UNA PICCOLA ESPERIENZA DI RILIEVO AL DUOMO ANTICO DEL CASTELLO
Il 15 dicembre la classe 1C IT ha svolto un’uscita didattica al Castello di Milazzo, condotta dal docente di Tecniche Grafiche prof. Francesco Galletta e coadiuvata dall’ITP del corso, prof. Nino Benenati.
GALLETTA: In accordo con l’ITP, ho deciso di far svolgere un’esperienza di “rilievo diretto” a una delle mie classi. Data la vicinanza e la notorietà del luogo, la scelta è caduta sul Duomo Antico del Castello, a Milazzo. Forse può sembrare poco opportuno che alunni dell’indirizzo informatico prendano misure come fossero geometri. In verità, oltre all’incredibile piacere di fare lezione all’aperto, quest’occasione ha permesso ai ragazzi di conoscere meglio un bene monumentale, ma anche di esercitare la loro capacità di osservazione della realtà, di organizzare un lavoro e di risolvere alcuni problemi pratici
In una scuola tecnica come la nostra, ciò è importante se non decisivo. Ovviamente, avendo di fronte alunni di prima appena entrati alle superiori, non abbiamo rinunciato all’aspetto leggero dell’esperienza. Pertanto, non abbiamo richiesto di giungere a un particolare risultato grafico, ma volevamo piuttosto far capire loro la relazione tra un oggetto e la sua geometria, tra una forma e le sue dimensioni, evidenziando anche quanto impegno fisico e di pensiero ci possa stare dietro una qualsiasi attività lavorativa.
Abbiamo utilizzato, per ovvi motivi, solo strumenti facilmente reperibili (flessometro, doppio metro, rullina da 3 m, fettuccia metrica da 20 m e – solo per provarne l’uso – una livella a bolla) e i normali attrezzi da disegno. Ci siamo concentrati sulla sola facciata del Duomo; in particolare abbiamo misurato alcune parti accessibili dell’ordine architettonico come il piedistallo e la base delle colonne del portale principale e le basi delle paraste lungo il perimetro. Abbiamo spiegato come si disegna un arco, cosa sono un timpano, un muro a sacco, un concio squadrato o un capitello e, ovviamente, come si osserva una planimetria.
In precedenza, in classe, avevamo già conosciuto gli strumenti di rilievo ed eseguito misurazioni dell’aula e degli arredi. I ragazzi sono stati invitati, in quell’occasione, a formare autonomamente piccoli gruppi con diversi ruoli e mansioni. Alcuni volevano solo fotografare, altri hanno scelto di misurare; due alunne hanno preparato un canovaccio di possibili domande da fare ai propri compagni durante la lezione. Non ho cambiato quasi nulla del dialogo tra i ragazzi, perché il loro linguaggio parlato è, comunque, naturale.
Come ogni giornata di scuola che si rispetti è stata necessaria la ricreazione (neanche a dirlo!), con ristoro, foto di gruppo, riprese panoramiche e gli immancabili selfie. Nell’ultima mezz’ora abbiamo girato insieme per tutto il Castello fino alla torre normanna, la parte più antica. Le energie dei ragazzi (e le nostre) si sono esaurite giusto all’orario stabilito.
Ho messo dei voti per questa esperienza. Penso che non vada mai smarrita la necessità di una valutazione, perlomeno dell’impegno messo in campo. Era pur sempre una lezione e non una gita.
Intervista: Natalie Interdonato, Letizia Pensabene. Hanno risposto: Sebastiano Anania, Luca Calderone, Samuele La Mesa, Stefano Formica, Domenico Maio, Gianluca Marzio, Giuseppe Pagano, Marco Cappuccio, Aurora Saija, Leonardo Manna, Nathalie Rugulo. Fotografie: Sefora Saja, Angela Cattafi, Stefano Torre, Giulia De Gaetano, Stefano Foti. Il disegno è di Aurora Saija.
Che sensazione si prova a disegnare dal vivo?
È una bella sensazione ma mi è sembrato strano prendere così tante misure per un pezzo così piccolo; per prendere un metro ci siamo stati più di un’ora e mezza.
Cosa vi aspettavate all’inizio?
Ci aspettavamo una guida turistica che ci facesse vedere il Castello, invece siamo stati la maggior parte del tempo a disegnare.
Che sensazione avete provato a girare per il Castello?
Ci siamo trasportati nel passato.
Vi è piaciuto?
Certo, abbiamo visto un posto che non è sempre visitato.
Che strumenti avete utilizzato per misurare?
Abbiamo utilizzato la fettuccia metrica per le parti più grandi di un metro, perché il flessometro arriva a misurare soltanto fino a un metro, poi abbiamo anche utilizzato il doppio metro.
Come vi siete organizzati?
I professori ci hanno organizzato in piccoli gruppi da tre. Ognuno aveva un ruolo: due ragazzi misuravano e uno scriveva. Alcuni facevano solo le fotografie e poi voi che state facendo l’intervista.
Avete avuto difficoltà?
Sì un pochino, perché non siamo abituati a questo tipo di esperienza.
Siete riusciti a collaborare?
Nel gruppo piccolo sì; in uno più grande è difficile.
Cosa pensate di questa esperienza?
È stato interessante; abbiamo imparato un sacco di cose nuove, poi grazie alle spiegazioni dei professori, è stato tutto più facile.
Che cosa pensi di aver imparato?
Con quest’uscita oltre che divertirci, abbiamo imparato un linguaggio più tecnico.
La cosa che ti è piaciuta di più?
Mi è piaciuto finalmente disegnare a mano libera e abbandonare la riga e la squadra.
La cosa più nuova che hai provato?
Abbiamo toccato con mano le colonne: una cosa è guardare un disegno, un’altra è vedere tutto dal vivo.
Come definisci questa giornata?
Un misto tra apprendimento e divertimento.
Oggi è nuvoloso. Era meglio un giorno di sole per uscire?
A mio parere, è stato meglio così perché col sole è molto più difficile lavorare.
Prof. Galletta, siamo stati bravi? Le è piaciuto portarci fuori? Lo rifacciamo?
È andata abbastanza bene, però ne riparliamo in primavera. Grazie comunque, ragazzi.
PROF. FRANCESCO GALLETTA
[aesop_gallery id=”2608″ revealfx=”inplaceslow”]