Prima Giornata Nazionale contro il bullismo e cyberbullismo 2017
Il 7 Gennaio 2017, a scuola, abbiamo celebrato, attraverso documenti filmati, messaggi musicali, dibattiti e riflessioni, la Prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo dal titolo
“Un Nodo Blu – le scuole unite contro il bullismo”
Il problema del bullismo coinvolge ogni anno migliaia di studenti che il più delle volte temono di denunciare il fenomeno.
Il termine Bullismo indica “il fenomeno di prepotenze perpetrate da bambini e ragazzi nei confronti di loro coetanei più “deboli” soprattutto in ambito scolastico”. Esistono diversi tipi di bullismo, che si dividono principalmente in bullismo diretto e bullismo indiretto. Il bullismo diretto è caratterizzato da una relazione diretta tra vittima e bullo e a sua volta può essere catalogato come:
- bullismo fisico: il bullo colpisce la vittima con colpi, calci, spintoni, sputi o la molesta sessualmente;
- bullismo verbale: il bullo prende in giro la vittima, dicendole frequentemente cose cattive e spiacevoli o chiamandola con nomi offensivi, sgradevoli o minacciandola, dicendo il più delle volte parolacce e scortesie;
- bullismo psicologico: il bullo ignora o esclude la vittima completamente dal suo gruppo o mette in giro false voci sul suo conto;
Il bullismo indiretto è meno visibile di quello diretto, ma non meno pericoloso, e tende a danneggiare la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola e isolandola per mezzo di pettegolezzi e calunnie sul suo conto.
Nelle azioni di bullismo vero e proprio si riscontrano quasi sempre i seguenti ruoli:
- “bullo o istigatore”: è colui che fa prepotenze ai compagni
- “vittima”: è colui che subisce le prepotenze
- “complice”: colui che, magari, ride all’azione del bullo, “alimentandolo”
- “spettatore”: colui che è indifferente alla violenza
Arginare questo fenomeno è diventato sempre più difficile perché adesso non si manifesta solo all’interno delle mura scolastiche, dove in qualche modo vi può essere una supervisione da parte dei docenti, ma anche e soprattutto attraverso i social network. È questo il Cyber-bullismo o bullismo elettronico: il bullo invia messaggi molesti alla vittima tramite SMS o in chat o la fotografa/filma in momenti in cui non desidera essere ripreso e poi invia le sue immagini ad altri per diffamarlo, per minacciarlo o dargli fastidio.
Il cyberbullismo è un fenomeno dilagante anche perchè, rispetto alle forme classiche di bullismo, con l’uso delle nuove tecnologie sono cambiate le modalità che lo favoriscono, rendendolo di facile accesso, attuabile in maniera anonima, e caratterizzato da una velocità e capillarità della diffusione dei contenuti offensivi.
E’ bene ricordare che il bullismo è una vera e propria violenza, e le vittime subiscono conseguenze molto gravi dal punto di vista psicologico e non solo. Purtroppo molti episodi di cronaca ci hanno mostrato quanto possa essere devastante il cyberbullismo, fino a essere causa di morte (dai dati emerge che una vittima su dieci tenta il suicidio).
Come arginare il fenomeno?
Sicuramente la prevenzione, intesa come sensibilizzazione al tema, spiegazione e conoscenza del tema, è un passo importantissimo, di cui la famiglia e soprattutto la scuola devono farsi carico. La scuola, come luogo educativo in senso più ampio, ha il dovere di organizzare laboratori formativi e attività per bambini e ragazzi in modo da far conoscere il fenomeno e aiutare le vittime e il gruppo dei pari nel riconoscimento. Una gran parte dei fenomeni di bullismo infatti, complice un’informazione assente, non viene riconosciuta, e quelli che sono veri e propri atti di bullismo vengono percepiti e definiti come “ragazzate”. Non è assolutamente così ed è importante che sia le vittime, sia i suoi compagni, siano in grado di riconoscere il fenomeno per poterlo denunciare per tempo.
Il bullismo non è uno scherzo: nello scherzo l’intento è di divertirsi tutti insieme, non di ferire l’altro.
Uniti contro il bullismo “Anche noi…non stiamo zitti”
Vivere bene l’esperienza scolastica è fondamentale per la serenità e per il benessere dei ragazzi!! Bisogna educare le giovani generazioni al rispetto dell’altro: promuovere la conoscenza reciproca, insegnare il rispetto verso le altre realtà socio-culturali e religiose, favorire l’autostima dei ragazzi, insegnare come affrontare i conflitti e soprattutto insegnare il rispetto delle regole della convivenza civile.
La scuola è bella. A scuola si imparano tante cose interessanti. La scuola è un posto pieno di amici. Andare a scuola è un’avventura che regala tante scoperte.
Gli alunni della classe II E
Scuola Media “Luigi Rizzo”