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Uno Stato trasparente, arriva il sito piattaforma per i cittadini (da Repubblica.it)

di ALESSANDRO LONGO

Il debutto entro il 20 giugno, a quanto risulta. Parte così il piano d’azione dell’Open Gov Forum, in stand by dal 2011. Dopo il risultato del Foia, il Governo ascolterà una cinquantina di associazioni per fornire agli utenti uno strumento inedito di trasparenza pubblica

È giugno il mese in cui l’Italia prova a fare sul serio sulla trasparenza pubblica. A mettere a sistema l’esperienza del Foia (Freedom of information act), andato in Gazzetta Ufficiale proprio da questa settimana. Entro il 20 giugno infatti uscirà il primo sito governativo dedicato all’open government, dove i cittadini troveranno strumenti per una maggiore trasparenza pubblica. L’ideazione stessa degli strumenti sarà frutto di un lavoro collaborativo, tra il Governo e la società civile: il 20 giugno è previsto infatti il primo incontro attuativo per elaborare, entro metà luglio, il “piano d’azione” dell’OpenGov Forum. Questo è un progetto internazionale che vede impegnata l’Italia, finora in modo silente, dal 2011, con altri 68 Paesi. L’obiettivo è fornire strumenti online ai cittadini per favorire i valori del Governo aperto e trasparente, di una cittadinanza attiva e partecipativa, e in generale l’innovazione della pubblica amministrazione.

Il primissimo incontro, preparatorio, dell’avvio dell’OpenGov Forum è stato il 6 giugno, dove la ministra alla PA Marianna Madia ha ascoltato settanta associazioni per tre ore, raccogliendo le loro proposte e indicazioni con cui rendere più trasparente la pubblica amministrazione. I primi contenuti pratici di questa messa in moto arriveranno appunto intorno al 20 giugno e uno delle prime questioni riguarda l’attuazione del Foia. Considerando i tempi che scattano dalla pubblicazione del Foia in Gazzetta Ufficiale, è possibile calcolare che il nuovo regime scatterà il 23 dicembre. Da questa data, insomma, per la prima volta i cittadini avranno diritto a ottenere informazioni dalla pubblica amministrazione (gratis e senza dover motivare la richiesta), costringendola così a una maggiore trasparenza.

Altri progetti che troveranno casa sul nuovo sito riguarderanno certo gli open data, ossia come incentivare l’utilizzo dei dati aperti forniti dalla pubblica amministrazione. Nel Regno Unito, dove gli strumenti del progetto OpenGov sono realtà da anni, gli open data sulla Sanità hanno contribuito a ridurre di molto i morti da arresto cardiaco, perché hanno aumentato l’efficienza del sistema sanitario. Sugli open data l’Italia è 21esima su 86 Paesi, secondo l’Open Data Barometer (20esima nel 2013, 22esima nel 2014). E secondo questo osservatorio il problema non è tanto la quantità di dati aperti disponibili ma soprattutto il loro (scarso) impatto sociale ed economico. Proprio su questo aspetto si concentrerà il nuovo progetto italiano. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti sono arrivati portali con cui i cittadini possono fare petizioni al Parlamento e al Governo (rispettivamente). È prevedibile che anche da noi ci sarà questa funzione, dato le petizioni al Parlamento sono
un diritto costituzionale (poco esercitato; ma gli strumenti online potrebbe cambiare tutto). In altri Paesi i portali dell’OpenGov Forum offrono anche strumenti per fare denunce anonime contro la corruzione pubblica (che da noi è nel mirino della nota legge 190 del 2012).

 

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