Svegliati Italia
Il 4 Dicembre 2016 gli italiani saranno chiamati a votare per il referendum costituzionale, per approvare o respingere la proposta di riforma Boschi-Renzi.
Lo scontro tra il Sì e il No attraversa tutti gli schieramenti politici, tra i favorevoli c’è anche l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha affermato che: “le due debolezze fatali della storia repubblicana sono stati la minorità dell’esecutivo e il bicameralismo perfetto” ; mentre i comitati del No sono, per lo più, presieduti da costituzionalisti.
I punti cardine del referendum sono: l’eliminazione del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei senatori , l’eliminazione delle province dalla costituzione, la soppressione del Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro; inoltre la riforma riserva l’elezione del Presidente della Repubblica al Parlamento mutandone le norme di maggioranza e modifica i criteri per indire un referendum.
La fine del bicameralismo perfetto potrebbe significare una velocizzazione dei processi legislativi; la riduzione del numero dei senatori da 315 a 100 potrebbe contribuire in modo rilevante ad un taglio delle spese e, inoltre, per proporre un referendum serviranno 800 mila firme, contro le 500 mila attuali, coinvolgendo in modo più ampio la popolazione.
Questi sono solo alcuni dei cambiamenti che tale riforma, se approvata, porterà in Italia.
I fautori del “NO” ritengono invece che la riforma non sia legittima in quanto non frutto di libera iniziativa ma dettata dal governo ad un parlamento per giunta non eletto dal popolo ma dalla legge italicum. Si dice poi che il bicameralismo non verrà davvero superato ma si andrà verso una maggiore confusione in merito ai rapporti tra Camera e Senato e che proporre dei referendum diventerà ancora più difficile.
Il destino dell’Italia è nelle nostre mani come lo è sempre stato: l’articolo 1 della nostra Costituzione afferma che: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”; l’unica nostra arma è rappresentata quindi dal voto .
A questo punto, la domanda che viene da porsi è: “Perché ci troviamo in queste condizioni se il potere è nelle mani del popolo?”
Facile, perché l’Italia è un Paese dormiente dove vige solo il favoritismo, l’amicizia, il “baratto”.
La storia ci insegna come queste dinamiche abbiano radici profonde, dal “connubio” cavouriano al trasformismo di Depretis, esponente della Sinistra Storica; l’Ottocento è un secolo remoto ma la sua principale pecca l’Italia se l’è portata con sé sino ad oggi.
Il voto (se fatto con coscienza) rappresenta l’unica chance per cercare di cambiare “le carte in tavola”; l’articolo 48 della Costituzione definisce il voto: “uguale, libero, personale e segreto”; dunque non priviamoci del diritto di scegliere in maniera più consapevole ciò che può garantire un futuro migliore per noi e il nostro Paese.
DI SALVO AURORA