lunedì, Dicembre 23, 2024
Scienza e Cultura

Conto alla rovescia per l’incontro ravvicinato con Giove (da Ansa.it)

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Il 4 luglio sonda Juno a tu per tu con gigante Sistema Solare

E’ già partito il contro alla rovescia per l’incontro ravvicinato con Giove: dopo aver percorso circa 500 milioni di chilometri, il 4 luglio la sonda Juno della Nasa sarà il veicolo che più di ogni altro nella storia dell’esplorazione spaziale si avvicinerà al gigante del Sistema Solare per studiarne le aurore, osservare attraverso le nubi e raccogliere dati che possano aiutare a ricostruire la storia del pianeta. L’Italia collabora alla missione con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Sono italiani, inoltre, due dei dieci strumenti della sonda: lo spettrometro a infrarossi Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), realizzato dalla Divisione Avionica di Leonardo – Finmeccanica e del quale è responsabile scientifico l’Inaf, e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-Band Translator), costruito dalla da Thales Alenia Space Italia, del quale è responsabile scientifico Luciano Iess, dell’università Sapienza di Roma.

Lanciata il 5 agosto 2011, dopo un viaggio di cinque anni, il 4 luglio la sonda accenderà per 35 minuti il suo motore principale per entrare nell’orbita del gigante gassoso. In quel momento “Juno sarà pronta ad avvicinarsi a Giove come nessun’altro veicolo spaziale ha mai fatto”, ha osservato la responsabile del programma per la Nasa, Diane Brown. Promette di essere un incontro avvincente come un thriller: sotto le nubi di Giove c’è infatti uno strato di idrogeno in condizioni di pressione incredibili, che potrebbe comportarsi come un conduttore elettrico. Se a questo si aggiunge il ritmo velocissimo al quale ruota Giove, dove il giorno dura appena dieci ore, è possibile che i due elementi, combinati fra loro, possano generare un campo elettrico nel quale elettroni, protoni e ioni si muovono attorno al pianeta quasi alla velocità della luce. Juno, insomma, si troverà all’improvviso nell’ambiente più ricco di radiazioni del Sistema Solare. Programmata per raccogliere dati per sei anni, Juno sarà esposta a una quantità di radiazioni equivalente a quella di 100 milioni di radiografie, ha detto Rick Nybakken, del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa.

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