IL DIALOGO: STRUMENTO DI PACE
Per risolvere le grandi e piccole questioni ci vuole dialogo, volontà e desiderio di chiarire. Nessuno dovrebbe pensare che con la guerra e le lotte si possano risolvere i problemi, perché la storia ci insegna che tutte le guerre portano solo distruzione, morte e carestia e che alla fine tutti pagano, vinti e vincitori.
Quotidianamente ognuno di noi combatte le sue piccole lotte, che siano litigi in famiglia, con i compagni di scuola o con gli amici. Litigare animosamente non porta mai a una soluzione perché o si continua a litigare o si rompe definitivamente un rapporto con conseguenze negative da entrambe le parti. Resta solo la rabbia, la delusione e ci si sente impotenti perché si è perduto qualcosa che non si può più recuperare.
Riguardo alle grandi problematiche mondiali, la storia ci offre tanti esempi di come si è cercato di risolverle.
Un caso emblematico è quello del presidente degli Stati Uniti Wilson che, alla fine della grande guerra, presentò la sua ricetta per una pace mondiale; affermò che se tutti i popoli soggetti a una potenza straniera fossero stati liberi e avessero potuto scegliere la propria forma di governo e le proprie leggi, non ci sarebbero più stati motivi di tensione nel mondo. Purtroppo rimasero solo dei bei propositi perché alcuni Paesi continuarono avidamente a spadroneggiare su altri, pensando di averne il diritto.
Ancora oggi, purtroppo, in varie parti del mondo, si continua a combattere, si sceglie la guerra per far prevalere le proprie ragioni o le proprie ideologie. È il caso dell’Isis che porta avanti da tempo una guerra terroristica che fa centinaia di vittime innocenti in nome di Allah.
Secondo me, il ricorso alle maniere forti per risolvere qualsiasi tipo di controversia, è sbagliato e come me la pensano tantissime persone; purtroppo ci sono tanti di quegli interessi economici in gioco che ci sarà sempre qualcuno che, per farli prevalere, ricorrerà alla forza; solo gli sforzi di tanti uomini di buona volontà che si battono per il dialogo tra i popoli, la comprensione e la convivenza potrà mantenere viva la speranza di un mondo dove finalmente regna la pace.
Giorgia Runci
Classe 3 sez. A Istituto Comprensivo 2 “S. D’Acquisto”