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“Vini da favola e da tavola… parla il presidente dell’Enoteca Regionale della Sicilia Orientale Giovanni Conti” .

Prosegue  il nostro viaggio alla scoperta dei Borghi più belli della Sicilia e tra i 90 più belli d’Italia;  Castiglione di Sicilia. Voi sapete che nel Castello di Lauria esiste un’enoteca famosa?

Abbiamo rivolto alcune domande al dott. Giovanni Conti che la presiede ed abbiamo soddisfatto alcune nostre e speriamo vostre curiosità.

  • Quando è stata fondata l’Enoteca regionale dell’Etna e quali comuni include?

 Ti devo correggere, non è l’Enoteca Regionale dell’Etna ma della Sicilia Orientale e comprende le Province di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa e parte di Enna, quindi anche la Vostra Milazzo. L’Enoteca Regionale Siciliana è stata istituita con la legge Regionale n° 5 del 2 agosto 2002 istituendo due sedi, successivamente individuate in Castiglione di Sicilia, per la Sicilia Orientale e Alcamo, per la Sicilia Occidentale. Purtroppo, come spesso succede, è rimasta solo sulla carta fino al 2011, quando è stata costituita avendo solo sei soci e nessun produttore, restando nell’oblio fino al 2015 quando sono stato nominato quale rappresentante del Comune di Castiglione di Sicilia, uno dei sei soci fondatori, e abbiamo intrapreso questa nuova strada che mi ha visto eletto Presidente il 28 maggio 2015 e ad oggi fra gli associati figurano 22 imbottigliatori, 2 Doc, 2 Gal, 1 Distretto, 2 Parchi, 10 fra altri soggetti privati e 7 Comuni di diverse province.

  • Il Castello di Lauria è la sede permanente dell’Enoteca, che effetto vi fa lavorare in un edificio così antico ed importante?

Avere come sede dell’Enoteca il Castello di Lauria è sicuramente un onore e si prova una sensazione indescrivibile quando si oltrepassa il cancello per entrare. Soprattutto quando si rapprestano favole o spettacoli teatrali riguardanti la storia del Castello, si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo e rivivere, insieme ai presenti, i vecchi fasti del Castello.

  • Perché il vino dell’Etna è così ricercato , il  vulcano ed il territorio lavico lo rendono così buono?

       Si anche questo, soprattutto questo. E’ una serie di cose messe insieme, a partire sicuramente dal terreno lavico, che grazie alle diverse colate laviche che si sono succedute nei vari millenni, alle varie sbuffate di cenere che periodicamente fa l’Etna, che hanno dato una diversa mineralità del terreno che variano anche a distanza di pochi metri dando caratteristiche diverse ai vini, ma centra anche il clima, l’escursione termica che vi è fra il giorno e  la notte, insomma una serie di caratteristiche del territorio Etneo che qualcuno definisce “l’Isola nell’Isola”. Comunque non dobbiamo dimenticare la maestria dei nostri contadini e degli imprenditori che, credendoci, vengono nel nostro territorio.

  • Lei ha ereditato la passione per il vino da qualcuno in famiglia o ha iniziato lei la tradizione di famiglia?

   Come la maggior parte di Castiglionesi, ho ereditato la passione per le vigne, prima, e per il vino dopo, dai genitori. Qui nel nostro territorio c’è sempre stata la cultura della vite e del vino, qui tutti hanno sempre avuto, anche solo un pezzetto di vigna per fare il proprio vino.

  • Lavorate solo in Sicilia o avete  contatti con l’estero?

         Pur essendo da poco più di un anno e mezzo che ci siamo insediati, partendo da zero, abbiamo anche contatti con l’Estero, lo scorso novembre siamo stati presenti, con diversi produttori, al “GoodWine” di Bucarest, che si può paragonare al nostro Vinitaly e stiamo lavorando, anche con l’Università di Catania, per andare a rappresentare le nostre eccellenze in altri Stati.

  • Tanti attori e cantanti si lanciano nel business dei vini senza alcuna vocazione e comprano appezzamenti di terre per produrli , lei cosa ne pensa?

    Io penso che gli investitori, in qualsiasi settore, sono sempre i benvenuti, perché portano denaro, lavoro e comunque valorizzano sempre il territorio, che è il vero obbiettivo che dobbiamo avere tutti i soggetti, pubblici e privati,  che abbiamo a cuore la nostra Sicilia. Poi se lo fanno per passione o solo per investimento poco importa, perché comunque credono in ciò che fanno e quindi, o lo fanno di persona o si affidano a persone competenti. Sarà poi nostra cura controllare quanto andranno a fare,  per evitare che sfruttino solo il territorio senza lasciare nulla o peggio ancora distruggendolo.

  • Che cos’è il treno dei Vini dell’Etna?

     Il treno Dei Vini dell’Etna è una iniziativa inaugurata lo scorso anno, che vuole portare i turisti direttamente nel territorio del vino, tramite la Ferrovia Circumetnea che con un treno apposito parte da Riposto fino a Randazzo e da li tramite dei bus, si può girare tutta la zona di produzione e relativi centri storici, dei comuni di Randazzo, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa. Il turista tramite il sistema “Sali e Scendi” (Hop-on Hop-off) possono scendere a qualunque fermata prevista, per poi risalire alla stessa fermata o ad altra sui bus che rifanno lo stesso percorso. Ciò che ormai é diventata prassi per girare le grandi città, qui si fa in una zona di produzione di vini ricca di richiami naturalistici e storici.

  • C’è una forte analogia tra il vino e la favola , quale evento da voi organizzato ne esalta il legame?

