoso “metodo falcone”. D’impatto sulla platea le parole dell’agente che nel ricordare l’uccisione del magistrato sottolinea come il suo coraggio rappresenti il punto più alto nella lotta contro la mafia. Conclude affermando:< Giovanni Falcone non è un martire, ma un eroe>.
La parola passa dunque all’ospite d’onore che sottolinea l’importanza degli incontri nelle scuole. Dentro di lei brucia il dolore della sorella ma soprattutto quello della cittadina italiana che non riesce a smettere di sperare in un cambiamento della Sicilia e dell’Italia.
La prof.ssa Falcone rievoca dinanzi agli studenti l’espressione disperata del giudice Caponnetto dopo la strage di via d’Amelio, e le sue parole che sottolineavano < tutto è finito>.
Ma lei, Maria Falcone, non poteva rassegnarsi alla fine di tutto ed ha creato la “fondazione Falcone” che ha come scopo quello di divulgare la cultura della legalità nei giovani e il testamento morale di Giovanni.
Il giudice Falcone non aveva beni ma una grande eredità morale: in un’intervista avvenuta poco prima dell’inizio del maxiprocesso rispose al giornalista che gli chiedeva quale fossero le sue aspettative in merito: < gli uomini passano le idee restano e continueranno a camminare con le gambe di altri uomini. Ognuno di noi deve fare la sua parte, piccola o grande che sia>
La prof.ssa Falcone continua< Io mi sono chiesta quale dovesse essere la mia parte e ho trovato risposta nelle parole di mio fratello Giovanni, il quale spiegava che la mafia non è solo criminalità ma anche un fatto culturale per cui bisogna agire sulla società e sulla cultura dei ragazzi. La mafia sarà vinta in più salti generazionali>
Segue il messaggio video della senatrice Anna Finocchiaro in collegamento da palazzo Madama, che evidenzia la sua felicità nell’incontrare, anche solo virtualmente, i giovani del Mezzogiorno. <Tutti possono cambiare il mondo con la cultura e il giusto discernimento dei modelli di riferimento >.
Successivamente, in collegamento telefonico, interviene l’On. Claudio Martelli che, nel 1991, conferì l’incarico al magistrato Falcone. Nel ricordare l’uomo di giustizia, Giovanni Falcone, lo definisce serio sul piano professionale, accurato nelle sue indagini, nella strenua ricerca della verità. Professionista onesto che manteneva sempre il volto umano e che per questo riuscì a conquistarsi la fiducia e la collaborazione dei grandi criminali. In evidenza il vivo senso degli affetti e dell’amicizia, vittima della slealtà dei suoi colleghi.
Toccante il momento in cui la studentessa Marica Genovese, I C BS, vincitrice del concorso nazionale di scrittura promosso dall’associazione “antimafia da Sud” in collaborazione con Repubblica scuola e Miur, legge il suo elaborato dal titolo ‘L’antimafia non ha bisogno di eroi”, prova tangibile della sensibilità e della presa di coscienza dei giovani.
DAVIDE LIPARI, GIORGIA DI BELLA, MARTINA FURNARI, SILVIA PINO, AURORA DI SALVO, EMILIANO SPINOLA, CLAUDIO CATALFAMO