ORIENT@GIOVANI: IL DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA (INFORMATICA ED ELETTRONICA)
Mercoledì 14 dicembre le classi quinte delle articolazioni di Telecomunicazioni e di Elettronica dell’ITT Majorana hanno partecipato ad un incontro in Aula Magna con l’ingegnere elettronico Graziella Scandurra, che è docente del Dipartimento di Ingegneria elettronica ed informatica presso l’Università di Messina.
La professoressa Scandurra ha esordito dicendo che i test di ammissione al dipartimento, con il passare degli anni, si sono trasformati in test di valutazione per capire la preparazione dei ragazzi e aiutarli a colmare le loro lacune. Dopo aver chiarito ciò, ha parlato nello specifico del Dipartimento di Ingegneria elettronica e informatica, mostrando i laboratori e i progetti attivi, illustrando l’articolazione del corso e le materie di studio per conseguire la laurea triennale. Il primo anno è comune per entrambi gli indirizzi, mentre, dal secondo anno in poi, avviene la divisione delle materie in base alla specializzazione scelta. Si è preoccupata, inoltre, di tranquillizzare l’uditorio dato che la materia maggiormente presente è la matematica, ma perchè questa è la base per capire bene le altre materie fondamentali come l’elettronica, l’informatica e la fisica. Alla fine dei tre anni di corso bisogna affrontare un esame finale per conseguire la laurea triennale. Dopo si può sia proseguire gli studi con la laurea magistrale o andare a lavorare in aziende attive nel settore dell’informazione. Purtroppo, da un paio di anni, se si vuole continuare con il conseguimento della laurea magistrale, lo si deve fare fuori Messina.
L’Università di Messina, aperta all’innovazione, offre tante opportunità per imparare in modo alternativo e, poiché l’elettronica ormai è ovunque, il Dipartimento di informatica e elettronica dà la possibilità di svolgere attività di ricerca, di collaborare con le aziende, di fare tirocinio e di realizzare strumentazione dedicata.
La professoressa Scandurra ha ricordato alcuni dei loro progetti più importanti portati avanti in collaborazione con grandi aziende come l’evoluzione verso l’“elettronica flessibile”, poiché al giorno d’oggi l’elettronica si indossa; lo studio per la realizzazione della pelle elettronica per sperimentare la pelle da utilizzare nei robot, e il Food Engineering, che è quello che incuriosisce maggiormente dato che l’elettronica viene utilizzata accanto al cibo. Un’ultima invenzione sono i radar inseriti nel bastone dei non vedenti, che permettono la rilevazione degli ostacoli e quindi danno maggior sicurezza a chi li usa. Inoltre un nuovo campo di indagine e ricerca è quello dell’elettronica dei sensori e dei sistemi di traduzione a cui è connesso il ‘Project SAFBLY’ che, attraverso l’utilizzo di alcuni sensori vitali inseriti in uno smartphone, dovrebbe rilevare malattie renali e diabetiche. Importante è anche l’elettronica delle microonde che permette sbocchi lavorativi in campi diversi come la Biomedicina, il monitoraggio ambientale, l’aerospazio, la radioastronomia.
Al termine della conferenza, dopo aver invitato i ragazzi ad andare a trovarla all’Università per visitare i laboratori e conoscerne le attrezzature di cui sono dotati, l’ingegnere Scandurra ha invitato tutti i presenti a riflettere sull’importanza dello studio sia scolastico che universitario, poiché, secondo lei, “Fermarsi al diploma è una scelta sbagliata; la laurea rappresenta una marcia in più nel mondo del lavoro”. E le ultime statistiche lo confermano poiché un laureato trova un impiego entro cinque anni dal conseguimento del titolo, mentre un diplomato deve attendere molto più tempo.
Cristina Trifirò e Vittorio Gatti – VB TL