venerdì, Novembre 22, 2024
Comprensivo Milazzo 1Cultura

Bova, capitale culturale dell’area grecanica in provincia di Reggio Calabria, ha il titolo di “Gioiello d’Italia” …qui tutto profuma di Grecia…a presentarcela è il suo sindaco, il dott. Santo Casile

Il Borgo di Bova è davvero sorprendente,si tratta di un luogo dove è ancora fortemente custodita la cultura grecanica, in cui  convivono  arte Bizantina, Normanna e Medioevale, uno scrigno prezioso, unico in Italia, che custodisce  rare tradizioni e fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia. Chòra tu Vùa nella sua denominazione in lingua grecanica, è la capitale culturale della Bovesìa (l’area grecanica in provincia di Reggio Calabria), e conserva un immenso ed esclusivo patrimonio storico-culturale da far conoscere alle generazioni odierne e future. Lungo le vie interne sfilano le abitazioni e i palazzi gentilizi, costruiti in pietra e mattoni e arricchiti da decorazioni di lesene, cornici, mensole e importanti portali d’ingresso. Si “respirano” ovunque le Chiese, come quelle di San Leo, del Carmine, di Santa Maria Isodia, di Santa Caterina, dello Spirito Santo, di San Rocco. Sebbene conti poco più di 400 abitanti, si popola di numerosi turisti, in estate e durante le occasioni tradizionali e festive. Se poi ci si affaccia dalla sua “balconata “si può ammirare tutto l’arco costiero sottostante. Bova mantiene davvero un fascino incontaminato ed è tutta da scoprire…!

Ci aiuterà in questo percorso di scoperta il suo Sindaco, il dottor Santo Casile a cui abbiamo rivolto alcune domande.

Signor Sindaco sappiamo che il Borgo vanta tradizioni uniche in Italia, ce ne può fare scoprire qualcuna? Siamo tanto incuriositi dalla “Festa delle Pupazze o processione delle Persephoni”, perché quest’anno abbiamo studiato il mito di Persephone e Demetra.

A Bova ogni anno rivive un evento unico è la “domenica delle Palme” o Persephoni o alcuni le chiamano Pupazze e vede la realizzazione di stupende figure femminili realizzate con foglie di ulivo intrecciate, fiori, primizie e nastri colorati. Queste figure si collegano ai riti preistorici della Madre Terra, il passaggio della Primavera, il ciclo della vita, le dee dell’agricoltura Demetra e Persephone. Con la venuta del Cristianesimo non è stato abbandonato il rito perché pagano, ma integrato nella giornata delle Palme, oggi vengono realizzate per osannare l’entrata di Gesù a Gerusalemme. Nelle settimane che precedono la domenica delle Palme, diverse famiglie del posto, si riuniscono e incominciano la lavorazione per la realizzazione delle “Parme”, vengono aperti dei laboratori per far partecipare i giovani, i bambini, le scuole e chiunque voglia cimentarsi all’intreccio.

Ci sono altre tradizioni che ricordano la mitologia greca?

Quasi tutte le tradizioni richiamano la mitologia, quelle delle “Palme” è la più importante, e non è andata persa infatti è stata appunto abbinata alla domenica prima di Pasqua, ma essendo Bova una città fondata da una Regina greca nel VII-VIII sec. a.C, ha mantenuto viva la lingua, le usanze e le tradizioni, lo stemma della città, molte usanze anche in cucina e nei prodotti tipici locali. Al riguardo voglio citare un formaggio che viene fatto nel periodo pasquale e si chiama “Musulupa”, ha la forma della “Musulupara” in legno intagliata a mano dai pastori, rappresentante una donna con dei simboli che ritroviamo nella Grecia attuale.

Come ci si sente ad amministrare la capitale culturale della Bovesia?

