OSTANA, piccolo Borgo tra i più belli d’Italia… il sindaco Giacomo Lombardo parla con orgoglio del rilancio di questo paese occitano ai piedi del Monviso
Siamo in Piemonte dove questo paese occitano sulla riva sinistra del Po, gode di una posizione panoramica di fronte la catena del Monviso. Boschi, prati e case; pietre su pietre, legno su legno: questi materiali semplici sono quelli usati per abitazioni, ponti, chiese, mulini, fontane. Si possono trovare le date incise sulle pietre d’angolo (i millesim), gli architravi più curvi e consumati dal tempo (i lindal), le più ardite sporgenze dei tetti (le pantalere), i terrazzi dove seccava la segale (le lobbie); rintracciare segni antichi e nobili nella loro apparente semplicità. Passare nelle borgate, seguire le antiche strade dai selciati usurati e alzare lo sguardo verso l’architettura di questo paese. Basta davvero poco per innamorarsi di Ostana e dei suoi percorsi alpini sulla montagna. Ostana tenta di valorizzare al massimo l’architettura alpina e tutelare l’ambiente, tanto da ottenere riconoscimenti importanti per lo sviluppo sostenibile, argomento tante volte studiato a scuola.
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La sua gente è attaccata profondamente ai suoi costumi, alle sue tradizioni, alla sua architettura, alla fienagione, alla coltivazione delle patate ed alla sua montagna.
Non certo la montagna del turismo di massa, ma quella povera”, protagonista della riflessione sul mondo dei vinti, del poeta cuneese Nuto Revelli , che ricorda da vicino il mondo siciliano dei Vinti di Giovanni Verga o quello del romanzo storico “i Carbonari della montagna”. Quella montagna che nel corso del Novecento ha vissuto l’esperienza dello spopolamento ma che oggi è rinata, tanto che il suo ripopolamento, è diventato oggetto di studio. Un paese in cui tutti gli abitanti si conoscono, un Borgo che conserva la generosità , la genuinità, i valori dei trovatori che poetavano in occitano nell’alto Medioevo, quando questa era la lingua colta d’Europa.
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Abbiamo chiesto al sindaco Giacomo Lombardo di raccontarci di Ostana.
Signor Sindaco quale destino ha subito Ostana ?
Il paese di Ostana ha subito il destino di molti degli insediamenti delle alte valli occitane del Piemonte. Nei primi decenni del Novecento, la popolazione arrivava a superare le 1.200 persone, poi ha avuto un vero e proprio tracollo demografico nel periodo successivo alla Seconda Guerra mondiale. La fase peggiore viene attraversata negli ultimi anni del secolo, quando, a fronte di una cifra ufficiale di residenti pari a circa 70-80 unità, il paese durante l’inverno è in realtà abitato solo da 6-7 persone. In un arco temporale minore di un secolo, Ostana subisce uno spopolamento pari quindi al 99% degli abitanti.
Il trend è mutato ?
Il trend è decisamente mutato. Attualmente durante l’inverno sono presenti 35- 40 residenti con punte di 400-500 nei mesi estivi. Un vero e proprio cambiamento di rotta dovuto alla politica perseguita dagli amministratori e dall’intera comunità locale che ha puntato sulla qualità del luogo per rivitalizzare il paese.
Ci parla di qualche festa caratteristica?
In Agosto, mese in cui il paese si riempie di turisti ed emigrati, ogni occasione è buona per far festa e far rivivere usi e tradizioni della civiltà alpina locale. Molto bella è “La festa del pane”, che si svolge a La Villo e per quest’ occasione viene acceso il vecchio forno a legna e si cuoce per tutti il pane. A precedere ogni festa è il rituale “farò”, fuoco propiziatorio che dà il via ai festeggiamenti tra canti e balli.
A fine Dicembre si organizza la “Caccia alla Masca”: una giornata di incontro tra il fascino del magico e le atmosfere della cultura occitana.
Su cosa esattamente si è puntato per valorizzare il territorio?
Da diversi anni Ostana è diventato un importante punto di riferimento sul tema del riuso, della valorizzazione del patrimonio storico e dell’architettura alpina. A partire dalla metà degli anni ’80 del Novecento, le diverse amministrazioni che si sono succedute hanno infatti perseguito – insieme alla comunità locale e a progettisti qualificati – una diffusa e condivisa politica di recupero delle antiche costruzioni montane in un’ottica di qualità.
