lunedì, Dicembre 23, 2024
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I Monti Nebrodi. (da siciliaoutdoor.org)

Tra i territori Outdoor siciliani, quello dei Nebrodi è sicuramente il più verde e quello meno usuale per questa isola.
Ci si trova immersi nella più grande foresta siciliana, nel più grande dei parchi regionali con tante risorse adatte al mondo dell’ outdoor. Paesini piacevolissimi da visitare e con una accoglienza unica, sentieri che offrono trekking per tutti i gusti, luoghi assolutamente particolari come le grandi faggete, i laghi di alta montagna lungo la Dorsale dei Nebrodi.

Il Parco
I Monti Nebrodi, assieme alle Madonie ad ovest ed ai Peloritani ad est, costituiscono l’Appennino Siculo.
Essi si affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre il loro limite meridionale è segnato dall’ Etna, in particolare dal fiume Alcantara e dall’alto corso del Simeto.
Gli elementi principali che piu fortemente caratterizzano il paesaggio naturale dei Nebrodi sono la dissimmetria dei vari versanti, la diversità di modellazione dei rilievi, la ricchissima vegetazione e gli ambienti umidi. Connotazione essenziale dell’andamento orografico è la dolcezza dei rilievi, dovuta alla presenza di estesi banchi di rocce argilloso-arenacee: le cime, che raggiungono con Monte Soro la quota massima di 1847 m s.l.m., hanno fianchi arrotondati e si aprono in ampie vallate solcate da numerose fiumare che sfociano nel Mar Tirreno. Ove però predominano i calcari, il paesaggio assume aspetti dolomitici, con profili irregolari e forme aspre e fessurate. E’ questo il caso del Monte San Fratello e, soprattutto, delle Rocche del Crasto (1315 m s.l.m.).
Un tempo regno di cervidi (cosi come di daini, orsi, caprioli), i Nebrodi (il cui significato deriva dal greco “nebros”, che vuol dire appunto cerbiatto) costituiscono ancora la parte della Sicilia più ricca di fauna, nonostante il progressivo impoverimento ambientale.
particolarità uniche per chi cammina in questo territorio sarà l’avvistamento dell’aquila reale o degli avvoltoi “grifone” nel territorio delle Rocche del Crasto.
Facile incontrare martore, volpi, istrici, tartarughe palustri. tantissimi nel periodo da giugno a novembre gli incontri di animali domestici (anche se vivono allo stato semi-brado) come il suino nero dei Nebrodi, i cavalli sanfratellani, mandrie di mucche e vitelli al pascolo.

La Vegetazione
Gli arabi definirono i Nebrodi un’isola nell’isola, ed il motivo appare chiaro al visitatore che, per la prima volta, si accinge a scoprire questo territorio sorprendente: ricchi boschi suggestivi, ampi e verdi pascoli d’alta quota, silenziosi laghi e torrenti fluenti contrastano con l’ immagine più comune di una Sicilia arida ed arsa dal sole. Nel salire di quota, lasciata la costa, è possibile riconoscere subito precisi piani vegetazionali.
Il piano mediterraneo (dal livello del mare fino ai 600-800 metri) è caratterizzato dalla tipica macchia mediterranea sempreverde, ove predominano l’Euforbia, il Mirto, il Lentisco, la Ginestra e dove si riconoscono elementi arborei a foglie strette quali il Corbezzolo, la Sughera, il Leccio.
Superati gli 800 metri di quota e fino ai 1200-1400 metri s.l.m., si passa al piano supramediterraneo, espressione delle querce di caducifoglie. Molte le specie presenti come la diffusa Roverella, la Rovere e la Quercus Gussonei. Molto diffuso è pure il Cerro, che diventa dominante nelle aree piu fresche, specie se esposte a nord.
Oltre i 1200-1400 metri di altitudine, piano montano-mediterraneo, si trovano le faggete, splendide formazioni boschive che coprono tutto il crinale dei Nebrodi per più di 10.000 ettari e caratterizzano ambienti di grande valore naturalistico e paesaggistico. Alle quote più elevate il Faggio vive quasi in purezza: sono presenti solo rari esemplari di Acero montano, Acero campestre e Frassino. Tra le specie del sottobosco, oltre all’Agrifoglio, al Pungitopo, al Biancospino ed alla Daphne, si riscontra il Tasso, specie relitta molto longeva che sopravvive in condizioni microclimatiche molto localizzate.

