LA NUOVA FRONTIERA DELLO SPORT: GLI ESPORTS
In una società piena di impegni, attività, luoghi di svago risulta difficile delineare un solo hobby. Intervistando un campione di ragazzi di terza media, è emerso che i giochi della Play Station sono quelli più accreditati per trascorrere il tempo libero. E quasi all’unanimità tutti rispondono che il gioco per eccellenza è “CALL OF DUTY “. Gli adolescenti e la vita in digitale si intrecciano sempre di più davanti a uno schermo sparatutto, pieno di azione, che sfida a puntare, sparare, abbattere una serie di nemici, usando il controllore di movimento della Play Station. E quasi come fosse uno dei più comuni Social Network, ci si allea con un amico per sparare contro un altro nemico o lo si sfida a un testa a testa per scoprire chi è il vero campione. E se proprio si vuole essere al passo con i tempi, sotto l’albero di Natale gli amati genitori possono confezionare una bella “pistola”, accessorio ufficiale del gioco, che mira, carica e spara come quella dei poliziotti. La nuova tecnologia semina un vero e proprio panico generazionale che ha a che fare con la paura, da parte dei genitori che il gioco digitale trasformi i ragazzi in zombie, incapaci di comunicare, di pensare, di formulare un pensiero coerente. Siamo al solito pregiudizio. È tutto vero? I ragazzi rispondono che un gioco come questo è portatore di inventiva e perfino utile. Certo è che, vista la richiesta di questi giochi e la loro diffusione, l’emozione immediata creata dal digitale ha vinto.
Da questi giochi possono nascere delle vere e proprie carriere da ‘’eSport’s player’’
Gli e-sports sono electronicalsports, il giocare competitivamente a un videogioco.
In questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom degli e-sports, specialmente in paesi come la Corea, gli Stati Uniti e gli Stati del Nord Europa. In queste zone del mondo “giocare” a un videogioco a livello professionistico è considerato un vero e proprio lavoro, infatti ci sono centinaia e centinaia di ragazzi che riescono a vivere giocando al loro videogame preferito (bella vita eh, anche se meno idilliaca di quanto molti credano). Ma andiamo a vedere com’è nata questa professione.
Nel 1981 Atari organizzò negli USA un evento chiamato “Space Invaders Championship”, che attirò oltre 10.000 partecipanti. Questo si può considerare il primo torneo ufficiale di e-sport della storia.
Dopo il campionato organizzato da Atari, Walter Day fondò l’organizzazione Twin Galaxies con l’obiettivo di promuovere i videogiochi e di riuscire a raggiungere punteggi così alti da essere inclusi nella pubblicazione del libro dei Guinness. Grazie alla crescente fama dei videogames, anche le reti televisive e le maggiori testate giornalistiche, come Time e Life, iniziarono a pubblicare e a trasmettere notizie sui giocatori di electronicsports e sui tornei. In questo periodo il più famoso personaggio del mondo videoludico è stato Billy Mitchell, detentore del record mondiale per il più alto punteggio su ben sei giochi, tra cui Pac-Man e Donkey Kong.
Negli anni ‘90 molti giochi hanno beneficiato della crescita della connettività internet, specialmente quelli per pc. Per esempio Netrek è stato il primo videogame online a gestire fino a 16 persone suddivise in team e collegate allo stesso server. Qualche anno dopo, la rivista Wired Magazine lo definì “il primo online sports game”. Durante questa decade furono organizzati anche grandi eventi di electronicsports, come il Nintendo World Championship e il Nintendo PowerFest ‘94. Questi tornei fecero tappa nelle più grandi città d’America e migliaia di persone parteciparono alle selezioni, ma solo 130 arrivarono a giocare la finale a San Diego, in California.
Nel ventunesimo secolo gli e-sports hanno goduto di una crescita fenomenale, sia per quanto riguarda i premi in palio, sia per la mole di spettatori. Infatti si è passati dai 10 tornei nel 2000 agli oltre 260 organizzati nel 2010. Molti dei maggiori campionati che tuttora esistono sono nati proprio in questo periodo, come il World Cyber Games, l’Intel Extreme Masters e la Major League Gaming. La rete televisiva che ha sfruttato al meglio la crescente voglia di electronicsports dei propri spettatori è stata quella sud-coreana. Qui infatti sono stati creati dei canali dedicati interamente alle competizioni videoludiche, Ongamenet e MBCGame, nei quali si potevano seguire i campionati di giochi come Starcraft e Warcraft III. Nel resto del mondo la copertura televisiva sugli e-sports è stata quasi nulla, se non per qualche isolato canale che trasmetteva alcune partite per brevi periodi di tempo.