Bova è uno dei centri più suggestivi e caratteristici dell’area grecanica, ed ha rivestito nei secoli sempre un ruolo importante, è stata Diocesi fino al 1986, oggi arcidiocesi con Reggio Calabria. la testimonianza di ciò, sono ancora le sette chiese di cui una con cattedrale con Reggio Calabria, le quali custodiscono nel loro interno tesori e opere d’arte sacra, la chiesa Bizantina dove viene celebrata la messa in rito greco ortodosso, i Palazzi nobiliari del Settecento, il Castello e la Torre normanna del X sec. a.C. La Chòra tu Vua (città di Bova) capitale culturale, civile e morale dei Calabro -Greci ricade nel territorio dei 12 comuni dell’Area Grecanica dove ancora si conserva l’idioma dell’antica lingua greca arcaica, la stessa parlata dal poeta Omero, Bova, era considerata appunto una città, da tutti i paesi vicini e sparsi nell’entroterra aspromontano, ed è stata sede di Pretura e di carcere mandamentale fino al 1965.

[aesop_image img=”https://www.lettore.org/wp-content/uploads/2017/01/BOVA1.jpg” align=”center” lightbox=”on” captionposition=”left” revealfx=”off”]

Il Borgo di Bova ha avuto riconoscimenti importanti, come quello di Gioiello d’Italia di cosa si tratta esattamente?

Il Borgo di Bova è uno dei Borghi più belli d’Italia dal 2002, nel 2010 diviene “Città del Biologico”, Comune che utilizza l’energia verde al 100%, Porta naturale dello splendido Parco Nazionale dell’Aspromonte, nel 2013 viene insignita dal Ministero per il Turismo comune “Gioiello d’Italia”, unico comune calabrese, marchio turistico, che ha lo scopo di promuovere il buon vivere italiano, contribuendo a valorizzare il patrimonio ambientale, culturale, turistico, storico- urbanistico, architettonico ed enogastronomico dei piccoli paesi per rilanciare l’immagine dell’Italia. “Bandiera arancione” dal 2015 insignita dal Touring Club Italiano, il 3 novembre 2016 Bova riceve l’attestato di “Borgo amico degli americani” presso la Camera dei Deputati. Il colosso Google Street view annovera il borgo di Bova tra i sei borghi più belli d’Italia da visitare almeno una volta nella vita.

Ci sono musei?

A Bova attualmente ci sono tre Musei:

Museo di Paleontologia e Scienze Naturali dell’Aspromonte, riaperto nel 2012 unico nel sud Italia per l’importanza dei reperti fossili circa 15.000 che testimoniano l’evoluzione geologica, climatica del territorio calabrese. È un punto di riferimento e di studio per gli esperti, appassionati e curiosi di reperti fossili. È allestito anche il laboratorio didattico “Un giorno da paleontologo” rivolto ai bambini dai 5 agli 11 anni, dove dovranno ritrovare dei fossili, ripulirli e catalogarli, verrà consegnato anche un attestato del “Piccolo Paleontologo”.

Museo della lingua Greco-Calabra dedicato a Gerhard Rohls aperto da maggio 2016 per conoscere una minoranza linguistica attraverso suoni, immagini e utensili di vita quotidiana. Sentiero della Civiltà Contadina ovvero un museo all’aperto con antiche macine, frantoi, palmenti e antiche presse per la lavorazione del bergamotto.

Centro Visita Parco Nazionale dell’Aspromonte che offre ai visitatori un bellissimo giro virtuale nei paesi dell’Area Grecanica. A breve sarà allestito anche il Museo del costume e anche il “Borgo dei mestieri”.

Cosa offrite al turista?

Il Turista che arriva a Bova s’innamora subito, l’itinerario che proponiamo ai gruppi organizzati, alle scolaresche, associazioni ecc, consiste in una passeggiata per le vie del borgo dove è possibile immergersi nelle bellezze architettoniche, culturali, naturali, artigianali. Gastronomiche. Proponiamo un itinerario culturale, anche quando ci sono delle feste come la domenica delle Palme, la festa del vino, il Paleariza, (antica radice) un festival di musica etnica itinerante che si svolge nei mesi di luglio – agosto che vede la partecipazione di molte persone da fuori regione e molti giovani. Molti sono gli eventi culturali che vengono organizzati durante l’anno. Non solo il centro storico è da visitare ma anche il territorio circostante in quanto ricade nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e le escursioni paesaggistiche immerse nella natura lasciano il turista senza parole.

[aesop_image img=”https://www.lettore.org/wp-content/uploads/2017/01/BOVA2.jpg” align=”center” lightbox=”on” captionposition=”left” revealfx=”off”]

L’influsso greco si risente nei nomi dei luoghi e delle persone, ce ne può citare qualcuno?

