La violenza sulle donne
Il Femminicidio è un problema di cui si parla tantissimo sui giornali, in televisione e anche a scuola. Capire perché succede tutto questo è veramente difficile. Fino a pochi decenni fa esisteva una legge, “Delitto di onore”, che giustificava, in un certo senso, il marito o il fidanzato che uccideva la propria donna, concedendogli delle attenuanti. Oggi sono tantissime le donne uccise e noi dobbiamo conoscere la gravità di questo fenomeno e cercare di capire quali sono i veri motivi che spingono alcuni uomini a compiere gesti così estremi. Io mi domando: cosa si può fare per fermare questo fenomeno così brutto? L’ho chiesto a mio padre e lui mi ha risposto che qualcosa è stato già fatto: sono nati centri anti-violenza, dotati spesso di case di accoglienza, dove donne in condizione di bisogno psicologico ed assistenziale possono trovare aiuto. Sono stati istituiti corsi di formazione per i carabinieri e in tutto l’occidente è stato introdotto il reato del femminicidio. Padri, mariti, compagni uccidono in nome di un amore diventato ossessivo. Secondo me “Amore” non significa possesso della donna alla quale chiedere obbedienza assoluta negandole la libertà o addirittura la vita. Trovo indispensabile che le spose o le fidanzate non sottovalutino i primi segnali di violenza da parte di uomini che dicono di amarle e trovino il coraggio di denunciare. Mia mamma mi ha sempre detto di stare attenta a scegliere il compagno giusto, quando sarò più grande, perché da questo dipenderà la mia felicità e la mia libertà e penso che abbia ragione. La donna non è un oggetto e deve farsi rispettare. Tutti dicono che l’uomo è più forte della donna ma non è così. Secondo me bisogna insistere molto a parlare di questi argomenti nelle famiglie e nelle scuole per cercare di risolvere i conflitti nel rapporto fra uomo e donna senza ricorrere alla violenza.
Sabrina Solimeo
III C Scuola media Verona Trento