Luoghi di interesse naturalistico escursionistico
Ci sono tanti luoghi da visitare, ci sono tante sensazioni da vivere e da scoprire.
Ecco alcuni itinerari che privilegiano un passaggio lento, a piedi, che permette di passare una giornata da soli o in compagnia per godere dei paesaggi, approfittare dell’acqua delle sorgenti e dei frutti che la natura ci offre.

Laghi Maulazzo e Biviere
I due laghi d’alta montagna si trovano nel cuore del Parco lungo l’itinerario escursionistico della Dorsale dei Nebrodi. Per raggiungerli conviene accedere da Portella Femmina Morta (1524  metri)  lungo la S.S. 289 che collega San Fratello a Cesarò.
Imboccando questo tratto di itinerario immerso nel bosco, dopo circa 4 Km (50 minuti a piedi) si incontra dapprima il piccolo lago Maulazzo (1400 metri slm) ai piedi di Monte Soro circondato da una splendida faggeta. Il lago anche se di origine artificiale, negli anni ha assunto un aspetto molto naturale ed è una delle mete più accessibili e raggiungibili che permette di trascorrere piacevoli momenti in piena tranquillità.
Lasciato il Maulazzo, riprendendo la Dorsale, si prosegue verso il Lago Biviere di Cesarò (1278 metri slm), che dista circa 6 Km (1,40 h. circa a piedi). Si incontra un solo bivio, nei pressi di Passo Taverna, nel quale bisogna svoltare a destra. Il lago è forse il più caratteristico lago d’alta montagna della Sicilia. Ha una superficie di circa 18 ettari, circondato da bellissime faggete e da splendidi panorami sulle Rocche del Crasto e più in là sui profili eoliani. Sono sempre presenti numerosi uccelli acquatici ed una ricchissima flora condizionata dalle variazioni periodiche del livello dell’acqua.

Rocche del Crasto
Il massiccio delle Rocche del Crasto (1315 metri slm), formazioni rocciose di natura calcarea, offre uno degli ambienti e dei panorami più suggestivi del Parco. Sito di nidificazione dell’aquila reale, le Rocche accolgono anche la colonia degli avvoltoi grifoni reintrodotti sui Nebrodi. In zona sono presenti diversi Centri Informativi del Parco e ci sono diversi luoghi che si possono visitare. Le voliere dei grifoni in c/da Grazia ad Alcara li Fusi, gli itinerari che le attraversano partendo da Alcara Li Fusi, da Portella Gazzana, da Longi e da San Marco d’Alunzio.

Bosco di Mangalaviti
Una delle porte del Parco, permette di arrivare direttamente nella faggeta omonima in piena comodità. Da Portella Gazzana si arriva alle Case Mangalaviti a quota 1518 metri da dove si può proseguire a piedi lungo il sentiero didattico ad anello o altrimenti proseguire verso Portella Scafi incrociando la Dorsale.

Cascata del Catafurco
Le acque del torrente San Basilio, precipitando fragorosamente dalla parete della “Serra dei Ladri” danno vita ad una spettacolare cascata d’acqua circondata da una gola di rocce calcaree. Per raggiungere la Cascata bisogna lasciare l’auto nei pressi della borgata di San Basilio nel Comune di Galati Mamertino. L’itinerario a piedi si effettua in circa 2,5 h. tra andata e ritorno.

Portella dell’Obolo e Bosco della Tassita di Caronia
Punto di valico tra il territorio di Caronia e quello di Capizzi, Portella dell’Obolo (1503 metri s.l.m.) ospita un  sentiero tematico che racconta di antichi mestieri nei boschi dei Nebrodi: i sottili fili di fumo che si avvistavano nel bosco segnalavano la presenza dei carbonai, custodi dell’arte di trasformare la legna in carbone.

Bosco della Tassita ( 1247 metri s.l.m.)
Unico eccezionale esempio di bosco di Taxus baccata in Sicilia, esteso per circa 50 ettari nel bosco in contrada Moglia nel Comune di Caronia è facilmente raggiungibile e visitabile con una passeggiata a piedi. Lungo il percorso diversi pannelli didattici illustrano le particolarità che si incontrano.

Portella Femmina Morta ( 1524 metri s.l.m.)
Frequentato punto di riferimento escursionistico in un punto di snodo della Dorsale dei Nebrodi tra Cesarò e san Fratello lungo la S.P 289. Dalla portella si raggiungono i laghi Maulazzo e Biviere e si può raggiungere la vetta di Monte Soro.

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