L’influsso greco si risente in tutto, nei nomi delle vie, dei luoghi, dei cognomi, nelle tradizioni, nelle usanze, nella gastronomia, nella lingua dialettale. Il nome Bova in greco Vùa ovvero bue, in quanto il primo insediamento risalente al periodo neolitico era rappresentato da gente dedita alla pastorizia, anche nel primo stemma del paese era raffigurato un bue, che poi con l’arrivo del Cristianesimo lo stemma viene modificato, e il bue viene sormontato dalla Madonna col Bambino.

Qual è il dialetto di Bova?

Nel dialetto bovese vi è l’influenza greca e anche araba e normanna.

È vero che c’è una locomotiva al centro del Paese, cosa simboleggia?

Prima di arrivare nella piazza principale del borgo, colpisce la vista di una locomotiva a vapore, GR740 donata al comune dal presidente delle F.S. del tempo, portata a Bova nel 1987 e da allora in esposizione permanente, presso la piazza ferrovieri d’Italia, per noi bovesi rappresenta l’emigrazione e il progresso che ha portato allo spopolamento del piccolo centro, oggi è un bellissimo monumento e un luogo dove fare delle foto ricordo.

Bova mantiene una dimensione riservata e poco contaminata, è una fortuna vivere in un piccolo Borgo?

Si è una fortuna, vivere a Bova per il paesaggio, il clima, la storia, le tradizioni che stiamo mantenendo vive ecc, ma come in tutti i piccoli centri dell’entroterra, si riscontrano temporanei disagi nel periodo invernale a causa del maltempo soprattutto quando nevica.

Cosa è cambiato dopo il riconoscimento di Borgo tra i più belli d’Italia?

Bova ha avuto molta importanza durante i secoli passati, poi vi è stato un forte declino causato da eventi calamitosi come alluvioni, terremoti, che hanno favorito lo spostamento e l’emigrazione, poi da poco più di 20 anni incomincia la ripresa, e la voglia di rimanere, vengono restaurate le abitazioni private, le strutture pubbliche, le chiese, le vie del centro storico, le piazzette, il verde pubblico, l’illuminazione pubblica, ci si è resi conto che si può vivere in un piccolo borgo e migliorarlo per noi che abitiamo ma anche per il turista. Quindi c’è stata una presa di coscienza per migliorare e valorizzare il borgo di Bova, sono nate molte attività create dai giovani.

Sono aumentate le strutture ricettive?

A Bova vi sono molti locali per la ristorazione, B&b e case vacanza, aziende agricole che promuovono i prodotti locali.

 

Abbiamo letto che gli anziani parlano il greco, è vero?

Si gli anziani parlano il grecanico una minoranza linguistica tutelata dalla LR n° 15/03, i giovani che lo parlano sono pochi, vengono organizzati dei corsi per il recupero di questa lingua minoritaria.

Passiamo alla cucina, qual è il piatto tipico che si può assaporare?

La cucina è molto varia, è mediterranea, si usano spesso ingredienti semplici, i piatti variano. Maccheroni alla vutana, tagghiarini con ceci, cordeddhi, pruppetti di ricotta, ecc. Regina della cucina bovese è la lestopitta prodotto De.Co. di Bova, ha la forma di una piadina, è un impasto di farina e acqua, fritta, viene consumata calda farcita con salumi e formaggi, peperonata, parmigiana, salsiccia ecc., oppure nella versione dolce con nutella o miele. I dolci nel periodo di Natale sono i “pretali” con fichi, mandorle, noci, miele e vino cotto, la “pignolata, “lì nacatuli”. A Pasqua le “ngute” ciambelle con l’uovo sodo. I visitatori che assaggiano la nostra cucina, rimangono estasiati per il sapore, il profumo e la genuinità dei prodotti.

Si parla tanto dell’importanza del greco ma c’è un calo di iscritti ai licei classici. Avete pensato di fare dei collegamenti Skype con i licei classici, magari nella notte bianca che ogni anno si svolge in tutti i licei d’Italia?

Potrebbe essere un’idea da sviluppare coinvolgendo i licei, quando vengono organizzati i corsi di grecanico.

 

Grazie da parte degli alunni delle classi prime impegnate nel progetto

“I Borghi medievali”

Istituto Comprensivo Primo Scuola media Garibaldi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.