martedì, Novembre 5, 2024
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Amore tra onore e omertà

’La sceneggiatura dei miei film nasce sempre disegnata. Le scene più importanti prima le disegno, le realizzo graficamente, le sottopongo agli attori e ai miei collaboratori, poi le giro.’’

Questo sono le parole con cui Damiano Damiani, regista e scrittore italiano, morto non molto tempo fa, descrive la sua attività nell’ambito cinematografico.

La sua ricca e importante filmografia  presenta anche il titolo ‘La moglie più bella’ , film liberamento ispirato alla vicenda di Franca Viola, la prima donna a rifiutare il matrimonio riparatore, divenuta poi simbolo dell’emancipazione delle donne italiane.

Gli studenti dell’ITT Ettore Majorana  hanno potuto assistere alla proiezione di questo film al Teatro Trifiletti  di Milazzo e hanno avuto modo di apprezzarne la valenza storica ed educativa.

La moglie più bella rappresenta l’esordio cinematografico di Ornella Muti che, alla giovanissima età di 14 anni,  conquista il ruolo di protagonista al fianco di Alessio Orano.

Le tematiche del lungometraggio  sono varie e rilevanti:  in evidenza sono di certo i concetti di mafia, di maschilismo e di giustizia, e descrivono una Sicilia  ancorata a valori crudeli che ostacolavano enormemente  l’emancipazione della donna.

La moglie più bella è  ambientato infatti in Sicilia  e  racconta le vicende di Francesca Cimarosa, giovane contadina di cui si innamora il mafioso Vito Juvara. I genitori della ragazza sono onorati nel concedere la mano della figlia al boss ma, quando Francesca si accorge del comportamento estremamente maschilista di Vito, il quale la considera come un oggetto e non come essere umano, decide di rompere  il fidanzamento.

Questo gesto ferisce l’orgoglio del giovane fidanzato che, con l’aiuto di altri mafiosi, rapisce e  violenta Francesca al fine di convincerla a sposarlo.  Costume della Sicilia del tempo era infatti la necessità di un matrimonio riparatore tra due giovani che avessero messo in atto la cosiddetta “fuitina”.

Ma Francesca, con tanto orgoglio e coraggio, decide di sfidare le convenzioni sociali, andando a denunciare l’accaduto ai Carabinieri.

Un film assolutamente meritevole di visione che racconta con maestria i tristi meccanismi della Sicilia di una volta, intrappolata tra l’omertà e il concetto di onore.

Martina Furnari, Matilde Giuffrida 1EBS

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