L’INSEGNAMENTO SI AGGIORNA ALL’ERA DEL DIGITALE SCUOLA TRADIZIONALE ADDIO: AL MAJORANA ARRIVA LA LEZIONE HI TECH
Scuola all’avanguardia e ormai vera e propria “CITTADELLA DEL SAPERE TECNICO E TECNOLOGICO”, l’ITT “E. Majorana” di Milazzo continua a far parlare di sé, confermandosi scuola moderna e attenta ai cambiamenti che interessano le nuove generazioni.
In linea con quanto prevede il PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE (PSDN) infatti, l’Istituto ha battezzato, a partire dal corrente anno scolastico, l’avvio di alcune classi che promuovono il cosiddetto BYOD (BRING YOUR OWN DEVICE), ossia l’utilizzo di dispositivi elettronici personali per fini didattici durante le ore di lezione. Sono 3 le classi che attualmente stanno sperimentando questo nuovo metodo di insegnamento e apprendimento tecnologico, il quale prevede un sistema didattico completamente rinnovato rispetto alle formule teoriche e alla sostanza del metodo di insegnamento classico. Denominata “classe capovolta” e più nota come FLIPPED CLASSEROOM, la nuova didattica prevede un apprendimento attivo mutuato attraverso le tecnologie e affidato allo studente che, tablet o smartphone alla mano, è chiamato ad illustrare al resto della classe ciò che ha appreso con metodo empirico e procedimenti pratici.
Non è la classe ad essere “capovolta” ma il normale schema di lavoro, di cui si invertono tempi e modi.
Nella didattica tradizionale, infatti, c’è un primo momento in cui l’insegnante spiega (svolge la propria lezione), seguito da un secondo momento in cui agli studenti sono assegnati compiti e problemi da risolvere e da svolgere a casa o in classe per esercitarsi.
Nelle Flipped Classeroom, invece, è esattamente il contrario; il primo momento di apprendimento, infatti, non è più a scuola, ma a casa, poiché l’insegnante anticipa agli studenti i contenuti (tutti multimediali) da analizzare in classe attraverso un “AMBIENTE CLOUD” (google drive, dropbox, evernote, ecc), condiviso tra il docente e gruppo classe. In questa sorta di aula virtuale, insegnante e alunni interagiscono fuori dal consueto “tempo scuola”, cosicché gli alunni hanno il controllo su come imparano i contenuti, il ritmo del loro apprendimento, e come questo viene valutato, divenendo soggetti attivi piuttosto che ricettacoli di informazioni.
Ovviamente un ruolo decisivo è affidato all’insegnante, il quale, avendo competenze per padroneggiare strumenti e ambienti di apprendimento digitale, ha come compito quello di creare negli studenti familiarità e pratica con le nuove tecnologie, intese come strumenti che servono a creare una nuova forma di sapere e una nuova organizzazione delle conoscenze.
Gli alunni, a loro volta, avendo accesso immediato e facile a qualsiasi argomento quando ne hanno bisogno, producono materiali multimediali relativi agli argomenti trattati (video, powerpoint, mappe concettuali interattive, ecc) e li condividono nell’ambiente cloud, favorendo sia lo scambio dei diversi lavori (cooperative learning), sia una correzione/verifica immediata (e fruibile a tutti) da parte dell’insegnante.
Inoltre, la flipped classroom, personalizzando di fatto la didattica di ogni studente, è un modo per stimolare l’apprendimento di tutti gli alunni, sia quelli con bassi livelli di apprendimento che con alti livelli di competenza e rappresenta un nuovo orizzonte per la DIDATTICA INCLUSIVA di tutti i ragazzi con difficoltà varie.
Nell’era dei nativi digitali – sottolinea il Dirigente Stellario Vadalà – è importante comprendere che l’utilizzo dei dispositivi mobili usati abitualmente dai nostri giovani, quali smartphone e tablet, più che essere demonizzato, va canalizzato a diventare strumento di apprendimento, ed è quello che stiamo sperimentando al Majorana, da sempre una scuola pioniera di nuovi metodi di insegnamento e apprendimento tecnologico.
Lucia Scolaro