Il sindaco di Montalbano dott. Filippo Taranto ci fa conoscere il “suo” Borgo dei Borghi…
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Montalbano Elicona è nel circuito dei 90 Borghi più belli d’Italia ed ha ottenuto il titolo di “Borgo dei borghi” nel 2015 nella trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro”. Come è cambiata la vita in questo centro?
È stata una vittoria importante quella del titolo Borgo dei Borghi più Belli d’Italia 2015. Il nostro borgo ha goduto di una vetrina nazionale grazie alla quale il patrimonio storico, architettonico, naturalistico e paesaggistico di cui è ricco, è stato promosso in tutta Italia. Ciò ha prodotto l’incremento del numero dei turisti in maniera esponenziale.
Lei ha creduto fermamente in questa vittoria di Montalbano, pensa che questa elezione sia stata e sia un’opportunità unica e irripetibile per il comune che amministra?
Certamente. Montalbano è riuscito a prendere un “treno” che non passerà una seconda volta, grazie all’impegno profuso da noi tutti: dagli amministratori, dai cittadini, dai nostri giovani consapevoli di vivere in un luogo magico e dai montalbanesi che vivono in altre città o all’estero. Montalbano ha avuto l’occasione di poter sfruttare al meglio le proprie risorse e trasformare la “bellezza “in un mezzo di sviluppo dell’economia locale.
È stato difficile far cambiare la mentalità di ristoratori e gestori di esercizi commerciali che non si aspettavano tanto clamore e tanti visitatori?
Abbiamo trovato qualche difficoltà iniziale, i ristoratori, i negozianti, i gestori di bar pensavano che dopo due giorni tutto sarebbe finito; non è stato così e le difficoltà sono state quasi subito superate. Devo aggiungere che i miei concittadini hanno grandi capacità e hanno compreso, quindi, che bisognava solo accogliere con gentilezza e affabilità, doti che sono innate nei montalbanesi.
I cittadini devono amare il luogo in cui vivono, ritiene che i montalbanesi siano attaccati alle loro radici o si sentano isolati?
Noi montalbanesi amiamo tantissimo il nostro paese e le nostre radici, viviamo con così tanta passione i nostri luoghi da aver custodire intatta la nostra identità e il nostro patrimonio, coscienti del suo valore storico e culturale. Nello stesso tempo, però, non ci siamo mai chiusi anzi, al contrario, abbiamo valorizzato e promosso all’esterno le nostre ricchezze e le abbiamo offerte agli estimatori e turisti animati dalla voglia di conoscere il volto nascosto, ma sorprendente, della nostra Sicilia. Abbiamo abbinato a ciò solo la grande cultura dell’accoglienza che da sempre ci distingue.
Ha una filosofia di vita che porta in politica?
Ho una “visione “ben precisa: la politica per me è solo un servizio da rendere alla propria comunità che ha investito nella persona alla quale ha concesso il proprio voto.
Lei è nato a Montalbano e vive qui?
Sono di Montalbano anzi, per essere precisi, in uno dei suoi piccoli borghi. Per ragioni legate alla mia professione di chirurgo, lavoro a Messina.
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Teme che i riflettori su Montalbano si possano spegnere o crede che ormai non si corra più alcun pericolo?
Sono certo che i riflettori non si spegneranno mai più perché non ci siamo cullati sulla vittoria del titolo ma abbiamo continuato, incessantemente, a promuovere i nostri luoghi, a progettare sempre nuovi eventi turistici e culturali che hanno fatto conoscere Montalbano in tutta Italia e in Europa: la Festa di Primavera e BorGusto nel Borgo medievale e al Castello, Il Solstizio d’Estate e l’Archeoastronomia ai Megaliti dell’Argimusco, il Borgo Mistico nei luoghi dello spirito, le Feste Aragonesi, il Corteo Storico e il Presepe Vivente.
C’è qualche luogo, chiesa, monumento di Montalbano a cui si sente maggiormente legato?
Sono legato a tutti i monumenti storici di Montalbano: alle Chiese medievali, ai Megaliti dell’Argimusco, alla Riserva Naturale del Malabotta, all’incanto del Fiume Elicona e ai suoi antichi mulini ad acqua, alle Thòlos sparse lungo le alture, ai vicoli intrisi di storia, le casuzze dell’antico quartiere Livatera che formano il nostro Albergo Diffuso ma, forse, un legame ancora più stretto lo sento verso il nostro Castello di Federico II d’Aragona per il quale era necessario ottenere un finanziamento, a lungo e da tutti cercato, destinato al restauro delle Torri Normanne, finanziamento che sono riuscito ad ottenere e che restituirà al monumento storico tutto il suo antico splendore. Un’opera che vivrà nel tempo.