La stessa filosofia è stata seguita anche nelle realizzazioni ex novo. Gli interventi hanno riguardato sia il patrimonio privato che quello pubblico, sia il costruito, che la qualificazione degli spazi aperti: case, edifici del comune, strutture ricettive, costruzioni di servizio, garage, spazi pubblici, percorsi pedonali, parcheggi.
A quale comunità linguistica appartiene Ostana?
Ostana è un comune montano che appartiene alla comunità linguistica occitana, quella comunità che si estende in dodici valli del Piemonte, in sette regioni del sud della Francia, in una piccola valle pirenaica catalana e in un paese della Calabria.
Quali iniziative ha messo in campo l’amministrazione di Ostana ?
Nuove importanti iniziative, come ad esempio la costruzione di un rifugio-albergo, la nuova ala coperta e sottostante negozio, il Centro Benessere, già ultimato il Centro Polivalente “LOU POURTOUN” , in funzione da oltre un anno , è sede di iniziative culturali di varia natura. Un incontro di saperi, e di varie proposte per il territorio Per i nuovi manufatti comunali l’Amministrazione sta collaborando con il Dipartimento di Progettazione Architettonica e di Disegno Industriale delPolitecnico di Torino al fine di realizzare progetti di qualità e a carattere innovativo.
Qualità architettonica, identità e nuova abitabilità, sostenibilità ambientale, su questo punta Ostana e la sua filosofia gli ha recentemente permesso di entrare nella rete dei “Borghi più belli d’Italia”.
Cosa chiede alla politica?
Noi stiamo puntando alla produttività della montagna, e chiediamo di considerarla come risorsa e non come problema, tenendo conto delle diverse situazioni orografiche, culturali, ambientali; chiediamo di favorire, ritorni in montagna che tanti giovani vorrebbero intraprendere; di fare una politica per la montagna, facendo riferimento all’articolo 44 della Costituzione Italiana.( La Legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane)
Di voi si è occupato addirittura un istituto di ricerca di Kyoto…
Sì, le nostre montagne sono legate al Giappone, due studiosi Massimo Crotti architetto e ricercatore universitario del Politecnico di Torino e Hiroshi Yatagi direttore di un istituto di ricerca di Kyoto, hanno studiato il calo demografico di Ostana , il suo ripopolamento e la sua storia socio- economica.
Quali riconoscimenti avete ottenuto?
Un riconoscimento nazionale ( con premiazione avvenuta a Roma) alle buone pratiche per la tutela dei boschi e delle foreste, per azioni che aiutino lo sviluppo della montagna. Ostana si è aggiudicata la medaglia d’argento per la sezione “ Miglior gestione forestale” con il progetto: “Ostana: ritorno e sviluppo consapevoli”. Importante anche il premio Angelo Vassallo ottenuto nel dicembre 2015 ed il premio Fare Paesaggio. Questi riconoscimenti ci danno una spinta per continuare ad impegnarci per la montagna.
Chi è Pablo di cui hanno parlato giornali e televisioni di tutto il mondo?
Pablo è figlio di genitori residenti ad Ostana, il neonato è nato il 22 gennaio del 2016 dopo l’ultimo bambino ( una bimba) nato nel 1969. Si attendeva un fiocco o blu o rosa e la notizia della nascita di Pablo metà italiano( per parte di madre) e metà spagnolo, figlio di una coppia che gestisce un rifugio, ha fatto il giro del mondo al punto che ne hanno parlato persino emittenti cilene ed indonesiane. Sempre nel 2016 si è celebrato un matrimonio tra due giovani che alla pianura, hanno preferito la montagna ostanese. Sono stati questi due eventi significativi che hanno dato linfa vitale a tutto il paese, una speranza per un futuro di crescita. Il rilancio parte da baby Pablo…
In Sicilia ultimamente è nata una forma di turismo mediante gli alberghi diffusi, cioè il recupero di piccoli borghi spopolati venduti a costo zero a privati che li ristrutturano. Pensate anche voi di effettuare tale strategia?
Presto anche noi attiveremo un’iniziativa di questo genere per valorizzare ancora di più il nostro Borgo.
Alunni
Luca Bove, Francesco Mammina classe I D
Roberta Rugolo, Chiara Conte Classe I C
Francesca Bertè Deborah Leto classe I A
Istituto Comprensivo Primo Scuola media Garibaldi