L’educazione come impegno civile
“Se si insegnasse” la bellezza”,progetto di educazione alla legalità proposto dall’assessorato all’istruzione e alle politiche giovanili del Comune di Milazzo.
La parola usata per guarire diventa irrinunciabile attrazione per una scuola, dove la formazione dei ragazzi è imprescindibilmente legata alla forza della comunicazione
Nella nostra visione essa si sostanzia di affettività, relazione, condivisione
L’umanità dei gesti educativi rimane nell’era dei “nativi digitali” l’unica opportunità di resistenza alla brutalità dell’illegalità.
Progettare la legalità nelle scuole è l’impegno che quest’ anno si propone il Comune di Milazzo attraverso il progetto “Se si insegnasse la bellezza”. La strada tracciata da Peppino Impastato illumina il percorso didattico predisposto dall’Assessore all’ Istruzione Salvo Presti e dalla collega alle politiche giovanili Piera Trimboli. Nella fase di realizzazione esso è affidato all’associazione culturale Magico, ed è stato accolto con interesse e partecipazione dal nostro Istituto.
Nelle parole di Impastato ritroviamo il sogno dell’armonia, la visione di un percorso di crescita in cui la scuola guida i ragazzi a guardare con occhi puliti al presente ma più che altro al futuro.
Punto di partenza del percorso didattico: la riflessione sul concetto di Antimafia dal libro “Contro l’antimafia” di Giacomo di Girolamo.
Teatro, cinema, letteratura: i mezzi eletti nel progetto a rappresentare la dirittura morale, l’impegno, la legalità
Attraverso le storie dei nostri martiri civili, messi in scena dall’opera dei pupi di Angelo Sicilia,
la conoscenza si fa consapevolezza, valore, comportamento per i nostri ragazzi.
Il luogo del dramma è la Scuola che si fa Teatro, si fa Paideia.
Rosa Gagliani