SIMONA VINCI : LA PRIMA VERITA’.
DA MONDADORI-MILAZZO
VINCITORE DEL PREMIO CAMPIELLO, L’OPERA DELLA SCRITTRICE DI BUDRIO NON E’ SEMPLICE DA LEGGERE E NON SI DIMENTICA FACILMENTE.
I TEMI DELLA FOLLIA E DEL DISTURBO MENTALE SONO IL FILO CONDUTTORE DELLA STORIA.
AMBIENTATO NELL’ISOLA GRECA DI LEROS, LUOGO DI CONFINIO DURANTE LA DITTATURA DEI COLONNELLI CHE OSPITAVA IN CONDIZIONI DISUMANE MALATI PSICHIATRICI E DETENUTI POLITICI ,
CATAPULTA IL LETTORE IN UNA CATENA IMPREVISTA DI ORRORI E SEGRETI, DOVE LA PAZZIA FA’ DA SNODO FONDAMENTALE IN UN CONTINUUM NARRATIVO TRA PASSATO E PRESENTE.
NELLA SECONDA PARTE DEL ROMANZO , IL DISAGIO MENTALE DIVENTA AUTOBIOGRAFICO CON LA SCOPERTA DEL FANTASMA DEL PROPRIO, DI QUELLO MATERNO E DEL LORO RAPPORTO COMPLESSO.
LA PASSIONE E IL CORAGGIO DI DIRE E DI RACCONTARE UNISCE INDISSOLUBILMENTE PRESENTE E PASSATO PER TROVARE ANCORA LA PROPRIA “ PRIMA VERITA”.
OGNI PERSONAGGIO HA LA PROPRIA STORIA, CONFINATA E RINCHIUSA, LONTANA DALLA NORMALITA’ DELLA VITA DEGLI ALTRI.
SIMONA VINCI, DA GRANDE AUTRICE, LE RACCONTA SICURA DI RENDERE OMAGGIO AD ESISTENZE ROVINATE DALLA FOLLIA DEGLI ALTRI.