Cosa significa per Lei amministrare un così ricco patrimonio di storia?
Significa avere sulle proprie spalle una grande responsabilità, civile e morale, il cui peso condivido con gli assessori che mi collaborano e i consiglieri comunali che mi sostengono. Oltre a ciò, significa vivere un’esperienza che può solo arricchire la mia formazione personale, culturale e umana.
Quali riconoscimenti ha avuto Montalbano oltre quelli citati sopra?
Montalbano ha ricevuto un importante riconoscimento il 31 agosto del 2013 a Sabbionetta nel corso del “Forum della Bellezza; infatti in tale occasione assieme ad altri 4 comuni Italiani ha ricevuto il premio Italia È- Attestazione di una bella storia italiana”. Nel settembre del 2015 ad Acireale, in occasione della 50^ edizione il comune che ho l’onore di amministrare è stato insignito del prestigioso Premio Aci e Galatea per aver rappresentato in Italia e nel mondo un’immagine positiva della nostra terra di Sicilia.
Il Borgo è conosciuto all’estero?
Certamente, Montalbano è socio attivo del Club I Borghi più belli d’Italia e dell’Associazione Internazionale LES PLUS BEAUX VILLAGES DE LA TERRE insieme alla Francia, a Los Pueblos Màs Bonitos de Espana, Les plus Beaux Villages du Quebec e alle associazioni di tanti altri paesi. Nel corso del 2016 abbiamo avuto turisti provenienti da paesi europei come l’Olanda, la Spagna e la Danimarca, oltre a gruppi di giapponesi, fra i quali anche una folta comitiva di artisti giapponesi che hanno dipinto il castello e gli squarci più belli del Borgo.
Sappiamo che tante televisioni si sono occupate del Borgo, hanno girato documentari?
Diverse volte abbiamo ospitato la Rai, che ha girato documentari ai Megaliti e al Castello; siamo stati ospiti del “la vita indiretta”, Si sono accese su Montalbano anche le telecamere della Tv di stato inglese BBC, delle teti Mediaset, di TV 2000; tutte le più importanti emittenti televisive Siciliane hanno visitato e continuano a visitare il Borgo dei Borghi.
Cos’ è il Festival dei Borghi? Montalbano vi partecipa?
È una manifestazione promossa dall’omonimo Club e ogni anno si tiene in una regione diversa ma, sempre, in borghi e cittadine che rispondono a criteri ben precisi, quali la vivibilità, la qualità e l’armonia architettonica risultato di una politica di salvaguardia e valorizzazione del proprio patrimonio. È un festival animato da appuntamenti culturali, mostre, dibattiti, presentazioni di libri e promozione dei prodotti tipici del luogo, con l’unico scopo di fare conoscere l’Italia nascosta, dei borghi, dei luoghi interni meno noti ma colmi di bellezza, storia, arte e natura.
I visitatori parlano di un museo a cielo aperto e dicono che Montalbano non ha nulla da invidiare ai borghi dell’Umbria o della Toscana, tutti, inoltre, sono stati colpiti dall’estrema pulizia delle strade. È difficile per la sua amministrazione mantenere la l’igiene e la pulizia?
Abbiamo attuato la raccolta differenziata che ha prodotto effetti visibili. Il paese non ha più le vie ingombre di cassonetti ma si presenta pulito e curato. La raccolta differenziata è un cambio di rotta, é una evoluzione culturale che, peraltro, al nord esiste da decenni. Inizialmente abbiamo dato tempo ai cittadini di abituarsi e capacitarsi ed oggi siamo ad un buon livello di attuazione.
Cosa c’è ancora da fare per migliorare la sua Montalbano?
Non si finisce mai di migliorare un luogo per quanto bello e curato possa essere. Di carne al fuoco ne abbiamo tanta ma, oltre alle opere di ristrutturazione o riqualificazione che già sono in cantiere, l’esigenza primaria è ottenere una strada di collegamento con la costa che sia percorribile, dato che quella attuale è dissestata in più punti. Ho interpellato tutte le istituzioni preposte e continuerò ad insistere su questo argomento perché avere una buona strada di collegamento significa poter incrementare il turismo e, quindi, lo sviluppo economico del nostro paese.
Gli alunni delle classi prime impegnate nel progetto “I Borghi medievali” – Made in Sicily
Istituto Comprensivo Primo Scuola media Garibaldi