venerdì, Novembre 22, 2024
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CORRERE PER NON DIMENTICARE

Oggi 22 Gennaio, a Roma, si svolge la Corsa per la Memoria – “Run for Mem”- per celebrare il Giorno della Memoria del 27 Gennaio.
Organizzata per la prima volta in Europa, questa speciale corsa non competitiva si svolgerà  presso luoghi storici della Capitale, simboli di orrore ma anche di salvezza. Un’iniziativa rivolta sia ad atleti professionisti che a semplici cittadini per ricordare insieme il dramma della Shoah.
Il termine “Shoah” fa riferimento al genocidio messo in atto dalla Germania nazista nei riguardi della razza ebrea. Le vittime dello sterminio da parte del Terzo Reich tra il 1939 e il 1945 furono quasi sei milioni.
Ricordiamo che le leggi di Norimberga del 1935 legittimarono l’esclusione sociale dei cittadini ebrei e vietarono i matrimoni misti, dichiarando nulli quelli già celebrati; la punta dell’iceberg fu la cosiddetta “notte dei cristalli”, quando in tutta la Germania le sinagoghe furono bruciate e i negozi ebraici devastati.
Da qui, il processo di segregazione e repressione sfociò in uno sterminio sistematico.
Gli ebrei furono prima “ghettizzati” e, in seguito, deportati nei campi di concentramento e di sterminio (ricordiamo, ad esempio, Auschwitz).
Una volta giunti a destinazione avveniva la selezione iniziale, che “salvava” temporaneamente coloro che erano in grado di lavorare, gli inabili al lavoro venivano  spediti direttamente alla camera a gas. I campi di sterminio non erano solo luogo di eccidi a sangue freddo ma anche luoghi di torture ed esperimenti pseudoscientifici su cavie umane.

La corsa per la memoria nasce dunque per far riflettere su una fase terribilmente vergognosa della storia dell’umanità,  a cui lo sport vuole contrapporre  valori che promuovano una convivenza civile tra gli uomini, basata sul ripudio di ogni barriera razziale.

Alla corsa partecipera’ l’israeliano  Saul Ladany , docente universitario sopravvissuto agli orrori dei campi di concentramento ed a un attentato da parte dei siriani durante i Giochi di Monaco del ’72. La sua presenza rappresenta un inno alla vita e la volontà di superare barriere culturali e religiose attraverso valori positivi che solo lo sport sa divulgare.

 

Di Salvo Aurora VC BS

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