lunedì, Dicembre 23, 2024
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Il Muro di Berlino: una Storia a lieto fine

Il 9 Novembre del 1989 è una delle date che maggiormente hanno segnato il Secolo appena trascorso: crolla il Muro che aveva spaccato in due la città di Berlino e contrapposto due zone della stessa nazione.

Il 9 Novembre dell’89 per l’appunto, centinaia di giovani della Berlino Est salgono sul Muro, le guardie non sparano, la folla si riversa per strada e le persone si rincontrano per la prima volta dopo ventotto anni. La “Cortina di ferro” non esiste più.
Ma per poter comprendere a fondo il valore storico e umano di questo evento dobbiamo ripercorrere le vicende della Germania nel secondo dopoguerra.
Ci troviamo negli anni 50; dopo la conferenza di Postdam, la Germania si trova divisa in zone d’influenza: l’Unione Sovietica, controlla l’est, dove era riconosciuta la sovranità della Repubblica Democratica Tedesca (DDR), mentre la Germania ovest è sotto l’influenza degli Stati Uniti e si identifica nella Repubblica Federale della Germania (BRD).

La nazione tedesca si trova spaccata tra due superpotenze che rappresentano, tra l’altro, due modelli economici e politici completamente opposti tra loro: da una parte il comunismo sovietico, dall’altra la democrazia statunitense.
Sono gli anni del “Miracolo economico” e la Germania dell’ovest riesce in breve tempo a riprendersi economicamente, al contrario della parte orientale dove gravano ancora i danni subiti durante la guerra.
In questo scenario di semi-ripresa il confine tra est ed ovest era ancora valicabile; difatti  molti giovani fuggono verso la parte occidentale alla ricerca di un futuro migliore. Ma anche questa migrazione di giovani braccia rappresenta un ostacolo per la ripresa economica della Germania dell’est.
Ecco che, il 13 agosto del 1961 le unità armate della Germania dell’est interruppero tutti i collegamenti tra Berlino est e ovest iniziando a costruire, davanti agli occhi di tutti, un muro insuperabile che avrebbe attraversato tutta la città, dividendo le famiglie in due e bloccando qualsiasi tipo di spostamento da una parte all’altra. Era sorto < il Muro della vergogna>.
L’intera Germania viene divisa, il confine tra Est e Ovest diviene una trappola mortale. Vengono istituiti meccanismi controversi di autoprotezione per far sì che nessuno riesca ad oltrepassare il Muro: mine anti-uomo, filo spinato alimentato con corrente ad alta tensione e impianti che sparano automaticamente su tutto ciò che si muove nella “striscia della morte”.
Fra gli anni ‘60 e ‘70 la DDR vive anch’essa un boom economico divenendo una delle nazioni economicamente più forti, ma sia nella Germania est che in quella ovest subentra la rassegnazione alla divisione.
Com’è stato possibile che si accettasse tutto ciò? Con quale coscienza si è stati capaci di accettare tale violenza? Sono stata soppresse libertà imprescindibili per l’individuo e tutto ciò è inammissibile.
Ma è solo grazie all’arrivo di Gorbaciov, il nuovo leader dell’Unione Sovietica, che la Germania sarà di nuovo riunita, attraverso l’adozione di una nuova forma di governo improntata sulla trasparenza politica e mirata a riformare le strutture economiche del Paese.  Di lui hanno detto < quest’uomo ha un bel sorriso, ma nasconde denti d’acciaio>.

La ventata di novità portata da Gorbaciov crea non poche resistenze all’interno dell’Unione Sovietica ma innesca un meccanismo che culminerà nella caduta dei regimi comunisti e soprattutto nel crollo del Muro di Berlino.

Alla fine degli anni ‘80 la DDR è economicamente abbastanza forte, tuttavia crescono le proteste contro una situazione durata sin troppo a lungo; la gente si arma di coraggio, inizia a far sentire la propria voce; migliaia di persone si riuniscono in manifestazioni sempre più affollate.

Il 9 novembre un portavoce del governo della DDR annuncia una riforma che autorizza i viaggi all’estero; ecco qui la rivoluzione di Berlino est! Migliaia di persone interpretano la notizia facendosi prendere dall’euforia e dall’idea che il muro possa finalmente sparire.

Davanti al muro, quindi, armati di scalpelli e martelli, i Berlinesi cominciano a demolire l’odiata divisione, al cospetto di soldati cui non era stato impartito l’ordine di fermarli.

Finalmente, migliaia di persone dall’est e dall’ovest, scavalcando il muro, si riabbracciano dopo anni di lontananza.
A volte il lieto fine non esiste solo nelle favole.

Di Salvo Aurora V C BS

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