lunedì, Dicembre 23, 2024
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Lo sport ed il doping…qualcosa non va

Lo sport si conosceva già nell’antica Grecia dove se ne praticava una vasta gamma.

Esso è nato principalmente con lo scopo di insegnare ad essere uniti e divertirsi. L’attività fisica inoltre aiuta a diminuire lo stress, a rafforzare i muscoli e le ossa. Purtroppo oggi lo sport non è più inteso come un lavoro di squadra ma ha uno scopo diverso e ben preciso, anche se sbagliato, ovvero vincere a tutti i costi! A questo proposito è entrato a far parte di esso l’uso del doping.

Il doping è un fenomeno che consiste nell’assumere farmaci non per curare malattie ma per migliorare le prestazioni agonistiche. Il termine da qualche anno è alla ribalta delle cronache sportive e spesso non si parla di successi e vittorie nello sport ma di inchieste e raggiri.

Tra le nazioni che fanno più utilizzo di sostanze dopanti, al primo posto, risulta la Russia, Paese che tra i primi ha utilizzato farmaci principalmente nell’atletica leggera.

Infatti, nel periodo in cui la Russia voleva dominare il mondo ed anche lo sport, vennero utilizzati in grandi quantità, dei prodotti chimici su delle ragazze che praticavano ginnastica artistica allo scopo di fermare il loro sviluppo e migliorare le loro prestazioni sportive. Ancora oggi purtroppo nelle Olimpiadi del 2016, iniziate il 5 agosto a Rio de Janeiro, è scoppiato lo scandalo del doping nella nazionale russa.

A tal fine la Duma russa ha approvato all’unanimità un progetto di legge che prevede l’introduzione del reato di incitamento al doping e somministrazione illegale di sostanze dopanti.

Il doping viene rilevato soprattutto nel sollevamento pesi, nel ciclismo, nell’atletica leggera definita “regina del doping”, nel baseball e nel calcio.

Non è giusto utilizzare i farmaci a questo scopo, principalmente perché causano danni irreversibili alla salute e poi per una questione di etica, perché si deve giocare per divertirsi e arrivare alla vittoria grazie al proprio impegno ed alla propria passione. La società di oggi forse richiede che tutti diano il massimo, a qualunque costo, ma noi non siamo d’accordo.

L’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene.” (cit. Pierre de Coubertin).

Martina Milone

Roberta Calderone

IIC (Istituto Comprensivo Primo Milazzo)                                               

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