Puglia, incidente ferroviario tra Andria e Corato: almeno 27 morti. Istituito un pool di indagine. (da Ansa.it)
‘Pista errore umano’. Recuperata una scatola nera
Sono andati avanti per tutta la notte i lavori attorno ai resti del drammatico scontro frontale tra due treni sulla linea a binario unico tra Corato e Andria, in Puglia VIDEO. Una cinquantina di vigili del fuoco, assieme agli altri soccorritori, hanno continuato a tagliare e spostare le lamiere contorte dei due convogli alla ricerca di eventuali dispersi: un lavoro, ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Bari Curzio, ancora lungo. Opereremo in questa maniera, anche con l’aiuto delle unità cinofile, fino a quando non potremo escludere la presenza di altre persone”.
Al momento il bilancio ufficiale resta quello della tarda serata di ieri: 27 morti accertati e 15 feriti ancora ricoverati negli ospedali pugliesi, di cui una dedina in gravi condizioni. Attorno alle 9 inizierà al Policlinico di Bari il lavoro per il riconoscimento delle salme: un’operazione molto complessa viste le condizioni di molti dei corpi recuperati. “Vi prego, fateci entrare, fateci vedere i nostri cari”: è la straziante richiesta che rivolgono i parenti delle vittime. Tra loro anche il cognato della mamma di Francesco Tedone, 19 anni, morto nel violento impatto: “Stava tornando a casa – dice – era andato a trovare un’amica”.
LE INDAGINI – Verrà costituito oggi un pool di magistrati che coordinerà le indagini. Potrebbero già essere iscritti i primi nomi nel registro degli indagati. La procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. L’ipotesi è quella di un errore umano, anche se non si escludono tutte le altre ipotesi, compresa quella del guasto. Intanto emerge un particolare: erano due i treni delle Ferrovie del Nord Barese provenienti da Corato e diretti verso nord e uno di questi due convogli viaggiava con qualche minuto di ritardo: questa circostanza potrebbe aver indotto il capostazione di Andria a dare il via libera al treno fermo in stazione. Il convoglio, circa dieci minuti dopo la partenza da Andria, si è scontrato con il treno proveniente da Corato. Ulteriori dettagli emergeranno dall’esame della scatola nera del treno proveniente da Bari, estratta in condizioni intatte.
Sotto accusa viene messa la linea unica. E c’è chi punta il dito contro la mancanza di sistemi automatici di supervisione della linea ferroviaria: in quella tratta, infatti, viene ancora usato il cosiddetto ‘blocco telefonico’, cioè la comunicazione telefonica del via libera sul binario unico. I due convogli erano ultramoderni, uno del 2005 e l’altro del 2009, dotati di sistemi frenanti efficienti.
Tanti i messaggi di solidarietà dall’estero, da Papa Francesco a Vladimir Putin. “Una tragedia inammissibile”, per il capo dello Stato Sergio Mattarella. “Bilancio assurdo e inaccettabile”, ha scritto il premier Matteo Renzi su Facebook, dopo essersi recato in Puglia.
“Non conosciamo il numero dei passeggeri perchè non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia”, ha detto il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella, che dirige l’inchiesta sul disastro ferroviario.
SCONTRO A 100 ALL’ORA – L’incidente poco dopo le 11, al chilometro 51 della linea gestita dalla società privata Ferrotramviaria. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava in direzione Corato. A bordo solitamente ci sono, oltre a pendolari e studenti, anche molti passeggeri che devono raggiungere l’aeroporto di Bari Palese. L’impatto tra i treni, che viaggiavano ad una velocità di 100-110 km all’ora, è violentissimo. I vagoni vengono letteralmente sbriciolati, pezzi di lamiere volano per decine di metri tra gli ulivi della campagna pugliese, ai lati dei binari. Uno dei treni ha soltanto due vagoni rimasti pressoché intatti; l’altro solo l’ultimo, quello di coda. Sul terreno restano morti e feriti.
SCENA DA DISASTRO AEREO – Interviene immediatamente un elicottero dei vigili del fuoco. Sul posto anche carabinieri e personale del 118. La scena è raccapricciante. Le urla dei feriti, i corpi dilaniati. “È un disastro come se fosse caduto un aereo!”, commenta il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. Per tutta la giornata i soccorritori si affannano a recuperare le vittime ed a mettere in salvo i feriti. Tra di loro anche bambini. Un appello viene lanciato dalla Asl: c’è bisogno di sangue.
Sarebbe vivo, anche se gravemente ferito, uno dei due macchinisti dei treni. Lo si apprende da fonti degli inquirenti, che confermano invece che l’altro macchinista sarebbe morto nell’impatto. A lui, infatti, apparterrebbero alcuni resti umani – in particolare una gamba e una mano – recuperati tra le lamiere della locomotrice del convoglio proveniente da Bari. Non si conosce, invece, la sorte dei due capotreni: non si sa, infatti, in quale carrozza si trovassero al momento dell’impatto.
RENZI VOLA IN PUGLIA, RABBIA – Dalla politica e dalle istituzioni, dolore e rabbia. “Bisogna – ha chiesto Mattarella – fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze”. Sulla stessa linea Renzi: “lacrime e dolore per queste vite spezzate e per le loro famiglie. Ma anche – ha aggiunto il premier – tanta tanta rabbia. L’Italia ha diritto di conoscere la verità: vogliamo che sia fatta chiarezza, su tutto”. Il vicepresidente della Camera e deputato M5s Luigi Di Maio, attende che la “magistratura faccia il suo corso, ma con la tecnologia odierna e le soluzioni a disposizione è assurdo che possano continuare ad accadere tragedie del genere”. Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, “se qualcuno ha sbagliato, paghi”. “Chiarezza” viene chiesta anche dal capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta. Il ministro Delrio riferirà alla Camera ed al Senato sull’incidente. E in serata Renzi, dopo essere stato sul posto dell’incidente ed aver partecipato alla riunione del centro di coordinamento soccorsi a Bari ha detto: “Siamo qui per dare un abbraccio al popolo della Puglia, al governo della Regione, ai sindaci che sono in prima linea, e per dire che non lasceremo la Puglia e i pugliesi da soli, saremo al loro fianco in questo momento di grande disperazione”.