UN AMORE DA RECORD PER IL MARE: ADDIO AD ENZO MAIORCA
Si è spento a Siracusa, sua città natale, all’età di 85 anni, il grande Enzo Maiorca.
Proprio lui, “Il signore degli abissi”, il primo a toccare profondità impensabili, più volte detentore del record di immersione in apnea.
<All’alba di oggi, in una di quelle giornate di sole, in cui il mare del porto di Siracusa sembra immobile, ci ha lasciato un nostro grande concittadino> Con queste parole il Sindaco della città siciliana ha voluto salutare un grande nome del mondo dello sport, mettendo in evidenza il grande legame tra Enzo Maiorca e il mare.
Lo stesso Maiorca aveva affermato <Il mare è stato la mia seconda casa e io gli sono grato>, sottolineando un binomio inscindibile , una passione, una vocazione.
Paradossalmente Maiorca aveva da bambino temuto il mare, era intimidito dalle sue profondità, da ciò che poteva essere nascosto sotto la superficie; finché nell’agosto del 1943, all’indomani dello sbarco americano in Sicilia, decise con entusiasmo di utilizzare una maschera antigas ritrovata in un campo, per immergersi. Ovviamente l’improvvisato strumento non era così funzionale, entrava acqua da ogni fessura; il giovane e caparbio Enzo riuscì però a sistemarla con mastice e fil di ferro.
Da quel giorno Maiorca e il mare furono una cosa sola: e la sua carriera da apneista fu segnata da un record di -101 metri di profondità, che ha fatto la storia di questa disciplina.
Particolarmente impresso nella mente dei suoi seguaci fu l’incidente che due anni prima invalidò il suo tentativo di stabilire il record dei -90, quando durante la discesa andò a sbattere contro un sub, inviato della RAI, che avrebbe dovuto seguire l’evento.
La passione per il mare è anche protagonista dei suoi libri , come ”A capofitto nel turchino” o “Il Mare con la M maiuscola”; l’amore per gli abissi è stato anche il motivo della sua scelta di essere vegetariano. Maiorca stesso raccontò infatti di essere rimasto colpito dalla tenace lotta di una cernia che aveva arpionato durante una battuta di pesca subacquea; l’impressione suscitata dal cuore impazzito di un essere vivente, che lottava disperatamente per la vita, lo convinse ad abbandonare definitivamente il suo fucile subacqueo.
L’amore e il rispetto per la natura detteranno anche la scelta del recordman di sposare la causa ambientalista, dopo aver abbandonato l’attività agonistica. Questo enorme rispetto per la natura e per il mare è paragonabile a quello che si deve ad un essere umano. Del resto, proprio a suggellare questa simbiosi tra uomo e mare, Maiorca stesso una volta ha detto < Per conoscere davvero il mare bisogna conoscere la propria anima e il proprio cuore>
La Redazione