GINNASTA FORMIDABILE: DANIELA MASSERONI
Eclettica, comunicativa, solare. È la campionessa mondiale di ginnastica Daniela Masseroni, stella olimpionica della nazionale italiana, esempio di tenacia e voglia di vincere.
Oggi espressione di “Allenarsi per il futuro”, progetto di orientamento per studenti e alternanza scuola-lavoro. Una occasione utile per fare in modo che le scelte professionali dell’utenza corrispondano alle attitudini e alle richieste del mercato del lavoro.
La collaborazione di un campione sportivo porta il messaggio di passione e di allenamento che sarà vincente per la continuazione degli studi e nella scelta del lavoro futuro da svolgere.
Credere sempre nelle proprie potenzialità è l’imperativo categorico da seguire e farlo fino in fondo anche davanti alle sconfitte che forgiano il carattere e aiutano a maturare, è stato il messaggio lanciato da Daniela Masseroni, ospite dell’XI edizione dell’Orient@giovani.
La giovane ginnasta ha coinvolto i numerosi alunni presenti nell’aula magna dell’istituto mamertino raccontando la storia della sua vita da atleta, iniziata a soli 6 anni in un piccolo centro del bergamasco e vissuta intensamente nelle maggiori società sportive italiane, grazie alla famiglia ed ai suoi allenatori che hanno creduto fermamente nelle sue innate qualità ginniche.
Dopo l’appassionante tributo fornito a centinaia di allievi provenienti da numerosi istituti della provincia, ha rilasciato un’intervista dove ha parlato del mondo degli adolescenti.
Durante il corso delle visite scolastiche che effettua in tutta Italia come espressione di “Allenarsi per il futuro”, che idea si è fatta della realtà giovanile?
La mia idea è diversificata. Spesso riscontro delle situazioni molto positive, formate da ragazzi molto motivati e con obiettivi da conseguire. Altri li ritengo viziati e poco avvezzi al sacrificio. Ritengono che tutto si possa ottenere per via traverse ma così non è. È necessario far capire loro che niente è semplice e si ottiene solo attraverso grandi sacrifici. Diventare campioni è difficile quando si hanno le spalle coperte ma è bello strappare tutto con le proprie forze.
In campo sportivo i casi di atleti dopati confermano questo suo pensiero?
Nello sport non si può barare. I controlli sono continui e quindi gli atleti non possono pensare di ottenere grandi risultati con l’inganno. Prima o poi si viene squalificati. Il risultato atletico dipende per il 90% della “testa” e per il 10% dalla capacità di esprimersi fisicamente. Quando si vuole qualcosa bisogna “tirarla con i denti”. Bisogna contare su sé stessi.
Un ragazzo siciliano ha le stesse occasione di diventare campione come uno che vive al Nord? Li ci sono più strutture, si è più avvantaggiati?
Io credo che il contesto strutturale aiuti ma credo che spesso il contesto sociale inferiore crei la voglia di emergere. L’esempio di Patrizio Oliva e Pino Maddaloni, l’oro di Scampia, è chiaro. Loro sono diventati campioni in situazioni difficili. Io provengo da Carrobbio degli Angeli e per me, in un posto privo di palestre, è stato complicato ma non ci sono state scuse. Noi non avevamo neanche le pedane ma quando arrivano le medaglie, si creano le strutture. Per emergere non esistono confini, le barriere le abbatti con i risultati.
L’esempio e la saggezza di Daniela Masseroni devono essere seguite dalle nuove generazioni, spesso affascinate da esempi errati che traviano il loro percorso.
PROF.SSA ALESSANDRA DI BLASI