         Il 27 dicembre 2015 abbiamo ospitato, presso la nostra sede, Il Castello di Lauria, la prima edizione di “Calici di Favole”, organizzata da una associazione culturale di Linguaglossa, Cultura Aetnae, che hanno reinterpetrato, con la partecipazione di un cantastorie Etneo, una favola propria del nostro Castello, la Favola di Angelina, ed abbiamo abbinato ai vari personaggi vari vini a seconda delle personalità del personaggio e la caratteristiche del vino. Fra non molto pensiamo di realizzarne altre anche perché, il Comune di Castiglione, ha da poco presentato un progetto culturale “Percorsi culturali tra storie e leggende” che ci permetterà di portare a far conoscere le varie leggende che ci sono nel nostro territorio, legandole sempre alle nostre eccellenze.

 

  • Chi giudica se un vino è davvero di qualità?

Il vero giudice è sempre il consumatore. Si è vero ci sono varie testate giornalistiche specializzate sparse in tutto il mondo o vari concorsi che giudicano con esperti in materia, in modo più o meno obbiettivo un vino, stilando classifiche o elargendo premi o titoli, ma a mio avviso, è sempre il consumatore a decretarne il successo di un vino, anche se spesso viene influenzato da queste classifiche.

  • Ci sono possibilità occupazionali nel” mondo dei vini”? Noi siamo ancora in prima media ma sentiamo sempre parlare di disoccupazione…

           Sicuramente si, sia come imprenditorialità agricola, soprattutto in questo momento di straordinaria crescita del nostro territorio, sia come specialisti. I sommelier in questo momento sono molto ricercati nei vari ristoranti di un certo livello sia Italia che all’Estero, ed anche gli Enologi, che vista la crescita delle aziende, sicuramente avranno uno sbocco lavorativo interessante, insieme agli agronomi. Oltre ovviamente la manovalanza che serve alle aziende.

  • Un buon vino si associa sempre ad un buon piatto, abbiamo una curiosità , ma davvero il pesce può essere accompagnato dal vino rosso?

         Forse vuoi dire che non può essere accompagnato da un vino rosso, perché di solito al pesce si abbina il bianco. Comunque no non è vero che il pesce deve essere accompagnato sempre dal vino bianco. Il segreto dell’abbinamento fra vino e cibo è molto semplice, nessuno deve coprire i sapori ed i gusti dell’altro, quindi è ovvio che è più facile abbinare al pesce un bianco o un rosato che un rosso. Comunque non è così semplice abbinare il vino al cibo in modo da esaltare ambedue le cose  e sta proprio qui, l’abilità del sommelier. Ma un consiglio ve lo voglio dare, non abbinate mai ai dolci uno spumante Brut.

  • Abbiamo letto che la sua ’Enoteca promuove incontri con i sommelier che vengono dall’estero, da quali nazioni provengono?

   Lo scorso ottobre abbiamo avuto ospiti presso la nostra Enoteca un gruppo di sommelier della Romania che hanno effettuato una Masterclass sui vini Etnei, dove abbiamo presentato loro, il territorio Etneo con le sue peculiarità e degustato vini di varie zone dell’Etna e del Siracusano.

  • Che ruolo ha rivestito l’Enoteca ,nel turismo dell’intero Comprensorio Etneo?

         E’ da troppo poco tempo che stiamo lavorando con la nostra Enoteca per dire di avere avuto un ruolo importante, però Ti dico, che il nostro obiettivo è quello di avere un ruolo sempre più incisivo ma non esclusivo e non solo nel territorio Etneo, ma di tutta la Sicilia Orientale e credo che abbiamo intrapreso la strada giusta, visto i risultati che abbiamo ottenuto in solo un anno e mezzo di lavoro.

  • Il vino ha avuto un ruolo importante nella letteratura in quella ebraica , nell’antica Grecia , nella Roma antica, dal ‘ 600 secolo della scienza al ‘900 , nel mondo biblico, e anche  l’esponente del Romanticismo Giacomo Leopardi, esalta lo stato di ubriachezza per sfuggire al dolore, ma il vino allunga davvero la vita?

         Il vino, come tutti i cibi e le bevande, va saputo bere. Va bevuto con coscienza e senza esagerare, certo si dice che un bicchiere di vino faccia bene, a condizione, dico io, che sia un buon vino. Meglio bere poco e bene che bere tanto, questo è sicuro.

  • Che consiglio vuole dare a chi vuole intraprendere questa professione?

   Prima di intraprendere la professione di imprenditore agricolo consiglio di fare una attenta analisi di ciò che si vuole fare,  che vino si vuole produrre, che mercati si vogliono affrontare e con quali obiettivi, analizzarli per bene e solo dopo tuffarsi nell’avventura. Ma soprattutto il consiglio che voglio dare per tutti i lavori è quello di fare il lavoro per cui uno ha passione perché, quando fate un lavoro per passione non sarà mai un lavoro ma un divertimento.

  • Lei è legato a Castiglione , è fiero di avere contribuito al successo di questo bel Borgo?

    Certo che sono fiero di aver fatto qualcosina per il mio paese, che tutti insieme siamo riusciti a portare ad essere in lizza per “Il borgo dei Borghi 2017” che ci vede partecipi  su Rai3 nel programma Kilimangiaro e Vi invito, quando sarà ora, a votare  Castiglione di Sicilia come Borgo più Bello d’Italia, perché se vinciamo, non avrà vinto solo Castiglione di Sicilia ma tutta la Sicilia.

 

La ringraziamo tanto per la sua disponibilità e le porgiamo distinti saluti

 Gli alunni delle classi prime

Istituto Comprensivo Primo- Scuola media Garibaldi di Milazzo.

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